Giovanni





La metrotramvia Milano - Seregno: perché sì (e come)

Il Comitato per il Tram dà la sveglia ai Sindaci e l'Associazione Utenti Trasporto Pubblico risponde agli oppositori del "giorno dopo"


SINDACI DI BRESSO E CINISELLO BALSAMO: SVEGLIA!

IL MANCATO ASSERVIMENTO SEMAFORICO (previsto dal progetto) DELLE TRAMVIE DEL NORD MILANO (Linee 4 - Milano piazza Castello > Niguarda-Parco Nord - e 31 - Milano > Cinisello - rispettivamente inaugurate il 7 dicembre 2003 ed il 19 gennaio 2008!!!) lascia insoddisfatti gli utenti e dà spunti al “partito” dell’auto e dell’irresponsabilità.

A seguito di numerose e tardive prese di posizione da parte di gruppi d’interesse contrari alla realizzazione della nuova Milano-Seregno, ormai in fase di cantierizzazione, L’Associazione Utenti del Trasporto Pubblico (U.T.P.), che, insieme col nostro Comitato per il Tram e con altri gruppi ed associazioni, sostiene con passione e competenza il rinnovamento della storica tramvia, ha diramato una lettera aperta che riportiamo qui di seguito, invitando chi ci legge a diffonderla il più capillarmente possibile.

Non possiamo tuttavia tacere che se le tramvie di ultima generazione del Nord Milano, la linea 4 per il Parco Nord e la linea 31 per Cinisello, fossero gestite come da progetto, con i semafori asserviti attivati, i detrattori non avrebbero ascolto di fronte ai vantaggi di una velocità commerciale (grazie anche alla sede riservata) di gran lunga superiore a quella delle auto.

Invece l’inerzia delle Pubbliche Amministrazioni di Bresso e Cinisello Balsamo, pur da noi a più riprese sollecitate, il disinteresse di Milano, la scarsa avvedutezza dei dirigenti di Polizia Municipale, e soprattutto gli interessi di alcuni per i cantieri di grandi opere (linee metropolitane), hanno impedito per le citate nuove tramvie il conseguimento dell’efficienza di progetto.

Ci auguriamo che i sindaci di Bresso e Cinisello Balsamo traggano, dal putiferio di istanze da “paese dei balocchi” da cui sono sommersi, la determinazione a liberare anche le linee già in esercizio dai ceppi che li tengono assurdamente frenati.

PS
Papa Francesco alla GMG di Cracovia è andato in tram (foto) nel 2017 lo aspettiamo sulla Milano-Seregno.

Per informazioni e collaborazione
COMITATO PER IL TRAM – GRUPPO NATURALISTICO DELLA BRIANZA
Salvatore Miletta, salv.miletta@libero.it, tel. 339-2474.475
Umberto Guzzi, umberto-guzzi@tiscali.it, tel.02-6640.1390.

 

A CHI CONVIENE PARLARE DI COSE FUORI DELLA REALTÀ?

Nonostante siano finalmente iniziati i lavori della metrotranvia Milano-Seregno, leggiamo su alcuni opuscoli in distribuzione a Bresso (“Bresso è” di ottobre 2016, “Gazzettino Metropolitano” e volantino della Lega Nord cittadina) che ci si attarda ancora a considerare se la metrotranvia sia utile o no (sperando di fermarla) e che si propone una diramazione della M5 da Bignami a Cusano Milanino.
Senza voler fare polemiche inutili, vorremmo però dire la nostra, visto che dal 1982 ci occupiamo di studiare e promuovere il trasporto pubblico anche con conferenze mensili che si tengono presso la nostra sede di via Borsieri 4/E a Milano.
Entriamo nel merito, con realismo. I sogni sono belli e servono per progredire ma bisogna anche considerare la realtà.

La metrotranvia cosiddetta “inutile”.
Nei volantini citati si continua a ripetere il vecchio slogan per cui la metrotranvia sarebbe un progetto vecchio e superato. Il motivo sinceramente non lo si capisce visto che la popolazione delle città servite è stabile o in aumento. Forse non tutti sanno che linee di questo tipo vengono costruite sempre di più in molte città francesi (a cominciare da Parigi), spagnole, inglesi, statunitensi per dare un servizio di qualità in quelle aree dove non sia conveniente costruire metropolitane per gli eccessivi costi di realizzazione e di successiva gestione (come la zona dei nostri Comuni). Del resto, se la linea fosse stata costruita nei tempi previsti, la dovremmo demolire perché superata dopo 10/15 anni? Anzi la linea è oggi ancora più necessaria di ieri!

