Campanili Verdi



Dialoghi di Pace: un’idea (anche ecologica) da copiare



Vogliamo bene al Papa come piace all’Arcivescovo

DIALOGHI DI PACE: UN’IDEA (anche ecologica) DA COPIARE

Vogliamo bene al Papa come piace all’Arcivescovo


«Noi vogliamo bene al Papa. E questo si esprime ascoltando la sua voce e leggendo i suoi testi. Noi non dipendiamo dai titoli dei giornali».

Detto… e già fatto! In diocesi di Milano, con i Dialoghi di Pace, questa esortazione dell’attuale arcivescovo Mario trova infatti dal 2007 chi si sforza di portare integralmente all’attenzione di tutti uno dei più importanti messaggi che ogni anno il Papa indirizza all’umanità intera: il messaggio di Capodanno per la Giornata Mondiale della Pace.

A proposito di essa, istituendola nel 1967, il “milanese” Paolo VI dichiarava:

«La proposta di dedicare alla Pace il primo giorno dell’anno nuovo non intende qualificarsi come esclusivamente nostra, religiosa cioè cattolica; essa vorrebbe incontrare l’adesione di tutti i veri amici della pace, come fosse iniziativa loro propria, ed esprimersi in libere forme.
La Chiesa cattolica, con intenzione di servizio e di esempio, vuole semplicemente “lanciare l’idea”, nella speranza ch’essa raccolga non solo il più largo consenso del mondo civile, ma che tale idea trovi dappertutto promotori molteplici, abili e validi».

e proseguiva:

«Occorre sempre parlare di Pace! Occorre educare il mondo ad amare la pace, a costruirla, a difenderla; [...] occorre suscitare negli uomini del nostro tempo e delle generazioni venture il senso e l’amore della pace fondata sulla verità, sulla giustizia, sulla libertà, sull’amore».

I Dialoghi di Pace sono stati ideati proprio per rendere concrete queste indicazioni: con l’intento di rendere attraente, porgendolo in forma artistica, un documento che, nonostante il tema sia sempre all’ordine del giorno, solo pochi leggono per intero, mentre i più si accontentano delle sue mediazioni giornalistiche.

La formula adottata vede il testo suddiviso in brevi e veloci battute che tre lettori interpretano, facendole proprie ed incalzandosi l’un l’altro nella lettura, come se fossero impegnati in un’animata discussione.
A darle “respiro” ed incisività contribuisce poi la musica: che la contrappunta di interludi, a partire dal benvenuto col quale si accoglie il pubblico per creare subito in chiesa un’atmosfera di raccoglimento adeguata a predisporsi all’ascolto e rispettosa del luogo sacro.

Come il Messaggio che diffondono, i Dialoghi di Pace sono rivolti a tutti e perciò espressamente pensati come un tempo che i Cristiani Cattolici possono vivere anche in preghiera, mentre la spiritualità di chi ha altri riferimenti religiosi, o non ne ha alcuno, suggerisce sempre a ciascuno il modo migliore di prendervi parte; anche piacevolmente, come dichiara chi vi assiste.

Così facendo ci si prefigge di dar valore ai discorsi del Papa nella loro interezza, per superare l’emotività della “cultura del selfie” ed aiutarlo a raggiungere credenti e non credenti anche con i contenuti del suo messaggio universale oltre che con la simpatia umana che suscita.

Avviati nella chiesa Regina Pacis di Milanino, quasi il compimento di una “vocazione” all’inizio non conosciuta (solo successivamente si è infatti scoperto che il cardinale Ferrari la volle come “Tempio votivo diocesano per la pace ridonata all’Europa dopo la Prima Guerra Mondiale” - più info in “Il desiderio centenario dell'Arcivescovo” >>>), nel corso degli anni i Dialoghi di Pace si sono affermati come un appuntamento stabile con decine di date in Lombardia ed altre regioni d’Italia.

Di rilievo è il fatto che, dal 2021, la Diocesi di Milano li propone in un programma che vede in ogni sua Zona Pastorale un appuntamento di riferimento organizzato in collaborazione con numerose associazioni ed istituzioni: religiose e della società civile, nazionali e dei territori direttamente interessati.

Un programma che non è “chiuso” ed “esclusivo” ma vuole incoraggiare altre comunità pastorali ed associazioni ad “appropriarsi” dei Dialoghi di Pace affinché, come già avviene, cresca sempre più il numero di chi decide di “copiarli” autonomamente avvalendosi dei materiali, gratuitamente scaricabili e liberamente utilizzabili, disponibili sul sito www.rudyz.net/dialoghi assieme al calendario di tutti gli appuntamenti via via organizzati in ogni stagione dell’anno.

Ma non è tutto.

«Pace, giustizia e salvaguardia del creato sono tre questioni del tutto connesse, che non si potranno separare in modo da essere trattate singolarmente, a pena di ricadere nuovamente nel riduzionismo»,

come dichiara la Conferenza dell’episcopato dominicano nella lettera pastorale “Sobre la relacion del hombre con la naturaleza”, ed il messaggio pontificio per la Giornata Mondiale della Pace, anche quando non ha l’ambiente come esplicito tema conduttore (come nel 1990, 2010 e 2020), non manca mai di dedicare numerosi passaggi all’emergenza ecologica.
Per questo, nell’organizzazione dei Dialoghi di Pace, è particolarmente ricercata la collaborazione con associazioni che hanno la salvaguardia del Creato come finalità prioritaria (si veda, ad esempio, in Pace ed Ecologia, la collaborazione con la Federazione Nazionale Pro Natura - leggi di più >>>)

Infatti l’iniziativa è anche occasione di “contaminazione ecologica” delle attività ordinarie, come si fa abitualmente con semplici attività già proposte in questa rubrica:
•    organizzando il “dopodialoghi” con “brindisi ecologico per la pace”: a base di mate caldo, in omaggio a Papa Francesco, e bevande e prodotti offerti dalle botteghe del commercio equo e solidale a chi viene portando da casa il proprio bicchiere, purché rigorosamente NON usa e getta (leggi di più in: Vuoi bere? Portati il bicchiere! >>>),
•    invitando il pubblico a compilare la scheda sull'impronta ecologica personale (leggi di più in: Il fabbisogno umano di natura >>>);
•    esortando ad arrivare a piedi, in bicicletta o usando i mezzi pubblici e (almeno per una volta) a lasciare a casa il telefonino;
•    accostando al messaggio del Papa testi significativi di personalità del mondo ambientalista come Alexander Langer (leggi di più: La conversione ecologica in Lettera a San Cristoforo >>>) o con una spiritualità particolarmente sensibile al tema ambientale come Helder Camara (leggi di più in: Mille ragioni per vivere da Sii tavola vivente per i naufraghi tuoi fratelli >>>);
•    proponendo come sedi complementari, oltre a chiese, teatri, sale consiliari comunali… anche Centri di Educazione Ambientale.

Giovanni Guzzi, novembre 2021
© Riproduzione riservata
Rilanciato da L'Amico del Clero, gennaio 2022

 

Approfondimenti ed ulteriori informazioni su queste tematiche sono pubblicati sul portale www.rudyz.net/campaniliverdi
Grazie ai lettori che scrivono alla redazione commenti e suggerimenti per questa rubrica, perché ci permettono di orientarla secondo i vostri desideri, curiosità ed interessi.

Giovanni Guzzi è ideatore e curatore di Campanili Verdi, più info >>>
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