Note per integrare i Dialoghi di Pace e personalizzare/variare i lanci giornalistici di singole edizioni locali,
o lanci progressivi di “avvicinamento” per tenere viva l'attenzione sull'appuntamento
(copiando Amadeus che accompagna l'attesa di Sanremo pianificando successive, continue e periodiche anticipazioni).
In vista delle diverse edizioni Dialoghi di Pace (www.rudyz.net/dialoghi) che si susseguiranno nel corso dell’anno, per variare i lanci promozionali delle singole edizioni locali, complementari alla promozione generale del loro insieme, si segnalano le anticipazioni di seguito elencate (direttamente riprese dal copione Dialoghi di Pace corrente e precedenti).
Salvo alcune, relative in particolare alle edizioni (ad oggi) di:
Cinisello Balsamo - San Pio X, 9 febbraio
Milano – Santa Maria di Lourdes, 4 febbraio
per la maggior parte si riferiscono ad ognuna delle edizioni in calendario.
In tempi di manifestazioni che contrappongono ideologie non sempre pienamente ispirate alla vera ricerca della pace, la Chiesa può elevare al di sopra delle parti il Vangelo e la voce del Papa, che la Chiesa ambrosiana rilancia grazie alla formula dei Dialoghi di Pace (www.rudyz.net/dialoghi).
Presentazione in forma artistica e musicale del messaggio del Papa per la Giornata Mondiale della Pace, ideata alla Regina Pacis in Cusano Milanino ed ormai ben strutturata ed affermata con numerose date ogni anno in diocesi di Milano, è particolarmente significativa da riproporre oggi che le guerre toccano più direttamente gli interessi di media e opinione pubblica nazionale per le conseguenze economiche sulla vita di tutti.
Nel già annunciato programma 2024, spicca il 9 febbraio in San Pio X a Cinisello Balsamo - dove da tempo è ospitato l'appuntamento per il nord Milano - che vede l’organizzazione impegnata anche nel sensibilizzare l’intera cittadinanza diffondendo la proposta in città grazie ad iniziative di accompagnamento collaterali e complementari alla serata principale.
Finalizzate sia ad estenderne l’effetto anche presso chi non vi prenderà parte, sia a permettere di parteciparvi fisicamente, seppure in modo indiretto, anche a chi fosse impossibilitato a farlo.
Più precisamente, questa sorta di “fuoridialoghidipace” consiste in una raccolta di disegni ed in una “scampanellata”.
Bandiere del mondo in festa e pensieri di Pace.
Rinviando ad altra occasione dettagli sulla “scampanellata”, la raccolta di disegni è un invito (anche per riportarci al piacere della materia e della manualità liberandoci, per una volta, dall’oppressione elettronica) a disegnare in totale libertà una delle bandiere del mondo e, interessandosi ai problemi legati alla pace nella nazione prescelta, scrivervi sopra il proprio inerente pensiero, augurio, preghiera... che le vogliamo dedicare... non dimenticando di aggiungere anche il nostro nome.
I disegni con messaggio che saranno consegnati entro gennaio 2024 alla Parrocchia San Pio X verranno esposti ed utilizzati nel corso dei Dialoghi di Pace del 9 febbraio.
A seconda del loro numero (che si tratti di 2, 20, 200 o 2.000 bandiere) si deciderà quale uso farne: dall’appenderle alle pareti della chiesa, al deporle in una cesta perché gli intervenuti possano riportarne una a casa, al leggere una selezione dei messaggi... senza porre alcun limite alle possibilità che la fantasia saprà suggerire.
Variante: gli inviti personalizzati
Con le medesime intenzioni e finalità delle “Bandiere in festa per la pace” è incoraggiata l’iniziativa individuale di disegnare inviti personalizzati a partecipare ai Dialoghi di Pace da lasciare ovunque si voglia per la città: negozi, ambulatori e studi medici, parrucchieri, biblioteche, condomini… e (è proprio il caso di dirlo) chi più ne ha più ne metta!... in affiancamento ai manifesti “ufficiali” delle affissioni pubbliche dei comuni ed a volantini e locandine dedicati.
Prime adesioni
La proposta sta già circolando informalmente fra figli e nipoti, propri e di amici, compagni di scuola e di catechismo, laboratori creativi parrocchiali, gruppi di vario genere: ecclesiali e non solo.
