Campanili Verdi



Strade come fiumi - Parte II



E se fosse vero esattamente il contrario?

STRADE COME FIUMI parte II

E se fosse vero esattamente il contrario?


Automobili “ordinatamente” sovrapposte l’una con le ruote posteriori sul cofano della precedente. Questa immagine, emblematica dell’alluvione a Valencia di fine ottobre scorso, sembrerebbe essere la più rilevante conferma del sempre più ricorrente effetto che piogge intense possono determinare nella trasformazione dei tracciati stradali in corsi d’acqua (cfr anche Ma "Tanta acqua" quanta è? >>> e Strade come fiumi - parte I >>>).

Un geologo vi vede infatti l’esatta riproposizione della particolare struttura geomorfologica dei cosiddetti “ciottoli embricati”: dal cui orientamento, nelle formazioni geologiche antiche, si può ricostruire a posteriori il verso della corrente. Dunque ulteriore elemento a favore della controversa proposta di attribuire il nome di “Antropocene” all’attuale epoca geologica in cui l’attività dell’uomo sta riuscendo ad incidere sui processi geologici mediante le modifiche territoriali, strutturali e climatiche di cui è causa.

Se la scienza sembra aver recentemente risolto a favore del primo la diatriba sulla precedenza di nascita fra uovo e gallina, anche nel nostro caso può aiutarci a capire che, forse, le cose non stanno come sembrerebbero a prima vista, ma potrebbe essere vero esattamente il contrario.

Senza arrivare ai casi eclatanti di autoveicoli che galleggiano trasportati dall’acqua fra le abitazioni, fino ad accumularsi come dighe di castori - incagliate nelle strettoie o arenate nelle piazze dove l’energia della corrente diminuisce con l’aumento della sezione -, che possono effettivamente essere provocati da piogge di rilevante intensità o da rotture di argini.

E soprassedendo sui più evidenti e clamorosamente colpevoli errori di pianificazione urbanistica, con sovrapposizione di strade (ma anche edifici ed interi quartieri) ai corsi d’acqua: la cosiddetta tombatura mediante copertura o loro costrizione in tubazioni.
Interventi, questi ultimi, di cui si hanno riscontri anche in presenza di norme finalizzate ad impedire tali pratiche. Ne abbiamo diretta conoscenza proprio per situazioni spesso in TV per problemi da esse indotti e che hanno viste respinte le obiezioni di associazioni ambientaliste locali: dapprima dalle amministrazioni pubbliche che le hanno autorizzate e, successivamente, dalle autorità di controllo di cui nel frattempo erano diventati dirigenti i medesimi funzionari che in precedenti vesti le avevano approvate.

Nelle aree urbanizzate è ormai sistematica la pressoché totale cancellazione del diffuso reticolo idrografico naturale preesistente, al quale è stato sostanzialmente sovrapposto il reticolo stradale. Con sottoservizi fognari insufficienti a gestire precipitazioni anche solo poco più che irrisorie. Ma che sarebbe stato comunque impossibile progettare con capacità necessarie a contenere le acque di un corso d’acqua.

Allora sono i fiumi ad essere diventati strade, con tutto ciò che ne consegue: su cui ragioneremo ancora.

Giovanni Guzzi, dicembre 2024
© Riproduzione riservata
Rilanciato da L'Amico del Clero, gennaio 2025

 

Approfondimenti ed ulteriori informazioni su queste tematiche sono pubblicati sul portale www.rudyz.net/campaniliverdi
Grazie ai lettori che scrivono alla redazione commenti e suggerimenti per questa rubrica, perché ci permettono di orientarla secondo i vostri desideri, curiosità ed interessi.

Giovanni Guzzi è ideatore e curatore di Campanili Verdi, più info >>>
Contatti: campaniliverdi@rudyz.net