Dialoghi di Pace





Con un'idea folle, ma meravigliosa, che... Se la va, la g'ha i gamb!

Dialoghi di Pace: perché questa iniziativa?

 

IDEA FOLLE... E MERAVIGLIOSA

Con papa Francesco per la Pace a suon di musica... attorno al Duomo di Milano!

In un tardo pomeriggio estivo, camminando per corso Vittorio Emanuele, gli struggenti assoli alla chitarra elettrica di un bravissimo artista di strada mi hanno indotto a fermarmi e saltare la cena per passare un paio d'ore su una panchina davanti a lui ad ascoltarlo.

E, guardando il cielo ed i marmi del Duomo illuminati dal sole al tramonto, ho pensato: dapprima alla capacità di queste note di far fermare la gente, e poi che, se accompagnato a questa musica, anche il messaggio del Vangelo potrebbe arrivare fino a chi in chiesa non entra.

Associando questi pensieri al fatto che nel 2016 saremo arrivati al Decennale dei Dialoghi di Pace e che don Emilio un giorno mi ha detto: “Bisogna portare questa iniziativa a Milano” (dove, a dire il vero, un paio di volte è già stata!), mi è venuta l’idea di una loro edizione, ecco l’idea folle… che coinvolga artisti di strada ed itinerante da piazza San Babila con un percorso a tappe lungo corso Vittorio Emanuele (dove la presenza dei portici ne permetterebbe lo svolgimento anche in caso di maltempo), e gran finale, per la sola preghiera del Padre Nostro e senza discorsi né ringraziamenti, dal sagrato del Duomo!

Bell’idea, vero? L’iniziativa potrebbe essere realizzata immediatamente: ho già lettori e musicisti disponibili e non c’è niente da spendere perché l’ho studiata leggera e modulare, quindi senza particolari necessità logistiche (potrebbero bastare tre megafoni ed alcuni bancali, che ci si potrebbe far dare dall'AMSA) e, com’è prassi per i Dialoghi di Pace, completamente fondata sulla gratuità.

In effetti è imbarazzante questo compito che mi sono assunto, di chiedere disponibilità gratuite per i Dialoghi di Pace, ma questa è l’essenziale impostazione scelta per l’iniziativa ed è proprio uno dei suoi cardini: visto che è il modo per coinvolgervi… la Provvidenza!
Infatti, in un certo qual modo, facendolo per scelta sull’esempio di san Francesco, si tratta anzi di un’opportunità per sperimentare (beninteso in forma leggera) cosa si prova ad essere mendicanti.
Nel nostro caso mendicanti di aiuto per la causa della Pace!
Perché da soli un'iniziativa del genere non la si può realizzare.

Chiuso l'inciso, torno all'idea folle aggiungendo che non ci sono né ansia di garantire una partecipazione numerosa, né necessità di amplificazione: anche le parole del Padre Nostro correranno tanto più lontane per la città quanti più saranno gli intervenuti.
Se questi saranno pochi arriveranno comunque ai più vicini passanti, e senz’altro qualcuno si aggregherà, magari soltanto mormorandone alcune parti a mezza voce.

Mentre pensavo a queste cose ho provato una sensazione molto bella ed altrettanto entusiasti si sono dimostrati coloro con i quali ne ho parlato, che già si sono dichiarati disposti ad aiutarmi.
Ma per renderla possibile occorre un requisito determinante. Questa versione “open” dei Dialoghi di Pace, che per definizione sono sempre inclusivi di qualunque espressione delle comunità religiose e civili cittadine, non può che avere come primo promotore la Diocesi di Milano.

Questo comporta che gli uffici diocesani competenti (a cominciare dall’ufficio Comunicazioni Sociali e dai media diocesani e per la richiesta dei permessi necessari) dovranno supportare l’organizzazione dove e come ci sarà bisogno, esattamente come sostengono ogni altra iniziativa che la Diocesi propone in Duomo e dintorni.

Oso dire che il fatto che questa condizione possa avverarsi potrebbe essere considerato, ben più delle argomentazioni di sant’Anselmo, la prova inoppugnabile dell’esistenza di Dio!
Ma se questo presupposto potrà essere accolto, allora basta che venga indicata una data e confermata la presenza di almeno un sacerdote convinto che questa sia una buona iniziativa… e la si può considerare come già organizzata.

Se poi, visto che per l’edizione della Zona VII a Cinisello Balsamo il suo vicario episcopale, mons Cresseri, partecipa sempre, se volessero accompagnarla con la loro presenza il Vicario della Zona I, il Vicario Generale o lo stesso Arcivescovo… beh, tanto meglio!

L’avevo già scritto nel titolo che l’idea era folle!
Dalle risposte che queste poche righe susciteranno si vedrà se lo è altrettanto anche qualcuno fra i lettori!

Chi ci sta a collaborare lo faccia sapere scrivendo a sanpioxc@gmail.com e vedremo se sarà il caso di fare la proposta in Arcivescovado per scoprire se questo progetto potrà diventare realtà.
Siccome si tratta di realizzarla a Milano è proprio il caso di dire: “Se la va la g’ha i gamb”!

Giovanni Guzzi, agosto 2015