La metropolitana.
Viene presentata come una grande vittoria la delibera che chiede lo studio di fattibilità della diramazione della M5 Bignami-Cusano.

Chi ha letto il PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile) del Comune di Milano, prima delle ultime modifiche, sa che anche il prolungamento della M5 da Bignami a Monza era considerato poco conveniente dal punto di vista costi/benefici. Noi siamo favorevoli a portare M5 fino a Monza e non eravamo d’accordo con il PUMS perché riteniamo che M5 a Bettola (interscambio con autostrade) ed a Monza (città di grosse dimensioni) possa bilanciare la non convenienza costi/benefici.
Le cose sono poi cambiate e quindi l’opera (forse) si farà. Per ora ci sono i 16 milioni per il progetto.
Poi bisognerà trovare almeno 1 miliardo. Bruscolini!
Solo per arrivare a Bettola e realizzare il deposito sono stimati circa 600 milioni.

Ben diversa la situazione della diramazione M5 Bignami-Cusano. Uno studio di fattibilità non si nega a nessuno (i cassetti delle Pubbliche Amministrazioni ne sono pieni). Ma qui la non convenienza è evidente visto che non vi sono grossi punti di interscambio con altre modalità di trasporto e che l’utenza prevista può essere tranquillamente servita dal tram.
I detrattori si lamentano dello “spreco” di risorse della tranvia. Ma sanno quanto costa una metropolitana? Anche le quote parte dei Comuni aumenterebbero.
Ai tempi dell’ipotizzato prolungamento della M3 verso Cusano, uno dei motivi per cui non venne fatto fu proprio l’eccessivo costo dei lavori della diramazione Cusano-Comasina da realizzarsi in zona Niguarda.
Si diceva che il tram è inutile perché non avrebbe utenza e che basterebbero gli “autobus elettrici”. E adesso si fa una metropolitana? Le contraddizioni ci paiono evidenti.
Il collegamento con M5 può essere rapidamente attuato con la prevista (nel PUMS di Milano) diramazione della tranvia verso Bignami. I Comuni lungo la linea avrebbero un buon collegamento sia con l’Ospedale di Niguarda ed M3 a Maciachini (e da qui direttamente con il centro di Milano) sia con M5 ed eventualmente la stazione ferroviaria di Greco e l’Università di Bicocca. Queste cose sono realmente fattibili il resto è un libro dei sogni.

I tempi.
Quando M5 proseguirà, non potrà che andare verso Monza come previsto, sia perché Monza è il polo attrattivo principale, sia perché non vi sono soluzioni alternative per il deposito che è un’esigenza indifferibile.
Anche ammesso che si decida di fare, contro ogni logica, la M5 a Bresso e Cusano, verrebbe poi effettivamente realizzata? Si dovevano fare anche la M2 fino a Vimercate (dal 1981) e la M3 fino a Paullo (dagli anni ’90) ed ora è chiaro a tutti che difficilmente verranno realizzate.
Il tram verrà realizzato a breve e ci rinunciamo per rincorrere un sogno? Preferiamo il realismo.

Le vere motivazioni del “no”.
Leggendo i volantini pubblicati si vedono le reali motivazioni del “no”.
La prima è il timore (reale) dei disagi che inevitabilmente ci saranno durante la costruzione. Come alternativa però si propone la metropolitana che (come dimostra l’attuale cronaca milanese relativa alla costruzione della M4) ne causa di uguali se non maggiori (ma forse c’è la consapevolezza che non si arriverà mai a farla).
La seconda è la “difficoltà” a parcheggiare dove si vuole e a girare in auto (cosa quest’ultima infondata visto che si tratta solo di cambi di viabilità). Meno male che siamo tutti per l’ecologia!
La terza è la legittima preoccupazione dei commercianti per i propri affari. Purtroppo però c’è ancora la vecchia convinzione che più macchine possono arrivare e parcheggiare vicino al negozio più affari si fanno. È vero proprio il contrario. Più le aree commerciali sono servite dai mezzi pubblici e più prosperano.

