Senza Confini



Il giro delle 7 chiese



Andar per sepolcri a Milano

Diversi anni fa ebbi l’occasione di vedere i “Calvari brétoni”, raffigurazioni scolpite nella pietra rappresentanti la vita e la Passione di Cristo e risalenti in gran parte al 1600. Per secoli essi sono stati l’espressione unica e particolare sia di una fede rimasta immutata anche davanti al vento della Riforma protestante che di un’arte popolare tipica di quelle zone a nord della Francia.

Un tempo da noi si usava, o si usa ancora, in Quaresima, ma soprattutto il Venerdì e Sabato Santo, percorrere un itinerario di sette chiese in cui ritrovare uno scurolo, triste angolo riservato ad ambientare la morte di Cristo dove soffermarsi a pregare.

Ecco allora, per chi lo volesse, un suggerimento da inserire in tale percorso: tre chiese diverse, tre luoghi in cui sostare per raccogliersi un momento.

In Santa Maria presso San Satiro, la chiesa in via Torino con il celeberrimo trompe l’oeil bramantesco, nel sacello antico dedicato appunto a San Satiro, sull’altare è posto il Compianto del Cristo Morto, un gruppo scultoreo in terracotta opera del 1485 di Agostino de’ Fondulis (o Fondutis). Giovanni, la Maddalena, le pie Donne, Nicodemo e Giuseppe d’Arimatea formano l’insieme statuario fortemente espressionistico e drammatico che si stringe intorno alla Madonna accasciata dal dolore che tiene sulle ginocchia il Figlio appena deposto ed ormai rigido e cereo.

Sulla piazza Santo Stefano, accanto alla chiesa dove venne assassinato il 26 dicembre 1476 Galeazzo Maria Sforza, sorge anche San Bernardino alle Ossa. Qui è d’obbligo entrare nella Cappella Ossario con la volta affrescata da Sebastiano Ricci nel 1695, perché qui è il trionfo della morte: una miriade di femori e tibie, di teschi e di vuote occhiaie sembrano osservare il visitatore. Si tratta di resti umani provenienti da cimiteri aboliti nel ‘600. Un impressionante “memento mori” quaresimale.

Nella chiesa di San Giorgio a Palazzo, sempre in via Torino verso il Carrobbio, bellissimo, grazie anche al recente restauro, è il ciclo pittorico dedicato alla Passione che Bernardino Luini realizzò nel 1516, ora collocato nella Cappella della Confraternita del Santissimo Sacramento. Alla volta affrescata con la scena della Crocefissione, fa riscontro la pittura ad olio su tavola che vede il Cristo flagellato a sinistra, quello schernito in alto, l’Ecce Homo a destra e, al centro, un magnifico Compianto del Cristo Morto, una Deposizione tutta da ammirare.

Nella chiesa inoltre, una lapide ricorda che questa chiesa è stata eretta proprio dove sorgeva il vasto Palazzo, appunto, Imperiale, dove Costantino emanò il famoso Editto sulla libertà di culto, di cui si prese tutto il merito, e grazie al quale noi oggi visitiamo e frequentiamo chiese e sepolcri.

Graziella Rita Colombo

PS
a proposito del giro delle 7 chiese un lettore segnala uno spunto divertente qui > http://www.nonnagiuse.it/Fa_el_gir.htm