Carissima Nice,
Carissimo Giovanni,
Carissimo Umberto (perché tanto non ce la faccio a non pensarti),
Umberto ci ha lasciato… non è una sorpresa, lo avevamo capito da tempo che lo avrebbe fatto, però ci ha lasciato!!! Non so, ancora fatico a rendermene conto… è passato troppo poco tempo per dire che mi manca la sua voce…
Solitamente, quando qualcuno del Gruppo [Naturalistico della Brianza] moriva, mi scaturiva una serie di pensieri che non mi lasciavano stare la mente e sentivo la necessità di scrivere, in qualche modo per sfogarmi… per Umberto è diverso: avvertivo questa sua imminente ed urgente partenza da tempo, cercavo di capire con Giovanni come stesse (e quando mi diceva che non voleva parlarne, ci rimanevo un po’ male, però ne capivo la motivazione).
Avrei voluto venirlo a trovare, non per poter dire “un’ultima volta”, ma per poterci ancora parlare assieme, e invece non ho potuto… mi rammarico di non averlo fatto, anche se, purtroppo, non avrei potuto comunque farlo… ed ora mi ritrovo a scrivere i miei pensieri su un foglio in attesa di poter vedere voi.
Vorrei scrivervi tante cose, vorrei ricordarlo col cuore, insieme a voi, ma lo sento troppo caro per i panegirici ed ho bisogno di tempo per staccarmene, ho bisogno di creare una distanza psicologica per poterlo inquadrare.
Come società abbiamo perso tantissimo: ci lascia tutti i suoi progetti, le sue teorie, le sue battaglie; tutte cose che spiegava con una semplicità disarmante, ma che nascondevano una competenza ed uno studio eccezionali. Ora lascerà i suoi progetti in mano a Giovanni, che li gestirà benissimo, ma che non avrà lo stesso tempo a disposizione…
Se ne è andato un guerriero… caspita!
La prima volta in cui lo vidi eravamo ad una riunione del Direttivo del Gruppo Naturalistico con te, Nice; io avevo fatto parecchie assenze per via dell’università e quindi mi ero persa “qualche puntata precedente”.
Mi domandai: “Ma chi è questo qui che parla in modo così deciso ed autoritario”, mi sembrava un tipo a posto però, mentre parlava, il suo modo di esprimersi mi sembrava TROPPO “arrogante” per essere l’ultimo arrivato… ora che ci penso, mi viene da ridere!!!
Perché lui è sempre stato così: deciso!
Se si devono fare le cose, non perdiamo tempo a domandarci dove-quando-se-perché, facciamole e basta!
E questo suo sforzo e voglia di fare li ha sempre dimostrati: non si è MAI tirato indietro, lui si è sempre esposto in prima persona, con testa e cuore!
Alcune volte è rimasto scornato, e veramente magari aveva torto, ma non ha mai demorso per aver sbagliato a proporre o fare.
Abbiamo perso un esempio coerente di vita; la sua cavolo di testardaggine nel non voler usare l’auto o andare piano piano come una tartaruga, spesso mi sembrava più il modo di un bambino che si impunta su una cosa e piuttosto che mollarla fa i capricci…
Caspita, aveva ragione lui… ha pagato per l’inquinamento atmosferico prodotto dagli altri e vi confesso che mi sento in colpa, e ancora più, questa sensazione di essere una perdente mi svilisce facendomi pensare che non ho speranza, come donna in un mondo migliore, come amante della natura, in questo mondo… perché io non ho la forza che ha sempre avuto lui di lottare per ciò in cui credo, perché la comodità di ciò che offre il mondo è troppo lusinghiera per me, o forse, dovrei dire, perché non ho la forza di trovare altre vie d’uscita nella mia quotidianità di donna che deve gestire famiglia, con un marito spesso assente e lavoro.
Eppure lui, fino al giorno prima della sua morte ha lottato per i suoi ideali!!!!
