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Marc Chagall – La grafica del sogno



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MARC CHAGALL – LA GRAFICA DEL SOGNO

In mostra a Monza le acqueforti su Le anime morte di Gogol, Le Favole di La Fontaine e La Bibbia


Non tutti conoscono la produzione delle acqueforti di Chagall: questo grande autore ebreo russo del secolo scorso che, oltre alle vetrate e ai dipinti, ci ha regalato capolavori unici e irripetibili anche in questo particolare ambito artistico.

“Mi sembra che qualcosa mi sarebbe mancato se, a parte il colore, non mi fossi occupato anche di incisione e litografia. Sin dalla prima giovinezza, quando ho cominciato a servirmi della matita, ho cercato qualcosa che potesse espandersi come una corrente che si riversa su rive lontane e seducenti. Curvo sulla pietra litografica e sulla lastra di rame, ho l’impressione di toccare un talismano. Mi sembra di trasmettere loro tutte le mie tristezze, tutte le mie gioie …”

sono le parole di Marc Chagall.

Le anime morte di Gogol, Le favole di La Fontaine e La Bibbia sono raffigurate in oltre trecento incisioni esposte per la prima volta insieme a Monza, nei Musei Civici e all’Arengario.
Ottima scelta, quella della duplice sede, specialmente perché coordinata a quella della bigliettazione che favorisce ed incentiva, oltre che la visita alla mostra temporanea, anche la frequentazione della collezione permanente dei Musei Civici.

Questi tre grandi racconti immortali sono stati rappresentati graficamente con la tecnica dell’acquaforte.
Dal latino aqua fortis, questo termine ha origine nel medioevo e indica l’acido nitrico, detto anche mordente. La stampa viene infatti prodotta inchiostrando una lastra di metallo sulla quale il disegno è inciso per effetto della morsura dell'acido. Chagall utilizza il rame che meglio resiste all’acido nitrico rispetto allo zinco, la colofonia (un particolare tipo di resina), oltre alla cera, per creare ombre e sfumature, punta secca e rotella per ben dettagliare gli ornamenti dei mobili e delle tovaglie.

I tre cicli grafici sono stati realizzati nell’arco di trent’anni con l’interruzione a causa della guerra, che costringe l’autore a fuggire negli Stati Uniti lasciando l'allora suo paese adottivo.

Se andiamo a vedere le incisioni delle Anime morte e portiamo con noi il libro di Gogol, riusciamo a seguire pagina per pagina il racconto attraverso le incisioni. I disegni sono molto dettagliati e in essi possiamo riconoscere ogni particolare narrato. Chagall non ha mai dimenticato la sua terra di origine e ce la presenta fedelmente nei suoi lavori, evidenziando in maniera allegorica i vizi degli uomini e la mediocrità della condizione umana. Alcuni visitatori, incuriositi dalla storia, hanno letto il libro e riscoperto la letteratura russa normalmente poco studiata a scuola.

Nelle immagini della Bibbia, troviamo angeli, animali e personaggi che esprimono fortemente la sacralità del testo e ci riportano all’ origine dell’uomo.

Infine le Favole rappresentano in maniera molto onirica e orientaleggiante le virtù e le debolezze del mondo animale, che rispecchiano i difetti umani. Anche se forse non è prima di tutto quello morale l'intento dell'artista. Infatti non sempre della favola presa come soggetto Chagall sceglie di rappresentare il momento più significativo dal punto di vista del contenuto del racconto.

Alcune incisioni sono state appese ad altezza bambino per favorire la visita delle scolaresche, aspetto positivo come intenzione, meno positivo come riuscita perché costringe ad abbassarsi i visitatori più alti. Per una prossima occasione magari potrà essere preferibile collocare magari delle pedane sulle quali i più piccoli possano salire.

Un’altra iniziativa molto apprezzata è stata la possibilità di dare spazio alla fantasia dei più piccoli: scaricare dal web un’immagine della Bibbia stilizzata nei suoi contorni, colorarla e portarla in Arengario per essere appesa con nome e cognome ed età dell’autore, abbiamo visto bambini guardare (comprensibilmente) con più interesse i lavori dei propri coetanei rispetto a quelli del "maestro" ed esprimere il proprio giudizio "questo è bello", "questo è bello...".

Un maestro, comunque, Chagall del quale ci piace in chiusura riportare un'altra citazione che abbiamo trovata stampata sul materiale promozionale e dà il senso del suo lavoro e della sua vita, ma anche della nostra:

"Bisogna lavorare fino alla fine, assolutamente, non per guadagnare denaro, ma per la qualità dell'opera. La qualità dà il senso della vita".

Laura Galimberti (con Giovanni Guzzi), gennaio 2016
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