L'Eclettico



Cerchi il Principe azzurro? Allora salva il rospo!



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CERCHI IL PRINCIPE AZZURRO? ALLORA SALVA IL ROSPO!

L'attività del Gruppo Naturalistico della Brianza al lago di Crezzo (CO), ma anche altrove, e utili informazioni.


Specchio d’acqua che si apre a 795 m di quota altimetrica, in una splendida conca tra la Grigna e il sottostante Lago di Como, il laghetto di Crezzo (ubicato in provincia di Como fra i Comuni di Lasnigo e Barni) ha una grande importanza dal punto di vista ambientale per la notevole popolazione faunistica che ospita.

Si tratta soprattutto di anfibi: rospi (bufo bufo), rane, salamandre e tritoni che passano l’inverno nei boschi circostanti ed in primavera migrano verso il lago dove depongono le uova per ritornare poi verso il bosco dopo circa una settimana. Il movimento comincia all'imbrunire, avviene in massa per circa un paio d'ore e poi continua per tutta la notte. Poiché il tragitto di questo andirivieni bosco-lago-bosco include l'attraversamento di una strada molto trafficata, è molto alto il rischio che gli anfibi finiscano schiacciati sotto le ruote delle automobili.

In loro soccorso un manipolo di benemeriti volontari si organizza per proteggerne il percorso. Marina Goglio e Silvia Minutelli, che ne fanno parte da anni, ci segnalano che c’è sempre bisogno di volenterosi che abbiano l’entusiasmo e la voglia di affiancarle in questa anche divertente attività che, fra gli altri, è condotta anche dal Gruppo Naturalistico della Brianza.

Molto preziosi per l’equilibrio dell’ecosistema, ed in forte diminuzione a causa di cambiamenti climatici, inquinamento, traffico e via elencando…, gli anfibi sono per questo motivo protetti dalla Legge Regionale della Lombardia n. 10/2008 ed in loro favore la Regione Lombardia ha avviato il progetto “Salvataggio anfibi”. A Crezzo, nel 2017, sono stati raccolti 20.717 rospi e un numero considerevole di rane, tritoni e salamandre.

Dipendendo dalle condizioni climatiche, il periodo di salvataggio è molto variabile ma, indicativamente, comincia a metà marzo e termina a metà maggio.
Il gruppo dei “Salvanfibi” di Crezzo è affiliato al Gruppo Naturalistico della Brianza, chi volesse aggregarsi o volesse maggiori informazioni può telefonare al numero 335-6343550 (o scrivere QUI >>>) e cominciare a documentarsi leggendo il Vademecum del Rospista.


VADEMECUM DEL ROSPISTA

Informazioni generali sui rospi
I rospi sono anfibi, possono quindi vivere sia fuori sia dentro l’acqua.
La loro riproduzione avviene in acqua.
Per questo motivo, in primavera, subito dopo il risveglio dal letargo, i rospi si spostano dai boschi, dove vivono, e vanno verso un lago per deporre le uova. Dopo averle deposte, tornano nei boschi. Se nel tragitto che compiono è presente una strada, corrono l’alto rischio di essere schiacciati dalle auto.
Il rospo femmina è di grandi dimensioni.
Il rospo maschio è di piccole dimensioni.
Durante la migrazione per deporre le uova, spesso il rospo femmina porta in groppa il rospo maschio (che ha il compito di fecondare le uova non appena la femmina le depone nell’acqua).

Equipaggiamento
- Guanti in gomma (che vanno cambiati ad ogni turno al fine di evitare la trasmissione di eventuali malattie contagiose per i rospi)
- Secchio grande (che va lavato alla fine di ogni turno per evitare la diffusione di eventuali malattie contagiose per i rospi)
- Scarponcini comodi
- Giubbetto catarifrangente
- Pila (meglio se ricaricabile)

Per quando piove:
- Mantellina impermeabile
- Cappellino con visiera
- Stivali di gomma

Regole di base da seguire durante il salvataggio dei rospi
- Togliere il rospo dal pericolo o da situazioni difficili senza interferire nel suo processo migratorio più di quanto sia strettamente necessario (anche se ci dovesse sembrare di dare loro una mano, ad esempio spostandoli di lunghi tratti per portarli fino al lago).
- Non spostare il rospo più di 300-400 mt dal luogo in cui è stato raccolto.
- Il rospo va tenuto in mano o nel secchio il minor tempo possibile (quando tocchiamo un rospo, lui vive un grosso stress perché è verosimile che pensi di essere stato catturato da un predatore).
- Se si trova un rospo ferito, metterlo in un posto dove è possibile tenerlo sotto osservazione durante la serata. Se non si dovesse riprendere, prima di andare via, metterlo in un luogo riparato e umido (magari sotto ad un sasso o a degli arbusti) e vicino all’acqua. Questo per evitare che con l’arrivo del sole muoia disidratato.
- Se si opera con un’auto, tenere i rospi nell’auto il minor tempo possibile per evitare che si disorientino.