Voi però avete respirato quest’aria e, anzi tu, Giovanni, e tua sorella, che saluto, avete respirato un’aria ancora più densa, quella di una donna indomita che vi ha tirato grandi con un padre ben più assente di mio marito; solitaria, ma non da sola, perché, nonostante la lontananza fisica che di solito infiacchisce ed indebolisce, ha avuto una comunione di valori e di ideali da trasmettervi con vostro papà… io che ho vissuto il matrimonio penso che questo sia stato un dono straordinario che Nice ha saputo vedere e coltivare e questa vostra unità, pur nella lontananza non ha fatto altro che rafforzare la vostra famiglia ed il vostro modo di vivere pieno di ideali per un mondo migliore.
Giovanni, ti conosco a sufficienza per sapere che questo stile di vita è già dentro di te e sono riconoscente ai tuoi genitori per averti dato questo esempio di vita, per averlo trasmesso a me, ma soprattutto per averci dato una prova tangibile e bella di cosa possa essere davvero il vincolo matrimoniale. Grazie Nice e Umberto!
E poi gli amici: ogni volta, ad ogni riunione, ogni camminata, sempre accompagnati da gente diversa, in un ambiente sempre allegro, vivace, AUTENTICO!!!!
Abbiamo perso un uomo che andava controcorrente, o, per meglio dire, un uomo in grado di vivere nel modo corretto in un mondo che ormai è così distorto da andare controcorrente… che cosa assurda!
Eppure lui non mi è mai sembrato scalfito da questo suo stile di vita alternativo, di cui però è sempre stato consapevole… che esempio!!!!
Non so dove abbia imparato ad essere così: certo uno, in qualche modo, con questo carattere, ci nasce, però certe scelte, certi valori, credo che rimangano e si consolidino solo se si cammina bene nella vita e questo l’ho visto al rosario, prima delle esequie; onestamente era così che se lo meritava: una vera festa, con tanti amici che cantavano assieme!
È il suo lavoro in Africa che lo ha plasmato così? Perché non mi ha mai parlato di quella parte della sua vita? Lo ha fatto Nice, ma non lui… lui e questa sua abitudine al silenzio, al “serbare nel suo cuore” tutto ciò con cui veniva a contatto, per una come me è una qualità inconcepibile, per il mondo globalizzato, iperconnesso, una caratteristica fastidiosa.
Io comunque ci ho perso un amico, e questa è la cosa di cui sono più consapevole e che so che mi mancherà di più!
Nonostante la differenza di età e il grado di cultura, non mi ha mai trattato come una pivellina, e avrebbe potuto farlo parecchie volte; non mi ha mai giudicato (e questa è la cosa per cui lo ringrazio di più, quante volte capita?!), mi parlava come se fossi “una sua pari” (magari lo fossi stata, sia intellettualmente che spiritualmente, magari avessi avuto la sua tenacia!). Spesse volte mi ha dato dei consigli, anche su come affrontare la mia vita, il mio modo di guardare alle cose, all’essenziale, all’importante e con una delicatezza, un’immediatezza ed una saggezza incredibili (e non di certo con il suo piglio “arrogante” che mi sembrava avesse il primo giorno in cui l’ho visto, ma avevo bisogno di conoscerlo!!!); sembrava quasi che sapesse la mia domanda o cosa dirmi in anticipo e si fosse studiato la risposta più efficace da offrirmi. Solo una persona che ti conosce, ti vuole bene e vuole il tuo bene è un amico così! Grazie!
