La più bella tra le traduzioni (Giuliana Pozzo) di Jabberwocky, il celebre poemetto strampalato in "Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò".
Illustrazione di Sir John Tenniel
Era listro e le calimbe
che tragavan nel poschetto
profittaron delle cimbe
e van sotto stetto stetto.
Figlio mio, quel Giabbervocco
è malvagio ed ha le zanne.
Bada pure al giallo allocco,
ma disdegna e gigli vanne.
Egli in man preso ha la spada,
era l'arma ch'ei cercava
sulla pianta con la clava
riposava oppur sognava.
Mentre inerme così egl'era
Giabbervocco ecco apparire;
infiammata era la fiera
che volea farlo morire.
Uno e due a dritta e a manca
Fa la spada zicche zacche;
morto al suolo senza l'anca
e la testa in burlimacche.
Hai ucciso il Giabbervocco!
Vieni a me, figlio mio caro
or di gioia tocco tocco
fo concenti da giullare.
Era listro e le calimbe
che tragavan nel poschetto
profittaron delle cimbe
e van sotto stetto stetto.