Percorso ciclopedonale
L'EX VIVAIO può diventare
un PARCO-BOSCO URBANO?
Progetto - Manutenzione - Evoluzione
PROPOSTA di LINEE GUIDA
PERCORSO CICLOPEDONALE
Inserimento nella rete comunale
Verificarne la sussistenza con l'ufficio Ecologia – Mobilità.
Così come oggi previsto e disegnato, il percorso interno a questa area non è inserito in un itinerario significativo di risalita del corso d’acqua adiacente.
Potrebbe esserlo se all’uscita nord ovest ad oggi prevista se ne potesse aggiungere una seconda che potesse proseguire nella proprietà a nord seguendo il torrente fino ad arrivare al ponte ciclopedonale di monte.
Così facendo si realizzerebbe un più diretto collegamento con l’ampia area verde sull’altra sponda ed ulteriori itinerari a lunga percorrenza verso nord.
Relazioni con l'apertura del parco
Nell’auspicabile caso in cui fosse possibile quanto sopra ipotizzato si porrebbe il problema di eventuali orari di chiusura del parco (non compatibili con un percorso sovralocale).
Al riguardo l’esperienza di altre realtà indica come non indispensabile la chiusura dei parchi pubblici (da confronti con altre esperienze: la scelta è in genere più dettata da scelte politiche che da effettiva necessità; si verifica inoltre il caso di cancelli – recinzioni quotidianamente rotti da chi in ogni caso vuole entrare nell’area)
Tracciato
Da definire nell’immediato soltanto come sfalcio della vegetazione erbacea e contenimento di quella arbustiva lungo tracciati che conducano ai punti paesaggisticamente più gradevoli del sito e come possibile via di accesso per mezzi di servizio (trasporto materiali di risulta di interventi di manutenzione – messa in sicurezza delle alberature)
NB ampiezza interfilare: in ambito urbano 6-8 m consentono il passaggio ai mezzi di servizio, se inferiore possono esserci problemi.
Struttura
Almeno in un primo momento, per evitare la cosiddetta “vendetta del pedone”, assecondare sempre soltanto con interventi di contenimento della vegetazione, eventuali percorsi autonomamente “disegnati” dai frequentatori dell’area.
Una volta consolidata, questa rete di percorsi "autodisegnata" potrà sempre essere resa permanente sovrapponendovi una struttura rigida.
AVVERTENZA!!!
Il pregio rilevato dall’IFF per l’area è proprio l'ampia estensione della fascia di naturalità parallela al corso d’acqua.
La formazione di una struttura artificiale farebbe venire meno questo valore.
Ai fini della mobilità e percorribilità ciclistica la pavimentazione non è indispensabile essendo più che sufficiente (e, sotto diversi profili, più adeguata) la terra battuta.
Il risparmio sui costi previsti per questa opera può essere indirizzato verso interventi più coerenti con la vocazione naturalistica dell’area (con priorità a espropri per collegamento verso Nord col ponticello ciclopedonale).
I possibili fenomeni alluvionali potrebbero danneggiare l’opera o richiedere manutenzioni più costose.
Anche una struttura rigida ha costi di manutenzione nel tempo, è opportuno redigere un bilancio economico per valutare se non conviene usare la stessa cifra per dare lavoro a persone bisognose (cfr. Manutenzioni in pagina
Vegetazione).
Ciclopedonale pavimentata
(qualora se ne dovesse decidere la realizzazione)
Evitare calcestre: se “puro” va mantenuto (è materiale sciolto: es. quando si scioglie il gelo le bici lasciano striscia)
In alternativa, per rendere compatta la struttura, è preferibile la terra stabilizzata o, al limite, anche l'asfalto.
AVVERTENZA: nelle opere di realizzazione del percorso ciclabile intervenire con cura in caso di interferenze con gli apparati radicali