Senza Confini



Dialoghi di Pace by the sea



Papa Francesco a suon di musica (e un po’ ecologico)

La Pace è sempre attuale, e così, anche se Fano nel 2016 aveva già ospitato una marcia notturna ed una veglia in Duomo legate al “corrente” Messaggio di Papa Francesco per la Giornata Mondiale della Pace, non è stato “di troppo” tornare a riproporlo al centro di un’iniziativa pubblica nella ricorrenza dei 30 anni dalla preghiera interreligiosa per la pace convocata da Giovanni Paolo II ad Assisi il 27 ottobre 1986.

Lo si è fatto con la modalità dei Dialoghi di Pace: lettura a più voci, introdotta ed intercalata da musica, dell’annuale messaggio pontificio di Capodanno. Iniziativa che, ideata ed avviata in Lombardia, a Fano era già conosciuta per le edizioni che vi si sono tenute nel 2010 e nel 2011.

Grazie al supporto di chi l’ha condivisa, un’idea lanciata in agosto chiacchierando tra amici, senz’altra aspirazione che il trovarsi assieme, credenti e non credenti, per fare qualcosa di bello a favore della Pace, nel volgere di un paio di mesi è dunque diventata realtà. Questo può l’amicizia.

Il messaggio “Vinci l’indifferenza e conquista la pace” è quindi risuonato a fine ottobre (anche in aperta e deliberata sfida per una serata alternativa al dilagante consumismo delle “zucche”) nell’accogliente e moderna architettura della chiesa di San Marco Evangelista in Sassonia.
Un ritorno anche questo, dopo i Dialoghi di Pace “per turisti” dell’agosto 2010, ed una scelta che ha privilegiato l’ospitalità di un parroco amico e di una chiesa “viva e vissuta come tale” rispetto alla pur notevole suggestione artistica di altre sedi possibili: oggi tuttavia adibite ad eventi solo culturali e non ambienti in cui il “sacro” si fa presenza.

Sebbene abbia trovato la sua sede più idonea in una chiesa cattolica, la proposta dei Dialoghi di Pace, come evidente da quanto fin qui esposto, non è stata limitata a chi la frequenta. Nella volontà degli organizzatori essa è stata invece rivolta in primo luogo a tutte le parrocchie cittadine e poi all'intera Diocesi. Tutte intese in senso non strettamente ecclesiale, bensì territoriale-geografico, perché fra gli invitati era naturalmente incluso chi in chiesa normalmente non ci va.

Per il loro essere esplicitamente indirizzati a credenti e non credenti, i Dialoghi di Pace sono infatti espressamente pensati con una veste “artistica” che dà loro una duplice anima, ecclesiale e civile, e li rende graditi anche a chi non professa la fede cattolica, riconoscendosi in altre diverse religioni o in nessuna di esse. Come dimostrato anche dalla presenza di realtà non ecclesiali fra i co-promotori in locandina, lo sforzo promozionale è stato quindi indirizzato a raggiungere con l’invito a partecipare ai Dialoghi di Pace ogni ambito di vita cittadino, di pertinenza ecclesiale ed extraecclesiale.

Compatibilmente con le forze disponibili a collaborare attivamente (la minestra si cucina con le verdure che si hanno in casa) l’obiettivo è stato discretamente raggiunto. Il pubblico, intervenuto in buon numero, è risultato di provenienza eterogenea ed era stata confermata anche la presenza di una delegazione interreligiosa da San Marino e dalla Romagna: poi venuta meno per imprevista causa di forza maggiore.

Per il futuro resta sempre implicita la raccomandazione a ciascun partecipante (o intenzionato a partecipare) ai Dialoghi di Pace di sentirsi libero nell’invitare, a nome dell’organizzazione, chiunque ritenga opportuno, che sarà sempre benvenuto.