Anche nonni e ospiti di Residenze Sanitarie Assistite sono stati coinvolti.
I promotori, cominciando a Cinisello Balsamo e Cusano Milanino (ma senza escludere i comuni confinanti e più lontani) contano sul PASSAPAROLA! e sulla collaborazione di tutti per ampliare i destinatari secondo l’ispirazione dettata dalla fantasia di ciascuno per spargere la voce e cercare di diffondere la proposta coinvolgendo chiunque altro si ritenga potenzialmente interessato. Magari anche le stesse istituzioni pubbliche e l’associazionismo civico.
Si veda anche la specifica locandina promozionale.
Per aderire, collaborare e partecipare scrivere a sanpioxc@gmail.com
Cinisello Balsamo, 9 febbraio
Il “Fuoridialoghidipace” che accompagnerà l’edizione 2024 a Cinisello Balsamo dei Dialoghi di Pace (www.rudyz.net/dialoghi) vede anche la libera iniziativa di alcune persone che hanno comunicato agli organizzatori di aver “autoconvocato” una simpatica, originale e “delicatamente sonora” proposta per portare un gentile messaggio di pace anche fra le case nei quartieri vicini alla chiesa che ospiterà la lettura integrale, intercalata a musica, del Messaggio del Papa per la Giornata Mondiale della Pace.
Sotto il titolo “Scampanellata per la pace”, l’invito che già circola in rete è così formulato:
“Il 9 febbraio 2024 aspettiamo il trillo di campanelli, sonagli, tintinnaboli (anche di bici spinte a mano) PASSAPAROLA!
Camminata autoconvocata in compagnia sui marciapiedi.
Partenza: ore 20.00 sagrato Chiesa Regina Pacis in Viale Buffoli Cusano Milanino
Arrivo: ore 20.30 Chiesa San Pio X in Via Marconi 129 Cinisello Balsamo
a seguire Dialoghi di Pace 2024”.
Simbolicamente organizzata per collegare “spiritualmente” la chiesa intitolata a Maria Regina della Pace, in cui i Dialoghi di Pace sono stati avviati nel 2007, a quella che da alcuni anni li ospita, San Pio X, la “passeggiata tintinnante” si terrà anche in caso di maltempo.
Si veda anche la specifica locandina promozionale.
Cinisello Balsamo, 9 febbraio
Aderendo alla campagna di Campanili Verdi (www.rudyz.net/campaniliverdi): “Vuoi bere? Portati il bicchiere!” (leggi di più >>>) tutto il pubblico dei Dialoghi di Pace (www.rudyz.net/dialoghi) è invitato al “Dopodialoghi” con Brindisi ecologico per la Pace.
Momento espressamente proposto come esempio facilmente replicabile di “contaminazione ecologica” delle attività ordinarie: a tutti gli intervenuti che avranno portato da casa un bicchiere / tazza NON USA E GETTA verranno offerti mate argentino (in onore di papa Francesco) oltre a bevande e prodotti del commercio equo e solidale.
Per chi ne sarà sprovvisto, bicchieri riutilizzabili saranno disponibili ad un costo simbolico di “sensibilizzazione ecologica”.
Cinisello Balsamo, 9 febbraio
Accompagnata dalla musica di accoglienza, all’inizio dei Dialoghi di Pace (www.rudyz.net/dialoghi) verrà presentata ed esposta una semplice statuetta in gesso dipinta, di poco valore artistico, ma molto cara alla famiglia che la custodisce.
Raffigura un Gesù Bambino di Praga e la tradizione familiare racconta che offrisse conforto a chi cercava riparo nel rifugio antiaereo nel quale era collocata, e che venne recuperata dal nonno Roberto fra le macerie di un edificio distrutto durante il devastante bombardamento su Milano dell’agosto 1943: il più pesante bombardamento subito da una città italiana, che anche al nostro Gesù ha lasciato evidenti ferite.
Guardandola durante lo svolgersi dei Dialoghi di Pace, non si potrà non pensare a chi allora le rivolgeva lo sguardo invocando protezione.
Ed a chi, oggi, in tante parti del mondo, davanti ad altre immagini sacre, vive le stesse sofferenze, prova la stessa paura, prega implorando salvezza.
Un modo per far percepire ai partecipanti ai Dialoghi di Pace anche la presenza “reale” di tutte queste persone accanto a loro.
