Campanili Verdi





Spegne anche la Cometa della Notte di Natale

SE LA CHIESA È TROPPO ACCESA

Spegne anche la Cometa della Notte di Natale

 

Caro don, sul giornale parrocchiale ho letto che i lavori di ristrutturazione della chiesa procedono bene e ne sono contento. Nella relazione ho anche letto dell’intenzione di installare una illuminazione dal basso della facciata e di altre parti dell’edificio.

Ho bene in mente l’attuale profilo notturno della chiesa dei nostri Santi Patroni, con l’antico campanile scuro a contrastare le nubi illuminate dalla luna, o affiancato dalla falce del nostro satellite: un vero spettacolo. Che sarebbe ancora più grandioso se potessimo vederlo sullo sfondo delle innumerevoli stelle che riempiono il firmamento. “Se guardo il cielo, la luna e le stelle, opere che tu, con le dita hai modellato…” recita il Salmo 8.

Ormai, però, il pervasivo inquinamento luminoso, provocato proprio dall’illuminazione dal basso - che comporta irradiazione di luce verso l’alto oltre che spreco di energia -, nasconde quasi ovunque questa meraviglia che costituisce la parte più impegnativa e vasta del Creato, il Cielo, rendendoci incomprensibile la promessa di Yahweh ad Abramo.

L’illuminazione in progetto quindi, oltre a toglierci quel che resta del fascino che la natura e l’arte dei nostri padri ci hanno consegnato, porrebbe anche la nostra comunità parrocchiale nella vasta e varia compagnia di chi concorre a banalizzare il cielo.

Aggiungo l’informazione che in Lombardia un’ottima legge regionale proibisce l’illuminazione dal basso degli edifici, con la sola eccezione di eventuali edifici monumentali per cui non sia possibile una soluzione alternativa (ma non mi sembra il nostro caso) e la considerazione che nulla impedisce di adeguarsi volontariamente ai suoi principi anche in regioni diverse.

Caro don, lei si dice confortato da questa mia attenzione a un bene che è di tutti, riferendosi alla chiesa come al cielo, e mi rassicura che l’ipotesi dell’illuminazione dal basso è nata per valorizzare la prima, ma senza compromettere il secondo. Inoltre mi scrive che i tecnici incaricati conoscono bene la normativa di settore, avendola applicata altre volte nei lavori parrocchiali, e che il responsabile dell’Ufficio tecnico del Comune è attento e sensibile a ciò. Infine garantisce che, ovviamente, non si farà nulla che non sia secondo la normativa vigente e la buona cura delle risorse del creato: perché questo è lo stile comunemente coltivato nelle scelte e nelle abitudini della nostra comunità.

Caro don, mi rallegro per la consapevolezza e l’attenzione al rispetto alla legge che le sue parole denotano. Non dovunque è così. Se però sono meno fiducioso di lei è perché già ora, arrivando a messa quando è ancora buio (la mattina presto o dopo il tramonto), sono abbagliato dalle luci, incassate nella pavimentazione o ad altezza d’occhio, che proprio il Comune ha installato davanti al portone della nostra chiesa nel corso della “riqualificazione” dell’area antistante.

Ad ogni modo, caro don, sottolineo che un monumento illuminato sottrae comunque localmente alla vista la percezione del cielo e la bellezza del cielo vale cento monumenti. Pensiamo al Castello Sforzesco di Milano ed alle lucine colorate che l’hanno ridotto alla stregua di un’attrazione da Parco divertimenti.

Per di più il consumo di energia, pur ridotto per l’installazione, come suppongo, di lampade a “led”, contribuisce ad aggravare gli effetti negativi delle modificazioni climatiche: a loro volta causa delle ragioni che inducono tanti a lasciare le loro terre d’origine e ritroviamo, come migranti, sulle nostre coste e nelle nostre città.

Caro don, mi auguro che si vorrà lasciare al sole ed alla luna il compito di scandire i giorni e le notti, senza disturbare con la luce artificiale i monumenti, gli animali, le piante e, infine, l’uomo. Ma se l’impianto dovrà proprio essere realizzato, ne consiglierei almeno lo spegnimento dopo la mezzanotte: sarebbe un segnale particolarmente efficace, d’esempio per gli operatori economici e le pubbliche amministrazioni che consentono un inutile scempio di luci pubblicitarie nel corso dell’intera notte.

Giovanni Guzzi, ottobre 2017
© Riproduzione riservata
Rilanciato da L'Amico del Clero, dicembre 2017

 

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