Edilizia e gestione delle acque sotterranee
Per non trovarsi la cantina allagata (e non allagare quella del vicino)
EDILIZIA E GESTIONE DELLE ACQUE SOTTERRANEE
Scavando troppo in profondità non solo potrebbe arrivarci l’acqua in cantina... ma potrebbe arrivare anche nella cantina del vicino (oggi asciutta!)
Milanino, 23 GENNAIO 2014
Spett. Comune di Cusano Milanino
Oggetto:
P.A. Ambito 5: via Sormani Viale Unione
OSSERVAZIONE alla RELAZIONE DI COMPATIBILITÀ GEOLOGICA (GEOSAT - 29.07.2013).
SOGGIACENZA DELLA FALDA E MISURE CAUTELATIVE DI RISPETTO.
I DATI “GEOSAT”
Nella relazione citata in oggetto si afferma la liceità di escavazione fino a profondità di 7,5 m dal piano campagna in quanto lo scavo non comporterebbe alcuna influenza sulla falda acquifera.
I dati riportati a supporto sono i seguenti:
1a - piano campagna: livello altimetrico medio 150,2 m s.l.m. (metri sul livello del mare);
2a - livello statico della falda freatica da dati storici nel settore sud del territorio di Cusano Milanino (ove verrebbe ubicata la struttura): 125 m s.l.m. nel marzo 2011; 126 m s.l.m. nel settembre 2011;
3a – soggiacenza della falda freatica nel settore sud del territorio di Cusano Milanino (dai dati storici sopra riportati): 25,2 m dal p.c nel marzo 2011; 24,2 m nel settembre 2011.
4a – soggiacenza della falda freatica misurata per conto di GEOSAT il 24.07.3013 nel piezometro Pz 2 (il più vicino all’area di scavo): 20,68 m.
LE NOSTRE OSSERVAZIONI
Rispetto ai punti precedenti:
1b – prendiamo atto della quota altimetrica del piano campagna;
2b – dall’esame delle carte piezometriche della Provincia di Milano riportata nelle figure 7.1 e 7.2 della relazione GEOSAT il livello statico risulta di 128 m s.l.m. (non già 125) nel marzo 2011, e 130 m s.l.m. (non già 126) nel settembre 2011;
3b – di conseguenza la soggiacenza della falda freatica da dati storici nel settore sud del territorio di Cusano Milanino (ove dovrebbe aver luogo l’escavazione) era di 22,2 m dal piano campagna nel marzo 2011 e di 20,2 m nel settembre 2011;
4b – prendiamo atto della soggiacenza della falda come misurata il 24 luglio 2013, pari a 20,68 m al piezometro Pz 2; essa risulta in buon accordo coi dati del punto precedente.
PERCHÉ NON CONCORDIAMO CON LE CONSIDERAZIONI di GEOSAT
A - I dati sopra esposti evidenziano alcune imprecisioni di lettura ed interpretazione dei dati da parte di GEOSAT. Inoltre, se la soggiacenza della falda rispetto al piano campagna era di 20 metri circa nel luglio 2013, in considerazione della escursione annua di circa 2 metri, con massimo abbassamento di livello in genere a fine estate e recupero piezometrico a fine inverno, occorre cautelativamente prendere in considerazione una soggiacenza di 18 metri nelle condizioni di massima elevazione della falda, a fine inverno 2013 (presumibilmente marzo-aprile 2013).
B – Dal momento che la falda freatica non è un oggetto statico, bensì un soggetto dinamico, occorre una ricognizione attenta dei dati storici e delle dinamiche di prelievo ed alimentazione pregresse, attuali e future per poter prevedere le possibili evoluzioni dei livelli di falda.
Se GEOSAT avesse svolto questa doverosa indagine avrebbe potuto osservare che:
* nel pozzo n.5 di Cusano Milanino dell’acquedotto (via Ligustro), nel 1954 la soggiacenza della falda era di 8,7 metri dal piano campagna (A. Ghezzi, S. Mazzarella, F. Porcheddu, C.A.P. Milano, 1977);
* nel 1977 (dati forniti dal C.A.P. e dal Sistema Informativo Falda della Provincia di Milano) la soggiacenza era precipitata a 32,7 m e in aprile 1992 a 35 metri circa dal piano campagna, per iniziare a risollevarsi successivamente (30 m circa nell’aprile 1995);
* Il progressivo innalzamento della falda è confermato dai dati del marzo 2011 forniti dalla Provincia e riportati nella figura 7.1 del documento GEOSAT , con soggiacenza diminuita a circa 21 metri dal piano campagna.
* La indicazione di soggiacenza di 18 metri relativamente al marzo aprile 2013, in base alle misure di livello effettuate dalla stessa GEOSAT nel luglio 2013, conferma il protrarsi del fenomeno di innalzamento della falda.
C – Al fine di evitare interpretazioni di comodo delle misure piezometriche contingenti, il d.g.r. 10 aprile 2003 n.7/12693 prescrive che i volumi interrati debbano garantire per le fondazioni un franco di 5 metri rispetto al massimo livello di falda registrato nei decenni precedenti. A nostro parere come massimo livello di falda deve essere preso quello misurato negli anni ’50 (soggiacenza 8,7 m dal piano campagna), prima che gli eccessivi emungimenti d’acqua conseguenti allo sviluppo industriale del secondo dopoguerra deprimessero in modo drammatico i livelli di falda di Milano e dei comuni limitrofi.
* La razionalizzazione dei prelievi e dei consumi idrici, la delocalizzazione delle industrie, la crisi recessiva in corso e non ancora conclusa hanno condotto, negli ultimi due decenni ad un progressivo recupero (non ancora completato) dei livelli di falda pregressi.
* L’ignoranza, vera o simulata, di questi fenomeni, ha permesso la realizzazione in Milano di opere sotterranee (parcheggi interrati, stazioni della metropolitana, ecc.) che sono state successivamente raggiunte dal livello di falda.
* Per salvaguardare interessi pubblici e privati è stato varato un gravoso piano di emungimento forzato, con decine di pozzi, per deprimere artificialmente la falda di Milano al di sotto del livello di guardia e consentire la conservazione di tali manufatti.
* Questo intervento, destinato a poco a poco ad azzerarsi, ha interferito con il naturale innalzamento in corso della falda, ma, come anche i dati Geosat hanno permesso di verificare, lo hanno solo rallentato. Inoltre le disposizioni regionali, che impongono lo smaltimento nel sottosuolo delle acque di pioggia, ad evitare l’abnorme ingrossamento dei corsi d’acqua superficiali (il Seveso insegna), sono in fase di lenta e progressiva applicazione e contribuiranno a confermare questa tendenza.
LE NOSTRE CONCLUSIONI
Stante quanto sopra, per livello di falda deve intendersi quello esistente nel secondo dopoguerra, cui consegue una soggiacenza della falda di circa 8 metri dal piano campagna.
Un franco di 5 metri consente escavazioni fino a profondità di circa 3 metri.
Procedere, come indicato da GEOSAT, fino a 7,5 m comporta violazione delle norme vigenti e conseguenti responsabilità della Pubblica Amministrazione autorizzante oltre che dell’Operatore.
Umberto Guzzi, 15 novembre 2014
Coordinatore Sezione di Cusano Milanino
GRUPPO NATURALISTICO DELLA BRIANZA
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