Parallelismi storici fra la nostra statuetta e l'originale di Praga.
In piedi, rivestito di un mantello regale. Sul capo una grande corona. Il globo imperiale sormontato dalla croce in una mano, benedicente l’altra… È il “Gesù Bambino di Praga”: effigie del Cinquecento spagnolo in legno e cera del Dio fanciullo che tiene nelle sue mani i destini del mondo.
Giunta in Boemia, è mutilata nel saccheggio del convento al quale era stata donata.
Ritrovata fra le rovine, il frate in preghiera ne ode la giovane voce che annuncia una promessa: “Datemi le mie mani e io vi darò la pace”.
Le sono attribuite la fine di un assedio e la firma di trattati di pace dopo decenni di guerre, anche di religione, che insanguinavano l’Europa del XVII secolo. Un auspicio anche per il nostro tempo.
Milano, 4 febbraio e Cinisello Balsamo, 9 febbraio
Paolo VI, nel 1967, istituendo la Giornata Mondiale della Pace, precisava: «La proposta di dedicare alla Pace il primo giorno dell’anno nuovo non intende qualificarsi come esclusivamente nostra, religiosa cioè cattolica; essa vorrebbe incontrare l’adesione di tutti i veri amici della pace, come fosse iniziativa loro propria, ed esprimersi in libere forme. La Chiesa cattolica, con intenzione di servizio e di esempio, vuole semplicemente “lanciare l’idea”, nella speranza ch’essa raccolga non solo il più largo consenso del mondo civile, ma che tale idea trovi dappertutto promotori molteplici, abili e validi».
Per attuare lo spirito dell’intenzione di Papa Montini, esponenti di popoli e associazioni impegnati per la pace e in iniziative umanitarie nelle loro terre di provenienza, apriranno i Dialoghi di Pace (www.rudyz.net/dialoghi) con un messaggio di pace nella propria lingua (poi ripetuto in italiano) e radicato nelle proprie culture e tradizioni religiose.
Gli interessati a conoscerne le rispettive attività potranno incontrarli durante il “Dopodialoghi” (vedi sotto).
Più precisamente sarà Shaké Pambakian, armena nata in Italia e nostra concittadina, a dar voce alla comunità Armena di Milano, in apprensione per l’intervento militare dell’Azerbaijan che, a metà settembre 2023, ha posto fine come entità politica autonoma all’Artsakh (Nagorno-Karabakh), regione storicamente a prevalente popolazione armena e con un’antichissima tradizione cristiana. Tutto ciò nel generale silenzio dei media italiani e con flebile reazione dell’Europa all’intento azero di spingere gli Armeni a lasciare queste terre in quella che si configura come un’ennesima “pulizia etnica”.
Non è privo di fondate ragioni il sospetto che causa di questo “tacere” sia la dipendenza europea dal gas proveniente dall’Azerbaijan.
Milano, 4 febbraio e Cinisello Balsamo, 9 febbraio
«Noi vogliamo bene al Papa. E questo si esprime ascoltando la sua voce e leggendo i suoi testi. Noi non dipendiamo dai titoli dei giornali»
Aveva dichiarato in Duomo nel 2018 l’Arcivescovo Mario Delpini.
“Un’affermazione che ci ha rallegrato e confortato” – dichiarano ideatori e organizzatori dei Dialoghi di Pace (www.rudyz.net/dialoghi): “ritrovandoci in totale sintonia con lui per una speciale ragione che ci piace continuare a ricordare dopo il ritorno di Papa Ratzinger “alla casa della sua infanzia”, la bella espressione con cui amava definire la prospettiva del Paradiso”.
“Ideati e avviati nel gennaio 2007, nella chiesa Regina Pacis in Milanino, “tempio votivo diocesano per la pace” voluto come tale dagli Arcivescovi Ferrari e Ratti, poi Pio XI, i Dialoghi di Pace sono infatti germogliati dal desiderio di esprimere affetto, solidarietà ed attivo sostegno al Papa ed al suo servizio alla Chiesa e al mondo”.
“Sono stati la nostra risposta alle ingiuste e violente critiche al discorso pronunciato da Benedetto XVI a Ratisbona: diffuso in maniera distorta da chi l’aveva attaccato senza averlo letto o, peggio, in malafede”.