Qualche difficoltà è stata fatta presente in relazione alla raggiungibilità della chiesa, ma non ci si immaginava che la “nuova” - per modo di dire - chiesa di San Marco in Sassonia fosse così sconosciuta anche a Fanesi di lunga data. Risulta addirittura che qualcuno si sia recato alla vecchia chiesa di San Marco in via Nolfi e, trovandola chiusa, sia tornato a casa.
Per una prossima occasione si potrà porre rimedio al problema prevedendo una passeggiata di avvicinamento con partenza dalla Rotonda sul lungomare Sassonia o una biciclettata con ritrovo all’Arco d’Augusto!

Degno di nota è anche il fatto che i Dialoghi di Pace esistono grazie alla disponibilità gratuita e volontaria di chi presta loro il proprio tempo e le proprie capacità, ed al loro essere promossi da una pluralità di realtà associative ecclesiali e no, locali e nazionali.
Sono, infatti, aperti a chiunque voglia “farli propri” decidendo di attivarsi per adempiere alle diverse necessità artistiche, organizzative e promozionali secondo le proprie possibilità.

Determinanti, al riguardo, sono naturalmente gli artisti.
Le letture sono state affidate ad attori, attivi nel panorama del teatro amatoriale cittadino, la cui appassionata interpretazione ha dimostrato quanto abbiano davvero “sentito” e riproposto come proprie le parole di Pace del Papa coinvolgendo emotivamente il pubblico.
Altrettanto apprezzate sono state le qualità artistiche dei giovani chitarristi classici allievi della Scuola di Musica Rodolfo Bramucci dell’Associazione Genitori di Fano che hanno introdotto, accompagnato ed incorniciato le letture con intermezzi musicali di importanti autori del repertorio chitarristico in una sorta di “storia della letteratura musicale” per questo strumento.
Partendo dalle sue radici, con trascrizioni per chitarra classica di brani rinascimentali originariamente composti per liuto e vihuela ed eseguiti nelle corti europee del tempo, si è passati agli originali brani (senza titolo) di Alessandro Buccioletti, che egli stesso ha eseguito prima di lasciare il posto, secondo un copione “teatrale” ispirato alla “Sinfonia degli addii” di Franz Joseph Haydn, a due fra i nomi più importanti della letteratura chitarristica classica spagnola quali il “classico” Fernando Sor ed il “romantico” Francisco Tarrega (rispettivamente del XVIII e XIX secolo) per finire, dopo una “digressione” Rock-Pop - che nonostante il contemporaneo passaggio di un treno sappiamo particolarmente apprezzata da uno fra i presenti in chiesa - alla delicatezza ritmico-melodica di uno dei maggiori compositori del Novecento (non solo per i chitarristi): il brasiliano Heitor Villa-Lobos.

Nota di rilievo: gli organizzatori hanno voluto dedicare questa edizione dei Dialoghi di Pace al proprio maestro di chitarra classica, Franco Scatasta, “storico” docente dell’A.Ge. mancato nella scorsa primavera ma presente nella “voce” della chitarra da lui costruita il cui suono, fatto suggestivamente provenire dalle alte balconate della chiesa, ha accompagnato l’ingresso del pubblico subito introducendolo nell’atmosfera di forte spiritualità della serata. Un pensiero di riconoscenza verso chi ne è stato, seppure indirettamente, artefice per aver trasmesso ai suoi allievi la passione per la musica… già di per sé strumento di pace.

I Dialoghi di Pace hanno avuto anche un corollario “ecologico”. Aderendo al progetto Vuoi bere? Portati il bicchiere! (info su www.rudyz.net/campaniliverdi) il Decennale dell’iniziativa è stato, infatti, festeggiato col pubblico al quale sono stati offerti bevande e prodotti del commercio equo e solidale messi a disposizione dalla bottega cittadina Mondo Solidale ma, per coerenza con la Laudato si’ e per evitare sprechi e rifiuti, tutti sono stati invitati ad intervenire portando con sé da casa una tazza o un bicchiere… purché non usa e getta.
Rispetto ad altre edizioni per la verità l’invito non è stato raccolto quanto ci si sarebbe aspettati. Ma non è stato un problema: l’attenta organizzazione ha pensato ad ogni evenienza e per i “distratti”, a fronte di un simbolico “contributo ecologico” (di ben € 0,10!), sono stati messi a disposizione bicchieri in vetro. Nella convinzione che la sensibilizzazione ecologica è più efficace quando “contamina” positivamente le attività ordinarie.

