Campanili Verdi



Febbraio sugli sci: fino a quando?



Nel 2026 gare sui prati ai Giochi Olimpici Invernali di Milano-Cortina?

FEBBRAIO SUGLI SCI: FINO A QUANDO?

Nel 2026 gare sui prati ai Giochi Olimpici Invernali di Milano-Cortina?


Febbraio sugli sci. Non viene immediatamente spontaneo pensarci, ma i promotori dell’industria della montagna d’inverno suggeriscono sia il mese da preferirsi per una vacanza sulla neve.
Rispetto ai precedenti mesi invernali le temperature cominciano ad alzarsi, le giornate si allungano, ed anche le condizioni delle piste ci dicono siano buone anche a bassa quota.

Sarà un caso, ma da metà gennaio notiamo moltiplicarsi, tra i servizi dei telegiornali, quelli di inviati (forse anche “invitati”?) che decantano le meraviglie di un soggiorno in quota promettendo emozioni e divertimento anche con discese con gli slittini e qualsiasi altro mezzo permetta l’ebbrezza della velocità e traiettorie disegnate sul manto bianco fra scenari che ci descrivono “mozzafiato”: vocabolo abusato ma che, per una volta, può forse essere appropriato.
Tendenzialmente si afferma che sia possibile sciare ovunque. La neve infatti è garantita: naturale a quote elevate e programmata a quelle più basse.

La traduzione di programmata è “neve artificiale”, e qui cominciano le note dolenti (vedi anche Caldarroste sul sagrato >>>).
I costi dell’attività delle decine di migliaia di “cannoni”, attivi per una (pacifica?) “guerra” contro le modificazioni climatiche, ci risultano stimati in 3-5€ al metro cubo (mc), ai quali occorre aggiungere i costi dell’energia (ma anche la disponibilità della medesima) e, soprattutto, l’acqua: requisito imprescindibile.
Con 1 mc d’acqua si possono produrre in media 2,5 mc di neve. Per accumularne uno strato di 30 cm (innevamento di base) su un ettaro di pista servono circa 1000 - 1200 mc d’acqua.
Dunque, “sorvolando” sul fatto che la neve artificiale è più pesante e carica d’acqua di quella naturale ed ha effetti ambientali negativi per la compressione che esercita sul terreno, quando anche si avessero disponibilità illimitate di energia e risorse economiche (proprie degli imprenditori o i sempre più implorati “sostegni e ristori” dallo Stato)… senza acqua niente neve!

Ma, in montagna, la quantità d’acqua da destinare ad usi non essenziali come questi sarà sempre minore: per la diminuzione delle precipitazioni e lo scioglimento dei ghiacciai che si avviano all’estinzione.
Di ciò l’opinione pubblica ancora non è consapevole e gli operatori economici si illudono con palliativi come le coperture con tessuti: non risolutive nell’arrestare il processo, e del resto limitate ai settori dei ghiacciai destinati allo sci.
Intanto la politica sperpera ingenti fondi nazionali per rinnovare impianti di risalita sulle montagne delle Marche: dove il lago di Pilato si sta prosciugando, nevica sempre più di rado e non fa freddo abbastanza per innevare artificialmente!

Alle Olimpiadi invernali di Pechino si è gareggiato esclusivamente su neve artificiale. Chi oggi si esalta per l’appuntamento di Milano-Cortina nel febbraio 2026 ha pensato se, in assenza di neve, ci sarà acqua a sufficienza per fare altrettanto?
E chi oggi, da Milano, si fa la corsa in auto per andare in giornata a sciare sulle Alpi Piemontesi e Valdostane è corresponsabile di quanto sta accadendo.

Giovanni Guzzi, gennaio 2023
© Riproduzione riservata
Rilanciato da L'Amico del Clero, febbraio 2023

 

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