«La situazione è occasione»! Avrebbe osservato l’Arcivescovo Mario.
“Così abbiamo pensato che, presentandolo come un “dialogo intercalato da musica e poesia”, avremmo potuto contribuire a far conoscere, davvero e integralmente, almeno uno tra i messaggi di un Papa che non godeva di “buona stampa”.
Poi abbiamo continuato…
La presenza dell’Arcivescovo all’edizione di apertura dei Dialoghi di Pace 2023, il suo evidente apprezzamento per la qualità anche artistica dell'iniziativa, che non aveva ancora conosciuta di persona, e per la sua diffusione capillare in tutta la diocesi, ed il suo incoraggiamento a continuare nell'impresa hanno suggellato i nostri propositi”.
L'Arcivescovo di Milano, Mario Delpini, riconferma il suo apprezzamento per i Dialoghi di Pace e ne sostiene la diffusione capillare nell’intera diocesi esortando comunità pastorali, associazioni, centri culturali, compagnie teatrali, scuole di musica e singoli fedeli ad organizzarne in ogni decanato altre edizioni oltre alle 7 del programma iniziale diocesano per ogni zona pastorale.
Sottolinea questa intenzione partecipando di persona alla serata del 9 febbraio 2024 a Cinisello Balsamo, nella chiesa di San Pio X, proposta per il Nord Milano - Zona 7.
Cinisello Balsamo, 9 febbraio e tutte le edizioni
Per chi si sentirà di farlo, anche esplicitando la consapevolezza che la spiritualità di chi non è Cristiano cattolico, o non ha alcuna convinzione religiosa, suggerirà a ciascuno il modo migliore per vivere questo momento, i presenti ai Dialoghi di Pace (www.rudyz.net/dialoghi) potranno unirsi nella preghiera del Padre Nostro, una voce guida poi la ripeterà nelle lingue ucraina e armena assieme agli altri presenti di queste nazionalità: un momento commovente e spiritualmente coinvolgente, voluto per dimostrare vicinanza a chi è colpito dalla guerra.
Milano, 4 febbraio e Cinisello Balsamo, 9 febbraio
NB
In altre edizioni dei Dialoghi di Pace (www.rudyz.net/dialoghi), questo momento vedrà coinvolte altre comunità nazionali presenti nel territorio di riferimento dell’edizione in cui si terranno e nella cui terra d’origine vi sia una situazione di violenza e guerra.
Altre sedi
Per dare concretezza alle parole ascoltate, ogni edizione dei Dialoghi di Pace (www.rudyz.net/dialoghi) si conclude esortando i presenti ad impegnarsi per diffondere nel mondo la Pace sperimentata durante l'incontro: con lo stile suggerito dal testo di don Primo Mazzolari "Noi ci impegnamo" recitato coralmente da tutti i presenti (leggi di più >>>).
Ad una loro rappresentanza sarà poi affidato il gesto di diffusione della Luce della Pace di Betlemme: attinta alla fiamma portata da quella che arde perennemente, già dai primi secoli dopo la venuta di Cristo, nella chiesa della Natività, sul punto ove si presume sia stata la mangiatoia nella quale fu deposto il Salvatore in fasce. È alimentata dall'olio donato dalle nazioni cristiane della Terra, ma la Pace è patrimonio di tutti e la Luce deve andare a tutti.
Tutte le edizioni
Il dialogo, inteso in senso politico, auspicato fra gli stati, ma anche ecumenico ed interreligioso, si esplicita anche nelle scelte musicali che arricchiscono i Dialoghi di Pace (www.rudyz.net/dialoghi).
Lo si è fatto, e si continua a farlo, anche con musica di compositori viventi e, non di rado, espressamente composta per l’occasione.
Per limitarci ai tempi più recenti, nel 2023 Issei Watanabe - concertista che alterna il violoncello alla viola da gamba e compositore - con l’intento di includere nei Dialoghi di Pace anche spunti musicali da diversi ambiti del cristianesimo - per instaurare, anche in musica, un dialogo anche ecumenico - ispirato da un passaggio del messaggio di Papa Francesco, ha scritto ed eseguito una fantasia per viola da gamba a partire dal corale luterano "Wachet auf, ruft uns die Stimme"! (“Svegliatevi la voce ci chiama”) ed arrangiato per il medesimo strumento un inno sacro appartenente alla liturgia della Chiesa Ortodossa composto da Dmytro Stepanovyč Bortnianskyj: musicista coevo di Mozart, geograficamente nato nella terra che oggi si identifica come Ucraina, ma che al suo tempo era parte della Russia, suggellando in questo modo “un auspicio di pace e unione tra le due nazioni, così come l'inno unisce noi dell'assemblea terrena ai cori angelici celesti”.
