Gentilissimi curatori del sito Senza Confini,
in occasione della Pasqua, ad accompagnamento degli auguri del Preside, sono solito pubblicare alcune riproduzioni di opere d'arte che illustrino gli eventi della Settimana Santa.
Quest'anno, cercando di seguire un percorso nell'arte moderna, ho trovato la vostra interessantissima sezione di prediche artistiche dalla quale ho scelto di pubblicare (dalla domenica di Pasqua al martedì successivo)
l'immagine di Burnand "Il mattino della Resurrezione" e un estratto della relativa omelia di don Danilo Dorini.
Grazie per averla messa a disposizione.
Prof. Marco Vincoli, webmaster del Liceo Scientifico Statale Galilei, Verona
Grazie per l'avviso, ora mi sgranocchio un po' Il Samaritano di Domenico Fetti.
Guido, Milano
Ciao Giovanni,
stamattina in autobus ho iniziato a guardare le Prediche Artistiche, interessanti... proseguo nel pomeriggio
grazieee!
Sonia, Concorezzo (MB)
Grazie Giovanni per il tuo valido contributo nel diffondere messaggi di pace. Leggo e me ne servo per dare il "buongiorno" salesiano ai ragazzi/e del liceo. Ciao!
suor Gemma
Entrando nel sito delle Prediche Artistiche l'immagine che non conoscevo e mi e piaciuta tanto è quella della donna che si riflette nell'acqua sul fondo del pozzo dove si vede, accanto al suo volto, anche quello del Signore.
Forse il pittore vuole dirci che Nostro Signore è sempre accanto a noi?
E non ci lascia mai soli, soprattutto nei momenti "NO"; e ci elogia se facciamo delle buone azioni ed aspetta a punirci, se commettiamo atti malvagi?
Quante domande possono suscitare questi quadri e queste opere...
Complimenti.
Angela N. - Muggiò (MI)
SPETTACOLARE il sito delle prediche artistiche! Mi sono letto quella sull'immagine dell'altare di S. Pio X a Cinisello. Però mi è rimasta una domanda: perché le lettere greche "O", "omega" e "N" significano "colui che è"? Immagino che siano le iniziali delle parole greche... cerco su internet...
Sto pensando di stamparle e farle leggere a mia zia....
A presto.
Luciano P. - Cusano Milanino (MI)
Fra le "prediche artistiche" ho trovato interventi interessanti, anche se di qualità variabile: quella sul Cenacolo per esempio è decisamente stimolante e ben documentata, altri interventi più recenti, sicuramente partivano da immagini e temi significativi, ma secondo i miei gusti di lettore, finivano un po' troppo in fretta.
L'idea di fondo resta comunque molto valida (ed è una cosa che si avvicina alle mie corde di credente sui generis).
Sarebbe bello che l'autore si concentrasse su qualche opera d'arte milanese o in zona, visto che la più parte del nostro repertorio artistico d'eccezione, al netto delle spoliazioni napoleoniche e delle svendite ottocentesche, resta radicata nella tradizione religiosa.
Arte, ricerca del bello, devozione di generazioni passate, narrazione, e vicende delle opere sono un modo per far presa e meglio raccontare alcuni temi più legati alla fede. La riflessione sugli episodi delle scritture potrebbero fondersi con la scoperta di alcune chicche e segreti del territorio, e me ne vengono in mente almeno tre: riprendere il tema della passione (visto che la Pasqua si avvicina), con il famoso giro delle sette chiese (qui uno spunto divertente http://www.nonnagiuse.it/Fa_el_gir.htm), oppure qualche icona milanese, una sacra famiglia di Leonardo-Luini, che è nascosta nella nostra Pinacoteca Ambrosiana, o ancora con un altro piccolo capolavoro del Morazzone al Museo Diocesano. Se non altro perché la religione, come l'arte, ha perso una funzione fondamentale, quella di contribuire a disegnare e plasmare la "città pubblica" e i suoi spazi.
Naturalmente conosco i dipinti presentati costoditi nei musei milanesi e lombardi, solo che, rispetto a quel che dicevo, sono un po' come animali da zoo dentro una gabbia, sono dipinti famosi ma che per la maggior parte vengono da altri luoghi (Mantova, Firenze, Venezia) sono stati presi e strappati dalla loro sede d'origine e in un certo qual modo restano isolati dallo spazio in cui erano stati concepiti e che contribuivano a definire: in un certo senso si perde il senso di quel lavorio di persone e di generazioni che si sono affaccendate attorno ad essi e, a parte il piacere visivo e all'iconografia, si perde quel senso di "genius loci", o di anima del luogo, o di realtà in trasparenza che trasmette l'arte quando è al suo posto, quando è collocata nel luogo pensato dall'intelligenza che l'ha creata.
Ad ogni modo, peccato che ora don Danilo sia difficile da raggiungere, chissà... in un suo futuro ritorno potrebbe riprendere in mano la questione e rielaborarla.
Guido C. - Milano
Ho visitato il vostro interessante e bel sito che mi è stato segnalato dall'ufficio catechistico della diocesi di Trento. Sono molto interessata alla catechesi con l'arte che trovo adatta per gli ospiti della casa circondariale di Trento (Spini di Gardolo) dove opero perciò chiedo di essere aggiornata riguardo alle vostre novità.
Ringrazio per l'ottimo servizio e per la condivisione di riflessioni e materiali. Grazie di cuore.
Suor P. Gabriella Petri - Trento
Sempre molto interessanti le prediche artistiche di Don Danilo Dorini. Una forma di linguaggio sempre vivo, ieri, oggi e domani. Grazie Don Danilo. Buon lavoro alla redazione di Senza Confini.
Giuseppe Antonelli - Bari
Grazie del vostro servizio che apprezzo molto.
Pace e bene.
Gabriella B. - Milano