In conclusione resta l’auspicio che i Dialoghi di Pace possano diventare una tradizione anche a Fano e suscitino in chi ne viene a conoscenza la volontà di riproporla autonomamente anche in altre sedi grazie al materiale ed alle dettagliate indicazioni pubblicate a questo scopo sul sito www.rudyz.net/dialoghi.
Lettori e musicisti si sono già dichiarati desiderosi di ripetere l’iniziativa nel 2017 e, quanto più ampie saranno le disponibilità nel promuoverla, tanto maggiore sarà la possibilità di raggiungere anche chi non entra abitualmente in chiesa e quindi radunare un pubblico ancora più numeroso.

Giovanni Guzzi, novembre 2016

 

APPENDICE 1

Cos’ha detto chi c’era.

Quasi un terzo dei presenti ai Dialoghi di Pace “By the sea” (provenienti anche da Pesaro ed altre località circostanti Fano) ha compilato la scheda di rilevazione del gradimento dell’iniziativa definito buono dall’85% di essi (sufficiente 10%, il 5% non si esprime).
La musica è quel che più è piaciuto (45%), la combinazione di più linguaggi nell’alternanza musica-letture (queste ultime definite da “molto belle” a “bellissime” e “da non sottovalutare”) segue al 30% mentre “La parola recitata” ed “il Messaggio” [del Papa] sono al 10% in condivisione con la sinteticamente perentoria affermazione: “Tutto”.
Statistiche ben riassunte da chi ha scritto: “La musica mi ha aiutato a staccarmi dai pensieri quotidiani ed a prepararmi all’ascolto”. Mentre a chi ha lavorato per organizzare il tutto fa naturalmente piacere il “Grazie” accompagnato dallo schizzo di una “faccina sorridente”.
Sono state apprezzate la presenza di giovani, sia fra gli artisti sia fra il pubblico, ed è stato sottolineato che la proposta è particolarmente adatta anche a questa fascia di età.
Alla richiesta di suggerimenti migliorativi a fronte di un 80% che, anche esplicitamente, dichiara “Tutto ok” o “Niente da migliorare” vi è chi vede margini di miglioramento in: “letture”, “interattività” e nel tempo introduttivo di accoglienza del pubblico.
Quanto ai contenuti si rileva la proposta di presentare brani di autori più eterogenei: impossibile da soddisfare perché l’originalità dell’iniziativa consiste proprio nel suo essere espressamente pensata per portare all’attenzione di tutti, nella sua interezza ed in forma artistica per renderlo più accessibile, un testo che normalmente non è conosciuto se non per le sue sintesi giornalistiche.
Uno spettatore si è lamentato per l’orario “infelice”. Visti i molti arrivati in ritardo, per eventuali prossime edizioni si valuterà l’ipotesi di posticipare l’inizio di 15’ rispetto alle edizioni nel Nord Italia.
In un’altra scheda è stato scritto “Se è rivolto anche a non credenti o diversamente credenti la preghiera finale è meglio farla in silenzio”. Opinione condivisibile e già presa in considerazione anche dagli organizzatori. Tuttavia si è verificato che nessuno dei numerosi non credenti (o diversamente credenti) presenti, e collaboranti, all’iniziativa in questi suoi 10 anni si è dichiarato disturbato per questo, e siccome una preghiera pronunciata ad alta voce è più coinvolgente per tutti, si è ritenuto (e si continua a ritenere) più opportuno non silenziarla.

 

APPENDICE 2

Promotori

Con la Parrocchia di San Marco Evangelista in Fano e la Scuola di Musica dell’AGe Fano, hanno sostenuto l’edizione fanese dei Dialoghi di Pace 2016 (in ordine di adesione): Campanili Verdi, Il Nuovo Amico, Centro Internazionale Helder Camara, Federazione Nazionale Pro Natura, Sala della Pace – Caritas Diocesi di Fano, Fossombrone, Cagli e Pergola, Oratorio dell’Immacolata di Fano, Mondo Solidale, Associazione Argonauta Fano.