Nel 2024 sarà ancora Issei a proporre un brano che gli è stato espressamente commissionato dai Dialoghi di Pace: variazioni per violoncello sul tema del canto di montagna “La leggenda della Grigna”. I presenti ad ascoltarla il 9 febbraio in San Pio X scopriranno il perché!
Ma, prima, saranno anche invitati a cantarla assieme, nella versione originale, guidati da una formazione del Coro CAI di Cinisello Balsamo, anni addietro già protagonista di un’edizione dei Dialoghi di Pace di notevole successo.
A tutto ciò si aggiunge il rilievo culturale di proporre al pubblico musica ed esecuzioni di non frequente, per non dire raro, ascolto.
Come, nel 2023, dai Capricci di Camillo Sivori, l’unico violinista riconosciuto da Paganini come suo allievo, nel 2018, per il 350° di Francois Couperin (affiancandoci a poche – prestigiose - sale da concerto milanesi) e, nel 2024, proponendo “Les Folies d’Espagne” - 32 variazioni sul tema della Follia di Marin Marais per viola da gamba e clavicembalo assieme ad altri brani di grande virtuosismo per clavicembalo solo!
Inoltre, particolarmente intenso sarà l’ascolto dell'Aria di Domenico Scarlatti (dalla sonata per clavicembalo K 32 in re minore) nella recentissima trascrizione per violoncello donata a tutti i violoncellisti da Christian Bellisario (già maestro di Issei in Conservatorio) in memoria del cinquantennio dalla nascita al cielo, nel 1973, di Pablo Casals, fra i massimi violoncellisti di ogni tempo nonché uomo di pace.
Ricevendo la Medaglia della Pace dell’ONU, il 24 ottobre 1971, nel suo discorso “Pau” proclamò: “Pace nel mondo! ... Contro! Contro! Contro la guerra! Contro la disumanità della guerra!”.
L'intento dell’arrangiamento è dunque proprio una preghiera per la pace nel mondo in questi tempi di orrori. Una nuova, accorata, preghiera per implorare la vera pace che solo Nostro Signore può dare.
Cinisello Balsamo, 9 febbraio
Per una “Provvidenziale”, non cercata, coincidenza i Dialoghi di Pace (www.rudyz.net/dialoghi) del Nord Milano, nella chiesa di San Pio X in Cinisello Balsamo, si terranno il 9 febbraio: data della morte di Umberto Guzzi, al quale molti amici desideravano dedicare un momento di musica e meditazione ispirato alle sue molteplici attività a favore dell'ambiente (anche nella Chiesa, decenni prima della Laudato si') e del bene pubblico in generale (www.rudyz.net/umberto).
Poiché gli anni della pandemia non l’hanno permesso, viste: l’occasione che si è presentata con questa ricorrenza, l’amicizia con e di tanti collaboratori ai Dialoghi di Pace e la sua vicinanza all’iniziativa, si è pensato di ricordarlo dedicandogli la serata.
A maggior ragione per la sua attenzione anche alla promozione della pace. Dapprima in armi: raccontava infatti di essersi arruolato nel corpo degli Alpini negli anni '60, al tempo della Guerra Fredda, "per imparare ad usare un'arma" e così prepararsi all'eventualità di doverla adoperare per difendere, se fosse stato necessario, la libertà dell'Italia, da poco conquistata, dal rischio di una nuova guerra civile volta a portare la nostra Nazione sotto il controllo dell'Unione Sovietica e degli stati comunisti.
Durante il servizio militare aveva poi vigilato sui tralicci in Alto Adige (Malles, Tirano) quando erano oggetto di attentati.
Questa sua dedizione alla pace, al suo paese ed a tutti i popoli si è infine esplicata in forma diversa e più puramente pacifica nel soccorso portato alle popolazioni civili vittime di bombardamenti e di operazioni militari durante le guerre in Libano e Bosnia Erzegovina fra il 1985 e il 1995.
