L'Eclettico



Missione possibile!



L'ECLETTICO - web "aperiodico"

MISSIONE... POSSIBILE!

Riparare una bici senza vederci

 
Ci ho creduto e l'ho proposto, ci hanno creduto e l'hanno accettato...
Ci abbiamo provato ed ha funzionato alla grande!!
Abbiamo tenuto, Carmen, Mirko ed Io, a volte coadiuvati da Vasco e Comar, il primo corso base di manutenzione di biciclette per Ipovedenti: persone che, per una malattia degenerativa agli occhi, hanno progressivamente perso la vista; persone che hanno necessità di qualche ausilio tecnologico ma svolgono una vita normale e, armati di bastone e campanello, sono in grado di spostarsi da soli per la nostra città.
All'appello hanno risposto in quattro: due di Milano e due di Treviglio, due ragazzi e due ragazze. Età media? Non l'ho chiesto ma saranno stati intorno ai 25 anni. Due ipovedenti dalla nascita Pietro ed Ilaria, poi Roberto nato con una malattia degenerativa della retina, da bimbo ci vedeva ed usava la bici ed ora non ci vede quasi più, vive da solo e se la cava benissimo. Infine una ragazza, Chiara, cieca dalla nascita ed occhi chiusi ma spiritosa ed ardita. Al momento in cui scrivo abbiamo già svolto tre pomeriggi di istruzione.
Abbiamo illustrato loro di quali componenti è costituita la bici: telaio, sterzo, ruote, catena, movimento centrale, freni... e glieli abbiamo fatti toccare con mano.

Poi ci siamo dedicati alle ruote anteriore e posteriore; le hanno smontate e rimontate dal telaio e hanno sostituito la camera d’aria. Abbiamo cambiato i pattini dei freni, i pedali, le pedivelle, il sellino.
Abbiamo indicato loro, e sempre fatto toccare con mano, i diversi tipi di freni, l’impianto dello sterzo già smontato, il movimento centrale.
Certo anche per loro la manualità è una qualità importante. Come per noi occore il “pollice grasso”.
È uno spettacolo vederli muovere le mani lungo la bici alla ricerca del pezzo che indicavamo loro o cercare il tappo della camera d'aria che avevano appoggiato lì vicino, o cercare di far star dritto un pattino.
Mani mai prensili come le nostre, abituate al possesso delle cose, bensì delicate e leggere che sembrano trascodificare in segnali cerebrali ciò che tastano, un pò come uno scanner...
La loro conoscenza è fortemente tattile, olfattiva ed uditiva.
Si sono sporcati le mani senza timore per conoscere cosa sono la corona ed il pignone, il cambio e per ingrassare i fili dei freni.
Docili ed attenti ad ogni nostra indicazione, pronti a seguirci come forse solo persone non vedenti possono fare (perché si DEVONO fidare...).
Ogni volta le tre ore di esercitazione sono corse via senza un attimo di pausa, loro rimarrebero volentieri ancora ma l’orario del treno di ritorno pone sempre un termine alle 18,15.
Io, devo confessarlo, sono fisicamente stanco... perché occorre spiegare loro tutto con le parole e con i dettagli necessari a far capire cose che per noi sono facilmente visibili.
Ciò che per noi è scontato per loro può essere sconosciuto.
Però, anche grazie a Mirko e Carmen, che sono per me due sicurezze, pronte a seguirmi nelle mie avventure, ne è valsa la pena!
Ancora una volta ho potuto constatare come gli ostacoli, nella vita, spesso ce li poniamo noi stessi, con le nostre mani. Tanto più se dalla vita abbiamo avuto molto. Non sempre tutto è possibile, a volte le imprese sono veramente fuori della nostra portata, ma ancor più spesso non abbiamo idea di quali sono i nostri veri limiti perché non li mettiamo alla prova, ci trinceriamo dietro alla nostra pigrizia mentale ed ai nostri preconcetti. Pensiamo di non essere in grado solo perché non osiamo provare ed invece possiamo fare grandi cose superando ardue barriere.
La nostra mente, il nostro corpo ed il nostro coraggio possono trovare in noi vie che ci sembravano nascoste.
Il prossimo traguardo? partecipare insieme ad un evento di strada in cui poter riparare le bici dei ciclisti di passaggio. E faremo anche questo.
 
Marco Capecchi, Ciclobby-Milano, luglio 2014
© Riproduzione riservata

 

 
APPELLO: CERCASI CONDUTTORI DI TANDEM
Se fare il meccanico di biciclette è sicuramente gratificante, maggiore è il desiderio di correre in bici.
Ma i nostri ragazzi non possono farlo da soli, occorrono un tandem ed un guidatore esperto.
Ciclobby possiede due tandem ma non vi sono persone capaci di condurli.
Perciò CERCHIAMO GUIDATORI DI TANDEM disponibili a fare almeno un tentativo.
Vorremmo organizzare una mezza giornata di prova e portare i nostri amici a spasso da qualche parte.
Fatevi avanti, sarà entusiasmante.
Scrivetemi e ci metteremo d’accordo: m.capecchi@gmail.com