Campanili Verdi



Facciamoci riconoscere!



Quando una Messa testimonia cura per la natura

FACCIAMOCI RICONOSCERE!

Quando una Messa testimonia cura per la natura

 

Se ovunque il Papa si rechi accada lo stesso non lo so. Sta di fatto che, in occasione della sua visita alla Diocesi Ambrosiana, non tutti condividevano la scelta di fargli celebrare la Messa nel Parco di Monza il 25 marzo 2017.

Un accurato servizio fotografico realizzato nei giorni successivi, documentando alcuni danni alla vegetazione (erba calpestata o bruciata, tracce di ruspe e camion, solchi di terra smossa…), concludeva: “Il panorama è desolante e le foto non rendono la devastazione che si può scorgere andando di persona […] vedere questo disastro dal vivo riempie il cuore di tristezza infinita”.

Tornati sul posto un mesetto dopo per interesse professionale, anche noi abbiamo rilevato tracce del passaggio di mezzi e persone ma, sinceramente, non tali da giustificare le affermazioni citate.
Il tappeto erboso era quasi tutto indenne da qualsiasi danno. C’era ghiaietto sui percorsi più battuti, piccoli rinterri erano il segno lasciato dai cavi degli altoparlanti ed intorno si notavano giusto un poco di calpestio e la ricrescita dell’erba riseminata dove era stato necessario reintegrarla. Cosa del tutto normale.
Va anche detto che non stiamo parlando di una riserva integrale, di cui è doveroso preservare le peculiarità naturalistiche, ma di un parco urbano destinato all’utilizzo del pubblico.

Viceversa, tralasciando gli aspetti spirituali che ai non credenti possono non interessare, la nostra risposta alla domanda “valeva la pena?” è un “Sì” convinto.

Già lungo i percorsi di avvicinamento a piedi, i partecipanti hanno dimostrato grande rispetto per il luogo che li ospitava: quasi tutti rimanendo lungo i sentieri tracciati e solo calpestandone un poco l’erba sui lati.

Durante l’attesa del Papa sui maxischermi venivano reiteratamente proiettate le indicazioni e gli inviti per la corretta raccolta dei rifiuti.

Capita raramente di poter raggiungere e sensibilizzare un così considerevole numero di persone (centinaia di migliaia) con questo genere di messaggi ed il risultato è stato ottimo.

A voler essere precisi, non abbiamo visto i rifiuti proprio correttamente differenziati nei punti di conferimento; come dichiarato, forse un po’ troppo entusiasticamente, dagli uffici stampa delle istituzioni interessate.

Però a terra abbiamo davvero visto ben poco sporco. Praticamente nulla.
Fatto che ha stupito alcuni poliziotti dall’evidente accento romano: chiaramente abituati a ben altro.
Abbiamo anche ascoltato diversi fra i presenti orgogliosi di sé stessi per la pulizia lasciata.
Meglio di così si è fatto soltanto al Parco Nord di Bresso quando ci era arrivato Benedetto XVI nel 2012: incredibilmente era bastato limitarsi a togliere le transenne di suddivisione fra i diversi settori.

Anche da questo li riconoscerete! Viene da concludere.
Non succede lo stesso alla Stramilano, al termine della quale abbiamo visto montagne di bottigliette abbandonate a terra nel punto di ristoro attorno al Vigorelli… ed una pattuglia di Vigili a raccoglierle a mano per liberare la strada. Per non dire di come vengono lasciati i prati del Parco di Monza dopo la gara di Formula 1; quando, pioggia o non pioggia, è consentito perfino parcheggiarci sopra le auto!

Giovanni Guzzi, gennaio 2018
© Riproduzione riservata
Rilanciato da L'Amico del Clero, marzo 2018

 

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