Impegno che l'ha visto collaborare attivamente e propositivamente con diversi comitati che ha anche contribuito a fondare.
In anni più recenti, questo altruismo l'ha portato ad occuparsi di solidarietà ai migranti, ai poveri ed agli anziani della casa di riposo comunale: diverse sfaccettature di una sempre generosa dedizione al prossimo.
In memoria di Umberto, i Dialoghi di Pace si concluderanno dedicandogli le “Variazioni per violoncello sul tema de La leggenda della Grigna” che Issei Watanabe ha appositamente composto per lui; rispondendo, con la gentilezza che lo contraddistingue, ad un'espressa richiesta della sezione di Cusano Milanino del Gruppo Naturalistico della Brianza.
La scelta dell'associazione è caduta proprio su questo canto tradizionale lombardo (il cui testo è stato scritto dal grande scrittore milanese Luigi Santucci) perché Umberto, geologo che amava la natura e promuoverla a passo lento e attento, aveva molto cara la Grigna, montagna così familiare anche al paesaggio lombardo e con una storia geologica molto significativa, e sui suoi versanti ha guidato innumerevoli escursioni.
Inoltre, avendo scoperto che, in molti, questo canto suscita ricordi di nonne e mamme che lo cantavano in famiglia, sostenuti da una formazione del coro CAI di Cinisello Balsamo, dopo la versione strumentale, tutti i presenti saranno invitati a cantarlo assieme nella versione originale, sappiamo che in tanti già si stanno preparando all’impresa!
Per chi vorrà unirsi al gruppo musica e parole sono scaricabili QUI >>>
Il 2007 è l’anno i cui sono stati avviati i Dialoghi di Pace (www.rudyz.net/dialoghi) ed in cui, poche settimane dopo la “prima”, in una chiesetta di Milano sconosciuta ai più, chi li ha ideati ha, per la prima volta, sentito suonare il clavicembalo che sarà apprezzato il 9 febbraio e ne ha conosciuta la storia. Di qui a pensare ad una successiva edizione dei Dialoghi in collaborazione con l’associazione Omaggio al Clavicembalo e con questo strumento il passo è stato breve.
Il primo desiderio si è concretizzato 10 anni dopo in uno splendido pomeriggio alle pendici del Sacro Monte di Varese, e poi ancora in altre successive occasioni.
Il secondo è un dono portato dal 2024 ed è venuto quindi il momento di conoscere Federico Colombo, nel ricordo tratteggiato da Bruna Panella, che ne ha condiviso gli studi musicali e nella circostanza suonerà sul clavicembalo a lui appartenuto.
«Clavicembalista nato nel ‘64 a Carrara, ed uno degli allievi più brillanti e promettenti della classe di cembalo in Conservatorio a Milano negli anni ‘80, giovanissimo si è purtroppo ammalato di un male che nel giro di poco tempo ce lo ha portato via.
Prima di morire ha lasciato detto alla sua famiglia che avrebbe voluto donare alla sua insegnante il suo bellissimo strumento, moderna copia di un Taskin del Settecento, che era il suo orgoglio.
Federico voleva che potesse continuare a vivere attraverso gli altri ed in particolare che fosse messo a disposizione di giovani musicisti che non avessero le possibilità economiche per acquistare un proprio clavicembalo di tale livello.
Così si spiega il valore affettivo che questo strumento ha per noi tutti e soprattutto per chi, come me, ha avuto il privilegio di fare un pezzo di strada della vita musicale con Federico, di cui ricordo il lato umano e come, nella sua riservatezza di carattere, la musica avesse un posto primario…
Perciò è tuttora regolarmente suonato nei nostri concerti e Federico continua a vivere nella musica dei suoi amici clavicembalisti formatisi alla scuola di Marina Mauriello a Milano e Vienna».
Anche il pubblico dei Dialoghi di Pace sarà felice di conoscere Federico. Ed anche chi non fosse credente e certo della vita eterna, tuttavia spererà che essa esista e, nel caso, che Federico possa essere contento di quello che si farà per la pace anche “con” lui che, in un certo senso, seppure per interposte musiciste, suonerà con e per i presenti.