Giovanni Guzzi, febbraio 2018
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UN SALVATAGGIO "IN TRASFERTA" E ALTRE UTILI INFORMAZIONI

Dalla provincia di Pavia (oltre il Ticino) ha telefonato al Gruppo Naturalistico della Brianza una signora con l'urgente esigenza di recuperare più di 5.000 girini, a diversi stadi di metamorfosi, da una piscina privata nella quale doveva effettuare lavori.
Chi l'ha indirizzata all'associazione l'aveva rassicurata sul fatto che, chiamando la sera della domenica, il mattino seguente un volontario si sarebbe presentato a casa sua per occuparsi del problema!
Congratulandosi con la signora per la sensibilità che ha dimostrato ponendosi il problema del salvataggio di questi anfibi (e per la lodevole e tenace determinazione dimostrata non arrendendosi di fronte alle difficoltà incontrate nella sua ricerca di aiuto), ma precisando che il Gruppo Naturalistico della Brianza opera nel nord Milano (e non svolge questa attività "a domicilio"), l'associazione ha tuttavia subito attivato la propria rete di contatti e gli amici della Federazione Nazionale Pro Natura.
Grazie a Franco Rainini, dell'Associazione per i Vivai Pro Natura (www.vivaipronatura.it), è stato possibile rintracciare un naturalista residente in zona, Roberto Staricco, che ha condotto con successo un'operazione di salvataggio in cui sono state coinvolte diverse persone e culminata con l'immissione degli esemplari in una zona umida nel Parco del Ticino.
Abbiamo inoltre appreso che si trattava di rospo smeraldino (Bufotes viridis), specie considerata particolarmente interessante nelle direttive CE.
Con l'occasione ricordiamo che gli anfibi sono tutelati dalla legge che vieta di provocarne la morte.
Dunque è un dovere civico fare il possibile per metterli in salvo se a rischio.
Poiché la specifica normativa regionale prevede l'intervento di personale preventivamente autorizzato dalla Regione Lombardia ed adeguatamente preparato, quando si presentano necessità come quella descritta o altre situazioni di rischio (ad esempio prosciugamento di pozze d'acqua) è raccomandabile che si sottoponga il problema innanzitutto a:

1. Polizia Provinciale e Guardie Ecologiche Volontarie della Provincia in cui ci si trova
2. ufficio Ecologia del Comune interessato
3. servizio veterinario dell'ATS (ex ASL) della zona (che può avere conoscenze/contatti utili anche se istituzionalmente si occupa solo di animali domestici e non della fauna selvatica)
4. parchi eventuali presenti nella zona o aree protette di vario genere nelle vicinanze
5. associazioni ambientaliste del luogo

In subordine, attendere che si completi la metamorfosi: il tempo necessario però dipende dalle dimensioni dei girini e potrebbe richiedere qualche settimana.

Un'ultima strada proponibile, se si rivelano impraticabili tutte le altre (ad esempio quando le istituzioni sopra ricordate sono irreperibili, come è capitato alla signora, e quando l'alternativa, in caso di pericoli imminenti, è la morte certa), è quella di recuperarli in un secchio e portarli in una zona umida. Naturalmente verificando prima, per quanto possibile, se questa operazione sia consentita ed opportuna nel luogo prescelto.

Buongiorno Giovanni,
volevo ringraziarla infinitamente: grazie alle sue ricerche e telefonate, ieri pomeriggio un signore mi ha chiamato e passato il numero di un suo amico che era interessato a recuperare i girini - la cosa folle è che questa persona è di San Biagio nella via di fronte a casa mia! Ancora non ci credo, è stata proprio una coincidenza "assurda".
Il signore ne ha presi alcuni e il resto (totale 15 secchi tra girini e rane già formate) sono state portate da una signora che ha un laghetto all’inizio del paese.
Sono stata molto sorpresa ma soprattutto felice di vedere che esistano ancora persone che si prendono cura dell'ambiente.
Ancora grazie infinite per il prezioso aiuto.
Magali

VOLONTARI SALVANFIBI, PERCHÉ?

Mi dedico a questa attività di volontariato ritenendo che la tutela della natura e degli animali sia sempre più importante per i motivi che tutti i giorni leggiamo sui giornali e sono noti (cambiamenti climatici, inquinamento, urbanizzazione selvaggia e tanti altri).
Questo tema, che ho brevemente descritto, è molto ampio e complesso. Tuttavia ritengo che se ogni persona, nella sua vita quotidiana, trovasse il modo di fare qualcosa che vada nella direzione della tutela della natura e degli animali mettendosi in un’ottica di condivisione del pianeta con le altre specie anziché di sfruttamento vivremmo tutti meglio. Quindi io do il mio contributo in questo modo.
Silvia
 
AGGIORNAMENTO
La migrazione dei rospi del laghetto di Crezzo è cominciata i primi di aprile, è in pieno svolgimento e prevediamo che finirà entro l’inizio di giugno.
Fino ad ora abbiamo raccolto e tolto dalla strada circa 8.000 rospi e diverse rane, salamandre e tritoni.
Al nostro piccolo gruppo si è aggiunto qualche volontario nuovo. Ora possiamo contare su qualche forza in più anche se siamo ancora ben lontani dall’avere un numero di persone adeguato al salvataggio della popolazione di anfibi presente a Crezzo.
Silvia

UN BUON LAVORO
A fine maggio la migrazione dei rospi e degli altri anfibi presso il laghetto di Crezzo è ormai giunta al termine.
Quest’anno abbiamo contato circa 18.500 rospi. Il numero è molto indicativo perché nelle sere di grande flusso non è stato possibile raccogliere tutti i rospi in movimento perché i volontari presenti non erano sufficienti.
Comunque, nonostante la meteorologia variabile di questa primavera e la siccità della scorsa estate, a Conca di Crezzo si sono confermati i numeri del 2017 e quindi non sembra esserci stata una diminuzione della popolazione.
Credo che questo sia dovuto anche al fatto che il lavoro di salvataggio, seppure fatto con tante difficoltà, dà un contributo importante alla salvaguardia dei rospi e degli altri anfibi.
Questi animali sono molto preziosi e sicuramente aumentano il valore di Conca di Crezzo, un luogo che ospita molti altri animali autoctoni ed una ricca flora e che meriterebbe sicuramente maggiore attenzione e maggiore tutela.
Silvia