Non sappiamo se queste brevi riflessioni potranno far cambiare idea agli oppositori però abbiamo voluto proporle ugualmente per sostenere tutti i cittadini di Bresso e degli altri Comuni che vogliono la realizzazione di questa importante opera.
Da ultimo ci pare doveroso esprimere il nostro apprezzamento all’Amministrazione di Bresso ed al Sindaco Ugo Vecchiarelli che sta difendendo con forza quest’opera anche a costo di essere impopolare presso una parte dei cittadini bressesi.
La vera politica fa scelte e le realizza assumendosene le responsabilità. Il consenso spesso avviene a posteriori.

Associazione Utenti del Trasporto Pubblico (UTP)
utp.utpmilano@gmail.com

 

Un lettore obietta:

Il comunicato è in molti punti condivisibile (soprattutto la condanna dell'idea della metropolitana) ma mi permetto un paio di appunti.
Il primo, non determinante, è che sì, l'accesso alle zone commerciali a piedi, in bici o coi mezzi, rende. Ma nel frattempo che si fanno le opere i commercianti per il calo della clientela dovuta ai cantieri dei mezzi pubblici rischiano la chiusura (e purtroppo a Milano è già successo a qualcuno per i lavori della m4).
Il secondo appunto, molto più sostanziale, è che in questa analisi ci si dimentica totalmente di considerare i problemi che porterà la metrotranvia così concepita come oggi, andando a creare tappi per la sede promiscua e per gli spazi estremamente ridotti per poter far passare un doppio binario. Non considerare questo grosso problema è un grave errore.

Ps
Il Papa mi sa che dovrà aspettare il 2018. Visto che i lavori cominceranno non prima di marzo 2017 dubito fortemente che in 9 mesi "partoriscano" tutta la linea ;-)

Risposta n. 1:

Con la nuova Metrotramvia la viabilità automobilistica di sicuro non sarà peggiore di quella odierna: visto che il tappo è sull'intero percorso.
E perché tutti gli "esperti" di tramvia si svegliano solo ora quando sta per essere realizzata (e per contrastarne la realizzazione) e dal 1993 è solo il Comitato per il Tram che la sostiene?
Forse perché chi parla non usa i mezzi pubblici? Stiamo ancora aspettando qualche politico che venga a fare i percorsi quotidiani con noi.
A Cinisello e Cusano diversi negozi hanno chiuso per via dei centri commerciali, non per la tramvia, però i centri commerciali sono in pochi a contrastarli, e la maggioranza delle persone ci va.
Quella del Papa era naturalmente una battuta, però chissà... magari i miracoli accadono ancora.

Risposta n. 2:

È sicuro che i lavori non termineranno entro il 2017, e neppure entro il 2018, temiamo; speriamo che l'anno prossimo il Papa veda almeno il tracciato transennato di qualche cantiere della linea.
Ma è altrettanto sicuro che CO2 e polveri sottili continueranno a mietere vittime per decenni e secoli, qui e in giro per il globo, e solo chi non vede oltre il proprio naso pensa che questo non sia un danno di due ordini di grandezza superiore ai disagi ed ai danni di cui parla chi ancora contrasta la realizzazione della metrotramvia.
Questi ultimi danni sono, ovviamente, compensabili; su questo, e sulla durata e razionalità dei cantieri, tutti siamo d'accordo.
Occorre essere attenti, perché la disattenzione e l'incuria di tanti che guidano la cosa pubblica, o ne spendono le risorse, sono all'ordine del giorno: basti l'inerzia con cui, dalla sua entrata in esercizio il 19 gennaio 2008 (!), l'amministrazione di Cinisello lascia che il 31 sia fermo ad ogni piè sospinto, pur essendo stati installati i dispositivi di asservimento.
Ci hanno accampato alcune ragioni per questo, però, ce li immaginiamo dei condomini di uno stabile che hanno l'ascensore e non lo usano perché c'è un contenzioso con l'impresa ed attendono il responso del giudice?
Solo chi non abita nello stabile (ovvero chi non ha interesse al bene della città), anche se ne è sindaco, assessore o consigliere, accetta senza stracciarsi le vesti una cosa simile.

Prego i lettori di questa pagina, semplici cittadini ed impegnati politicamente, di valutare attentamente quanto abbiamo scritto a proposito dei semafori asserviti: Conviene anche alle auto: leggi di più >>>.

P.S.
Il Comitato per il Tram ha proposto al Cardinale Arcivescovo di Milano di andare a Limbiate Mombello in visita pastorale col tram che ancora a fatica resiste e viaggia più veloce delle auto, ma chissà se gli è stato riferito dell'invito, e se avrebbe accettato, mentre non s'è rifiutato di andare a Roma dal Papa con Sala per propiziargli EXPO.