Ci starebbe bene dire che un po’ mi ha fatto anche da papà; una volta ho sentito dire che le ragazze che perdono il padre in giovane età, poi cercheranno sempre per tutta la vita l’approvazione di un padre “putativo” negli uomini adulti; giuro, io non l’ho fatto, almeno non consapevolmente, però ammetto che alcune volte mi è sembrato mio papà… mi ricordo ad esempio nel mio periodo buio di maternità ed università… ero a pezzi tra studio, bambina piccola, io da sola tutto il giorno e quando ho ripreso il lavoro poi, era un delirio… mio suocero continuava a martellarmi dicendomi che avrei dovuto lasciare il Gruppo Naturalistico, perché ormai ero mamma e le mamme non devono occuparsi della vita sociale, avrei dovuto fare la mamma e stare a casa con mio marito e che tanto, a fare del bene ci avrebbe pensato lui, perché andava già in Croce Bianca… io non volevo lasciare il Gruppo, però se avessi voluto partecipare alle riunioni, non avrei avuto alternativa, avrei dovuto lasciare la bambina ai miei suoceri e sentirmi nuovamente le paternali… furono tempi bui, tempi fuori dal tempo, e mi ricordo che Umberto mi chiese se non fosse il caso che abbandonassi le news, ma io non volevo e così, senza giudicarmi, finì col telefonarmi spesso, in concomitanza delle sue comunicazioni sugli Incontri Lariani… e io non riuscivo nemmeno a rispondere, in mezzo al caos di pianti, studio, cose da fare, eppure, non mi ha mai giudicato e, Umberto, te ne sono riconoscente, non mi ha mai insultato, ne avresti potuto approfittare! Invece, per quanto non capissi la mia situazione, mi sei stato vicino, cambiando LE TUE abitudini per venirmi incontro… E ancora non ti ho chiesto scusa per quella volta in cui feci uscire una news e poi circa un’ottantina di contatti mi scrisse facendomi notare che l’appuntamento che avevo divulgato era passato da un mese; te lo giuro, Umberto, ero proprio alla deriva… non mi rendevo nemmeno conto di quale giorno fosse!!! Avresti dovuto trattarmi malissimo per questo e invece ti sei comportato esattamente come faceva il mio papà… in modo comprensivo!
Grazie perché mi hai voluto bene!
E poi è sempre stato un gran piacere starti ad ascoltare; forse il momento in cui emergeva maggiormente il divario d’età era proprio quando mi parlavi in modo “tecnico”, ma era troppo bello farsi spiegare le cose… eppure anche lì, una grande apertura mentale… ricordo quando parlammo del Prof. Mocarelli e della Diossina di Meda-Seveso, di quando parlammo della fecondazione assistita oggi, di come, agli occhi di chi vede la cosa “da fuori” oggi, il gruppo di Comunione Liberazione sembra si sia ormai ridotto ad un fantasma delle idee di Don Giussani, che vive di lui, piuttosto che delle sue idee per la fede. Mi dicesti che tu eri uno dei fondatori e ciò ti faceva male, però volevi a tutti i costi sapere e conoscere, come solo una persona senza pregiudizi può fare… e questa è la caratteristica che più apprezzo nel genere umano!!!
La Madonna di Lourdes, ne sono sicura, ti ha accompagnato: il sabato prima del tuo saluto ho chiesto a Noemi dove volesse andare a Messa… lei, non ho mai capito perché le piaccia andare lì, ha voluto che la portassi alla casa di cura/riposo Ronzoni di Seregno.
Per fortuna il celebrante ricordò a tutti che il martedì successivo si sarebbe celebrata la ricorrenza della Madonna di Lourdes e diede ad ogni partecipante un fogliettino, affinché ognuno scrivesse una sua riflessione/preghiera per un caro sofferente… io scrissi che a te donasse la pace e la serenità, a Nice la capacità di fare tesoro di questo suo grande amore e la forza per essere presente al tuo saluto e reggere una vita quotidiana senza averti vicino ed a Giovanni la forza di essere il sostegno della famiglia anche nel portare avanti degnamente il tuo nome e le idee. Il prete disse che avrebbe pregato per tutti in occasione della celebrazione eucaristica della Beata Vergine di Lourdes, cioè, esattamente, il giorno del tuo funerale…
Non è un caso e so che anche queste nostre preghiere sono servite a starvi vicino, ma ho anche la certezza che lo stesso Umberto è qui e vive tra noi… non sono solo le sue idee che vivono in voi, ma è un mio pensiero ricorrente a lui: io lo sento!
A volte anche in modo invadente!
Mi martella nella testa, mi ricorda i consigli che mi ha dato, soprattutto negli ultimi tempi; cose che non mi lasceranno mai perché ho capito che erano offerte con l’intento da parte di una persona saggia di mostrarmi come indirizzare il mio cammino, perché in fondo, Umberto, mi hai lasciato L’INSEGNAMENTO fondamentale che, nella vita, senza passioni ed ideali, l’uomo non è niente!
Spero davvero di riuscire a farlo mio nella mia vita!!
Grazie Umberto, per questi segni, che sono semi piantati nel cammino delle nostre vite!!!
Clara...
... e Noemi