Campanili Verdi



Il messaggio della bottiglia



Per rendere il mondo migliore di come l’abbiamo trovato

IL MESSAGGIO DELLA BOTTIGLIA

Per rendere il mondo migliore di come l’abbiamo trovato

 

Gli scout, sui quali alcuni ironizzano per via delle divise e dei calzoni corti portati anche d’inverno (ed anche dagli adulti), hanno un pregio che fa di loro un’organizzazione alla quale dovrebbe guardare, per prendere esempio, non solo l’associazionismo giovanile, ma l’intero mondo ecclesiale.
Mi riferisco al fatto che, fra i principi ai quali si impegnano ad essere fedeli, c’è quello di lasciare il mondo migliore di come lo si trova.

A suggerirmi questa riflessione è la vista, tornando in bici da Messa la mattina di Pasqua, della montagna di sacchi dell’immondizia accatastati accanto alla sede di una benemerita cooperativa sociale: pieni di piatti e bicchieri in plastica… residuo materiale dello scambio di auguri a base di brindisi e colombe che solitamente conclude le attività lavorative prima delle vacanze pasquali. Una scena appena vista, proprio la notte precedente, in parrocchia, al termine della celebrazione più importante per i Cristiani: con tanti bicchieri in plastica a perdere buttati nel sacco dei rifiuti indifferenziati… non per cattiva volontà ma perché così ha disposto il Comune per questo materiale.

In ogni caso è una tristezza, soprattutto pensando che questo è avvenuto proprio nello stesso luogo in cui abbiamo sperimentato possibile e riproducibile la proposta VUOI BERE? PORTATI IL BICCHIERE! già più volte richiamata in questa rubrica e finalizzata a ridurre la quantità di rifiuti prodotti durante le attività parrocchiali.

Se torno ancora una volta sull’argomento è perché questi scarti finiscono nelle discariche o negli inceneritori: nel primo caso deturpando fisicamente porzioni della “nostra casa comune”, nel secondo inquinandone l’aria. Il nostro problema è che viviamo “scollegati” dalla realtà per cui quello che buttiamo sparisce presto (anche se non ovunque) dalla nostra vista e quindi non ce ne curiamo, né ci preoccupiamo di quali effetti i nostri rifiuti abbiano sull’ambiente che ci ospita.

Un utile esercizio per recuperarne la consapevolezza, che può essere messo in atto a diversi livelli, è quello di tenere per qualche tempo in un luogo della casa, della classe di catechismo, del bar dell’oratorio… 5 bottiglie di quelle da 1,5 litri (naturalmente vuote) alla settimana a persona. Il loro volume corrisponde indicativamente al volume complessivo di rifiuti che (in media) ciascuno di noi produce settimanalmente.

Quando vedremo che lo spazio occupato dalle bottiglie comincerà presto ad aumentare significativamente e dovremo sottrarlo ad altri usi… allora finalmente ci renderemo davvero conto di quanto è importante evitare di produrre rifiuti.

Giovanni Guzzi, aprile 2016
© Riproduzione riservata
Rilanciato da L'Amico del Clero, giugno 2016

 

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