Campanili Verdi





Con la neve virtuale consumiamo la neve vera

ESERCIZI DI SOBRIETÀ ELETTRONICA - parte III

Con la neve virtuale consumiamo la neve vera


Quattro tubi luminosi in forma di cristalli di neve sospesi sopra la fontana all’ingresso del quartiere. Questo l’allestimento offerto dal mio comune alla cittadinanza come surrogato del Natale.

Ma va ancor peggio nel comune confinante: che propone una stucchevole proiezione di finti fiocchi di neve danzanti sulla facciata seicentesca della chiesa al centro del paese.

Già, perché, in mancanza di quella vera, ci accontentiamo di una sua ben più “fredda” imitazione. Per di più contribuendo all’incremento del riscaldamento planetario e, di conseguenza, a consumare anche la poca neve che è rimasta: sui ghiacciai e ai poli.
Un po’ quel che fanno gli sconsiderati che alimentano il turismo in Groenlandia per andare a vederla liquefarsi, finché c’è. Sprecando energia e producendo anidride carbonica per un viaggio aereo che non serve a nessuno se non a farla sciogliere un po’ di più e un po’ più in fretta.

Da parte nostra, allora, chiudiamo il trittico di “esercizi di sobrietà elettronica” (parte I: Suggerimenti per posta elettronica e allegati >>> e parte II È proprio necessaria questa foto? >>>) - per ridurre i consumi di energia richiesta dalle attività informatiche - con la soddisfazione, invece, di salvarlo, qualche cristallo di neve o di ghiaccio.

Dunque cominciamo col dire che foche e orsi polari ci saranno riconoscenti se faremo a meno di utilizzare le “GIF” animate: ovvero cuoricini che si muovono e ballano e altre amenità del genere che possono a volte occupare più byte della foto di una pizza.

Stesso discorso per i cosiddetti “social” o gestori di messaggistica dopo aver sperimentato che alcuni di essi riducono in automatico un file inoltrato (nel nostro caso di prova da 8 a meno di 1 megabyte), mentre in altri arriva così come lo spediamo. Se non è proprio necessaria la massima definizione, meglio quindi spedire sempre file non pesanti. Ed astenersi dall’inviare messaggi non indispensabili.

Non dimenticando che un consumo dati molto più grande rispetto all’invio di foto lo generano i messaggi vocali di WhatsApp.
Mario, l’esperto che mi istruisce a proposito di “consumi digitali”, mi racconta di un’amica che gli intasava il cellulare con messaggi vocali da dieci minuti. Tra l’altro, se parlando al telefono si può rispondere, interrompere, contraddire con immediatezza… un "vocale" ti costringe a “subirlo in silenzio” e puoi replicare solo in un secondo momento. Ancor più infastidito da chi sfugge al dialogo mandando solo "vocali" e poi non risponde se lo chiami.

Per finire, riduce consumi energetici e produzione di carbonio l’accortezza di tenere sfondi scuri e meno luminosi su pc e altri dispositivi.
E, più ancora, smettere di ascoltare musica in continuo su youtube e video e film in streaming: meglio radio, dischi, cinema… Meglio ancora: imparare e suonare uno strumento e leggere libri.

Giovanni Guzzi, novembre 2023
© Riproduzione riservata
Rilanciato da L'Amico del Clero, dicembre 2023

 

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