Le Cose di Rudy



L'Occhio



Brano tratto da "Mito e simbolo nell'antico Egitto"
di R. T. Rundle Clark
edizioni EST

Frazioni egizie

Gli uomini dell'Età della Pietra non conoscevano l'uso delle frazioni, ma con l'avvento di culture più avanzate nell'Età del Bronzo si resero necessari il concetto di frazione e le notazioni frazionarie. Le iscrizioni geroglifiche egiziane presentano una notazione speciale per le frazioni aventi come numeratore l'unità. In particolare, per le misure di superficie e costruzione, venivano usate delle notazioni molto antiche, basate sulle potenze negative di due.

La Dea Maat

Maat era il simbolo della Verità, della Giustizia e dell'Armonia cosmica, rappresentata come dea, spesso alata, con una piuma di struzzo sulla testa. Maat governa le stelle, le stagioni, la natura, le azioni sia dei mortali che degli dei: ha imposto l'ordine nell'universo dal caos primordiale. I suoi 42 "consigli", riportati nel Papiro di Ani, hanno indubbiamente influenzato la cultura ebraica, che li ha trasfusi nei comandamenti biblici. Dopo il ruolo che ebbe durante la creazione, Maat preserva continuamente l'universo dal ritorno del caos.

 

Il simbolo

L'Occhio è il simbolo più comune del pensiero egiziano, e il più strano per noi. Si è dimostrato che la dea della fertilità del mondo neolitico, in Asia come in Europa, era raffigurata da un occhio, o da occhi (O. G. S. Crawford, The Eye Goddess, London 1957). L'Egitto rientra quasi certamente nell'orbita del culto primitivo dell'occhio; ma l'Occhio sacro degli Egiziani era una concezione tanto particolare e tanto complessa che è tuttora impossibile ricollegarla a quelle di altre parti del mondo. Un fatto s'impone: l'Occhio egiziano era sempre simbolo della Grande Dea, qualunque nome ella avesse in ogni caso particolare.
Agli inizi della storia il Dio Supremo degli Egiziani era un falco che la tradizione raffigurava appollaiato su un edificio, o sorgente dalle Acque Primeve. Il suo occhio destro era il sole, il suo occhio sinistro la luna, sì che è assolutamente impossibile prenderlo per un uccello in senso letterale. Certo però, ogni volta che rappresentavano l'occhio del dio, gli Egiziani eseguivano un occhio di Falco, non un occhio umano; ma in fondo in fondo alla loro mente affiorava un'altra immagine, semiobliata: un uomo, oppure soltanto un viso, detto «Colui che comanda ad ambo i suoi occhi» o, nella forma alterna, «Colui che non vede». Nell'un caso e nell'altro gli occhi erano considerati entità a sé stanti. Le fasi della luna e il ciclo del sole erano simboleggiati in miti e riti connessi con l'oscurarsi, e la guarigione, o lo scoprimento, di un occhio. La parola generale per occhio, in egiziano, è «Iret», che è un nome femminile. Quando le sue parti venivano ricomposte nei riti del calendario, il nome era «Udjat» - il robusto, il gagliardo - ancora femminile.

Il mito

Un testo narra:

«Io empii l'occhio quando era vuoto il giorno in cui combatterono i Due Compagni.
Questi erano Horus e Seth, quando Seth lo strappò dalla testa di Horus e quando Horus afferrò i testicoli di Seth.
Ma fu Thot che fece quella cosa (cioè empire l'occhio).»

Esso tratta dell'occhio sinistro, che è insieme l'occhio di Horus e la luna. Seth lo buttò al di la dei confini del mondo e Thot, il genio e il guardiano della luna, andò a cercarlo e lo trovò nella tenebra esterna. A quanto pare lo trovò a pezzi, che portò indietro e riunì per formare la luna piena. Questa è la parte più strana di tutte. II segno Udjat può essere separato in vari pezzi. Si vedrà che se ogni parte dell'Occhio Udjat rappresenta una frazione della serie geometrica discendente 1/2, 1/4, 1/8 ecc., le varie parti messe insieme formano 63/64, cioè si avvicinano a uno, a simboleggiare la ricostituita unità. Perciò Thot può dire:

«Venni a cercare l'Occhio di Horus. al fine di riportarlo indietro e contarlo.
Lo trovai [e adesso è completo, contato e ricomposto sì che può fiammeggiare su nel cielo e soffiare sopra e sotto.»

Quando Seth gettò via l'Occhio, il ciclo notturno era immerso nelle tenebre, e questo era il simbolo dell'invisibilità lunare della luna nuova. Il ritorno di Thot con le varie parti significa il tempo della luna crescente. La luna piena è un segno per esprimere che tutto va bene, sicché Thot è in certo modo il salvatore dell'Ordine del Mondo, Maat.