L'Eclettico



Grafite, pigmenti & terre



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GRAFITE, PIGMENTI & TERRE

L'espressione di un vivace cenacolo di creatività


Il profumo emanato dai diversi materiali plasmati da artisti che sentono il bisogno di esternare e concretizzare quello che improvvisamente provano e che, utilizzando tecniche diverse, desiderano esprimere al meglio è il presupposto che ha condotto Baby Biraghi, Aline Browarny, Victoria Chan, Jolanda Croesi, Lucio Nocerino, Iolanda Puggioni, Pinuccia Ruiu, M. Cristina Simonini ad esporre le rispettive opere presso la Galleria Civica di Monza in una collettiva presentata sotto il titolo “GRAFITE, PIGMENTI & TERRE”.

Elena Mutinelli, scultrice e  pittrice di fama internazionale, ha incoraggiato e offerto a questa famiglia di creativi il suo laboratorio in provincia di Lecco, per dare spazio ed espressione al loro carattere e alla loro vivacità.

Scambiando poche parole con gli artisti presenti in Galleria, si percepiscono subito l’entusiasmo e l’affiatamento del gruppo, che compirà un anno il prossimo 20 gennaio.
Le diverse esperienze, il confronto e la continua ricerca di tecniche nuove accomuna i componenti del cenacolo ed in questo clima affiatato i lavori prendono forma.
Progettare, osare e realizzare sono le tre parole chiave che muovono l’attività espressiva di questi amanti dell’arte.

La ricchezza e la varietà degli stili delle opere incuriosisce lo spettatore, che si fa coinvolgere dalle spiegazioni dell’artista e ne coglie i significati più nascosti.
I soggetti di questa mostra sono molteplici: nudo, fiori, animali (soprattutto cavalli), mitologia, maternità, mare, campi di granoturco...
“Signora Morte” e il teschio “che sorride” sono una diversa interpretazione della natura dell’uomo, sempre alla ricerca del senso della vita e di un percorso da fare per raggiungere una meta sublime.

Di alcuni autori si percepiscono evidenti l’umanità ed il sentimento religioso. Troviamo infatti in mostra il ritratto del Papa Giovanni Paolo II, il Volto di Cristo, il Salmo 29 della Bibbia, la Madonna del Sasso... La religione è quasi sempre presente negli artisti e conferisce alle loro opere un “plus” anche quando non direttamente esplicitata.

L’intensità dei colori libera i sentimenti, che vengono espressi a volte in toni pacati, altre volte accesi. Le pennellate di giallo, rosso, marrone, arancione rappresentano visioni fantasiose, in una atmosfera in bilico fra realtà e immaginazione.

Il silenzio evocato da alcune opere, in particolare sculture, ci porta invece a riflettere, meditare, quasi a pregare perché la preghiera è parte integrante dell’essere umano e l’arte è la forma di espressione che meglio di altre ad essa si integra e ci avvicina al Creato facendocene comprendere la grandezza.

Laura Galimberti, gennaio 2016
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