La ciabatta e la lavatrice
Ne siamo ormai tutti convinti: durante lo stato di stand-by, cioè quando non sono in uso ma hanno la spina inserita, gli apparecchi elettronici (TV, radio, computer…) consumano corrente in quantità tutt’altro che trascurabile.
Sul “quanto” effettivo le idee sono meno chiare. Ad esempio ricordo citata l’equivalenza fra il consumo di un anno degli stand-by in Gran Bretagna ed il corrispondente fabbisogno di energia elettrica di Londra. Affermazioni di cui però non sono sicure fonti e grado di approssimazione (per difetto o per eccesso).
Spinto da questa incertezza, ho chiesto ad un amico competente in materia di fare lui stesso una, seppur rudimentale, prova diretta.
Non potendo disporre di varie marche o modelli, ha naturalmente verificato soltanto i suoi apparecchi, considerando il consumo di quelli non utilizzati per la maggior parte della giornata: TV, stereo, videoregistratore e satellitare. Non ha incluso gli orologi, che pure ci sono, come quello del forno della cucina, risultando complicato arrivare alla presa sul retro per fare la misura.
Per ogni utilizzo sono stati rilevati il consumo in stand-by e durante l’utilizzo.
Una doppia misura necessaria per avere un parametro di differenza tra l’uso e il non uso, con il consumo a spina disinserita evidentemente pari a zero.
I risultati dell’esperimento riassunti in tabella permettono di osservare come, in diversi casi, il consumo in stand-by non sia lontano da quello con apparecchio in funzione.
APPARECCHIATURE DOMESTICHE
Intensità di corrente elettrica assorbita in milliampère (mA)
| Stand-by (mA) | Accesa (mA) | |
| TV | 45 | 175 |
| Satellitare | 70 | 80 |
| Videoregistratore | 16 | 70 |
| Stereo 1 | 100 | 150 |
| Stereo 2 | 85 | 140 |
Senza addentrarci in valutazioni sul consumo consapevole, ovvero sull’uso più o meno necessario di beni e risorse, si vuole qui quantificare soltanto il consumo “inutile”.
Verificato quindi che questi apparecchi, anche se non utilizzati, richiedono complessivamente un’intensità di corrente elettrica di oltre 300 mA che, tradotta in potenza, corrisponde a circa 70 Watt, si è ipotizzato che rimangano accesi in stand-by inutilizzati, perché in casa non c’è nessuno o - se c’è - fa altro, per una media di 20 ore al giorno.
Quindi 70 W x 20 h = 1.400 Wh per giorno.
Estendendo il calcolo su 300 giorni, per escludere il tempo delle ferie ed i fine settimana in cui già ora si spegne tutto, il conto è presto fatto: 1.400 (Wh/giorno) x 300 (giorni/anno) = 420.000 Wh/anno cioè 420 kWh per ogni anno. È possibile che si sia commesso qualche errore ma, nel caso, le semplificazioni sono per difetto.
Con questi risultati, se consideriamo il consumo come costo in euro, la spesa che risulta (ai prezzi correnti) pur non eccessiva è comunque significativa: circa 150€.
Ed è, invece, una enormità dal punto di vista energetico. Soprattutto sapendo che si tratta di un consumo per un utilizzo pari a zero (nessuno a guardare o ad ascoltare): un vero spreco!
Per farsene un’idea più concreta lo si potrebbe paragonare ad un equivalente numero di lavaggi in lavatrice. Stimando di consumare circa 2 kWh per ogni lavaggio se ne potrebbero fare oltre 200!
Così finalmente “illuminati”, se i nostri impianti hanno lo stand-by non disinseribile, acquistiamo una ciabatta, multipresa, con interruttore: da accendere quando occorre e spegnere quando finiamo di usarli. Così, senza troppi virtuosismi o particolari rinunce, risparmiamo e conserviamo le risorse naturali per gli usi davvero necessari.
Giovanni Guzzi, aprile 2023
© Riproduzione riservata
Rilanciato da L'Amico del Clero, maggio 2023
Approfondimenti ed ulteriori informazioni su queste tematiche sono pubblicati sul portale www.rudyz.net/campaniliverdi
Grazie ai lettori che scrivono alla redazione commenti e suggerimenti per questa rubrica, perché ci permettono di orientarla secondo i vostri desideri, curiosità ed interessi.
Giovanni Guzzi è ideatore e curatore di Campanili Verdi, più info >>>
Contatti: campaniliverdi@rudyz.net