Conclude, in proposito, Bruna Panella:
«… tutte le volte che metto le mani sul Dowd-Taskin sento Federico presente. Ognuno raccoglie nella vita in termini positivi e negativi quello che ha seminato… penso che le energie delle persone che hanno contato qualcosa di importante nella vita e per te in particolare siano in qualche modo presenti… Federico ci sta accompagnando in questo viaggio musicale con il suo cembalo, è in realtà una parte di lui…».
Nel corso dei Dialoghi di Pace, saranno illustrate le rilevanti peculiarità storiche, tecniche e musicali dell’originale Taskin e del Dowd suonato che ne è copia.
L’uno e l’altro prendono il nome dai rispettivi costruttori.
Suono pieno e caldo, registri per effetti come l’imitazione del liuto e pregi quali tastiere morbide e regolari con timbri differenti che, indipendenti o accoppiate per ottenere un maggior volume, esaltano abilità e bellezza del tocco di chi suona…
Sono merito di William Dowd, un grande cembalaro attivo a Parigi, dove, nel 1983, ha costruito questo clavicembalo di cui Daniela Fontana offrirà una panoramica sonora con la Gavotte et six doubles di Jean-Philippe Rameau.
Come d’uso nel campo della musica antica, è la copia moderna di uno strumento d’epoca, opera di Pascal Taskin, fabbricante di clavicembali e custode degli strumenti musicali alla corte dei re di Francia Luigi XV e XVI.
Milano, al Museo degli Strumenti Musicali del Castello Sforzesco, possiede uno dei soli 6 esemplari al mondo di Taskin originali che ancora si possono suonare e sono utilizzati in concerto.
Per saperne di più: "Il superclavicembalo Taskin di Milano" >>>
Stiamo parlando di strumenti del Settecento. Un tempo in cui il clavicembalo, caratterizzato dalla meccanica a “corde pizzicate” da plettri, aveva raggiunto il culmine della sua evoluzione tecnica.
Ma questo avveniva proprio quando l’interesse di musicisti e pubblico si stava orientando verso il pianoforte: di recente invenzione e con maggiori potenzialità dinamiche, grazie alle corde che, percosse da martelletti rivestiti di feltro, sono libere di vibrare con un’intensità proporzionata alla forza con cui si preme sui tasti.
Un interesse però recuperato ai nostri giorni. Su questi nuovi-antichi strumenti, così particolari nel timbro, la musica, evidentemente meravigliosa anche sul pianoforte, risuona però più lieve e gentile.
“È la stessa differenza che corre fra la leggerezza di una carrozza e la potenza di un panzer”, osservava Marina Mauriello, insegnante di clavicembalo al Conservatorio di Milano e a Vienna e co-fondatrice dell'associazione Omaggio al Clavicembalo.
A vantaggio di uno strumento che ai clavicembalisti propone difficoltà tecniche ma che, incurante dei propri secoli di vita, dimostra di essere attuale anche per l’orecchio di oggi.
Infatti, il repertorio musicale originale del Sei e Settecento ne scaturisce proprio come sotto il tocco delle dita dei grandissimi dell’epoca barocca. Tra i tanti, la strepitosa generazione del 1685: Bach, Haendel e Domenico Scarlatti, che al clavicembalo era acclamato essere il maggiore virtuoso del suo tempo.
Di suo padre Alessandro, in un confronto fra Italia e Francia con il contemporaneo Marin Marais, saranno le rispettive versioni delle “Variazioni sul tema della Follia”: scelte come filo conduttore dei Dialoghi di Pace a Cinisello Balsamo dove saranno proposte suddivise in sezioni alternate alle letture.
Cinisello Balsamo, 9 febbraio
Nello svolgimento dei Dialoghi di Pace (www.rudyz.net/dialoghi) non mancano espedienti "teatrali" e azioni sceniche… per sorprendere e coinvolgere maggiormente i presenti anche dal punto di vista emotivo.
Tutte le edizioni
Come già in anni passati, anche nel 2024 i Dialoghi di Pace (www.rudyz.net/dialoghi) oltre a musica e poesia avranno anche quella coreutica fra le arti al servizio di una più coinvolgente “presa” sul pubblico del Messaggio del Papa per la Giornata Mondiale della Pace.
Protagonista la danzatrice e coreografa Lucia Alves Da Silva, formatasi alla Scuola di danza del Teatro Municipal di San Paolo - Brasile”.
Milano, 4 febbraio