Campanili Verdi



Questione di memoria



QUESTIONE DI MEMORIA

Più ce ne occorre e più ci “fuma” il cervello… elettronico


Il fatto che sia misurabile è la più evidente prova del fatto che oggi il consumo energetico per le attività informatiche non è più trascurabile (leggi anche: giugno 2023, Il peso della comunicazione leggera >>>).

Che siano professionali o rientrino nella categoria dello svago, tutte richiedono infatti dispositivi capaci di prestazioni sempre più potenti e crescenti capacità di memoria.

Lo sperimenta chi ha permanenti difficoltà di funzionamento del suo “telefono furbo” perché ne satura la memoria non ripulendolo mai da foto e video.
Ad altri succede lo stesso con la casella di posta elettronica, intasata di messaggi con allegati esagerati, e con il computer nel cui disco rigido si conserva di tutto nell’illusione di disporre di uno spazio infinito.
Stessa cosa per le reti interne ed i computer aziendali, e per tutto il mondo connesso alla rete internet.

Per questa ragione si fabbricano nuovi computer che addirittura non hanno più il disco fisso e sempre più vengono proposti i servizi “cloud” (nuvola). Apparentemente dematerializzati, richiedono invece server in cui è memorizzato ogni file (immagine, documento, programma…) che inviamo o ci scambiamo, o che ci permette di visualizzare video ed ogni genere di diretta via internet. A maggiori dimensioni di files corrispondono dunque maggiore consumo di memoria di massa sui server, maggiore richiesta di costruzione centri di raccolta dati e maggiore consumo di energia per farli funzionare.

Una percentuale molto alta di questa energia è spesa per il raffreddamento degli impianti, impatto non difficile da intuire se solo facciamo caso a quanto calore generano i nostri computer.
Una quantità tutt’altro che irrisoria, come dimostra la semplice prova di avvicinare una mano al retro delle colonnine o alla parte inferiore dei portatili da dove fuoriesce aria piuttosto calda.
Ecco spiegato perché, pena spiacevoli blocchi, sia tanto importante mantenere pulite ed in efficienza le ventole che la allontanano.

È anche per questo contributo determinato dalle necessità “informatiche” che, pur essendo in crescita la quantità assoluta di energia prodotta da fonti rinnovabili, il corrispondente incremento nel generale consumo di energia fa sì che la sua percentuale incida sul totale meno di quanto potrebbe.

Appurato quanto “pesano” (in tutti i sensi, dunque anche sull’ambiente) le “leggerezze” causate dalla nostra superficialità elettronica, sarà il caso di individuare, anche in questo settore, alcuni “esercizi di sobrietà” utili a sottrarre qualche goccia al vaso prima che trabocchi, ed a suscitare una maggiore consapevolezza e responsabilità ambientale in tutto il nostro agire.
Ne proporremo qualche esempio in una prossima occasione.

Giovanni Guzzi, luglio 2023
© Riproduzione riservata
Rilanciato da L'Amico del Clero, settembre 2023

 

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