L'Eclettico



La politica oltre il pregiudizio



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LA POLITICA OLTRE IL PREGIUDIZIO

In Italia serve una nuova generazione di politici cattolici, con rigore morale e competenza
Benedetto XVI Cagliari, 7 settembre 2008


Che si tratti delle Presidenziali negli USA o di meno impegnative primarie, il candidato vincente ed i suoi sostenitori si abbandonano sempre a grandi manifestazioni di giubilo.
È una soddisfazione più che legittima, volendola intendere come premio degli elettori a un’idea di amministrazione finalizzata alla realizzazione del bene pubblico.
A ben pensarci, però, le responsabilità e gli impegni ai quali va incontro chi si dedica disinteressatamente alla corretta gestione dei bisogni della collettività dovrebbero, invece, indurre ad una seria preoccupazione.
In vista dell’imminente consultazione con la quale si eleggerà anche il sindaco di Cusano Milanino, rivolgiamo quindi ai candidati i nostri migliori auguri e proponiamo loro il modello di Giorgio La Pira, sindaco di Firenze negli anni ‘50 e ‘60.
Per lui il sindaco, prima di essere un amministratore è un capo spirituale che deve interpretare e esprimere la vocazione storica della città” (P. Scoppola).
Lo dimostrò nella scelta degli assessori “A chi domandasse con quale criterio abbiamo fatto la Giunta, io rispondo che l’abbiamo fatta prescindendo dai singoli interessi, anche di partito, per il bene di Firenze e con criteri di onestà e competenza”; e lo documentò scontrandosi col suo partito a livello nazionale e con la sua maggioranza in Comune: “Signori consiglieri, si allude forse ai miei interventi per i licenziamenti e per gli sfratti? Ebbene io ve lo dichiaro con fermezza fraterna ma decisa: voi avete nei miei confronti un solo diritto, quello di negarmi la fiducia. Ma non avete il diritto di dirmi: signor sindaco, non si interessi delle creature senza lavoro, senza casa, senza assistenza” (dai discorsi in Consiglio comunale del 5 luglio 1951 e del 24 settembre 1954).
Purtroppo si osserva che, a Cusano Milanino come nella politica nazionale, nella dialettica fra maggioranza ed opposizione, il pregiudizio  nei confronti delle posizioni altrui impedisce di valutare i problemi e le relative soluzioni nel merito e nel modo più utile per tutti i cittadini e ci si ferma allo scontro ideologico.
Nel nostro piccolo, convinti che a livello locale sia più semplice superare questo scoglio, tempo fa avevamo cercato di promuovere un incontro pubblico che, lontano da appuntamenti elettorali, potesse contribuire ad una politica “del dialogo costruttivo”.
Abbiamo contattato i capigruppo delle forze politiche presenti in consiglio comunale ma, purtroppo, le risposte (di chi lo ha fatto) sono state poco convinte e poco incoraggianti (trasversalmente a tutti gli schieramenti oggi in lizza). Rinnoviamo la proposta confidando che, nel prossimo quinquennio, possa suscitare più interesse e riscuotere maggior successo.
 
Giovanni Guzzi, agosto 2011
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