L'Eclettico



Il semaforo giallo che scontenta tutti



Troppo corto per gli automobilisti, troppo lungo per i pedoni

L'ECLETTICO - web "aperiodico"

IL SEMAFORO GIALLO CHE SCONTENTA TUTTI

 

Troppo corto per gli automobilisti, troppo lungo per i pedoni

 
La regola imparata alle lezioni di teoria della Scuola Guida dice: se il semaforo è rosso ti fermi; se è verde passi; se è giallo e fai in tempo a fermarti, allora ti fermi; se ormai non fai più tempo, non frenare bruscamente, ma passa deciso.
Uno dei più diffusi argomenti che la schiera dei paladini dell’automobile utilizza per contestare le multe prese a causa del mancato rispetto delle indicazioni semaforiche, è che il tempo del giallo viene artatamente ridotto per fare in modo che l’arresto sia impossibile e la conseguente multa inevitabile. Il tutto con somma soddisfazione del tesoriere del Comune di turno, che proprio a questo scopo avrebbe architettato tutta la macchinazione.
Nei casi in cui il dolo è stato provato il percorso giudiziario ha portato le dovute condanne. Ma non credo proprio che simili episodi possano in buona fede essere considerati rappresentativi di una situazione generalizzata subdolamente pianificata.
Il problema, confermato da studi condotti in Francia sulla psicologia dell’automobilista, è che costui, avvicinandosi ad un semaforo, anziché dimostrare prudenza e decelerare è invece portato proprio ad accelerare; a maggior ragione se vede il verde: per essere certo di non essere costretto ad arrestarsi dal sopravvenire degli altri colori!
Il buon senso, le leggi fisiche che regolano il moto dei corpi e l’esigenza di rispettare le leggi che regolano la circolazione stradale suggerirebbero esattamente il contrario. Ed infatti, sui siti internet dedicati alla preparazione dell’esame per conseguire la patente di guida, giustamente si raccomanda:
Quando ti stai avvicinando al semaforo, rallenta per tempo e, se necessario, scala. Quando ti affianchi al segnale di preavviso, quello è il momento di scalare dalla quarta alla terza marcia. È necessario farlo per tempo, per evitare di fare le cose tutte all’ultimo minuto. Devi andare piano anche se hai visto che il semaforo è appena diventato verde: infatti ai semafori si deve in ogni caso andare ad una velocità moderata, perché è un punto pericoloso della strada e sebbene tu abbia la precedenza devi assicurarti che anche gli altri siano disposti a dartela. Tipicamente, c’è sempre qualche pedone che prova a passare con il semaforo rosso" (NdR: chi va in auto o in moto non lo fa mai, vero?).
Come si vede, per chi una volta patentato non abbia buttato alle ortiche quanto studiato, il problema lamentato dagli automobilisti non sussiste.
Il vero problema è esattamente quello contrario, e riguarda chi va a piedi. All’articolo 41 del Codice della Strada, dove si disciplinano gli attraversamenti pedonali, si legge:
Le luci delle lanterne semaforiche pedonali sono a forma di pedone colorato su fondo nero.
I colori sono:
a) rosso (con significato di arresto), non consente ai pedoni di effettuare l'attraversamento, né di impegnare la carreggiata;
b) giallo (con significato di sgombero dell'attraversamento pedonale), consente ai pedoni che si trovano all'interno dell’attraversamento di sgombrarlo il più rapidamente possibile e vieta a quelli che si trovano sul marciapiede di impegnare la carreggiata;
c) verde (con significato di via libera), consente ai pedoni l'attraversamento della carreggiata nella sola direzione consentita dalla luce verde”.
Alla “luce” di queste “lanterne”, grazie alle trovate per fluidificare il traffico di chi considera le strade come territorio esclusivo della mobilità a motore, agli attraversamenti semaforizzati pedonali di tante città italiane si rischia di dover passare delle buone mezzore prima di poter legittimamente attraversare.
Consideriamo, a titolo di esempio, due noti luoghi milanesi: piazza della Scala, incrocio via Manzoni – via Verdi, e Porta Garibaldi, incrocio corso Garibaldi – viale Crispi.
In entrambi i casi la temporizzazione del verde (che dà il via libero ai pedoni contemporaneamente in tutte le direzioni) l’ha ridotto, infatti, a pochissimi secondi ed il giallo scatta immediatamente dopo il verde quando anche una persona di media agilità ha fatto giusto in tempo a scendere dal marciapiedi, non certo a completare l’attraversamento!
Si pensi poi a una persona anziana che venga a trovarsi in mezzo alla strada col giallo ed il conseguente obbligo a liberare l’attraversamento in fretta: per la sopraggiunta agitazione potrebbe anche rischiare di inciampare e cadere a terra con potenziali anche gravi conseguenze.
Non parliamo poi del caso in cui si debba raggiungere “addirittura” l’angolo opposto dell’incrocio, meglio scordarsi di poter attraversare anche la seconda carreggiata. Chi avesse di queste “esagerate” esigenze dovrà accontentarsi di aver raggiunto almeno la prima sponda, fermarvisi, armarsi di pazienza e rassegnarsi ad attendere il suo turno successivo, al termine del ciclo semaforico che dà il via alle auto in tutte le altre direzioni.
La stessa sorte tocca a chi vuole essere rispettoso del Codice della Strada e non sia già “ai blocchi di partenza” prima della luce verde: nonostante il giallo duri più a lungo per compensare la brevità del verde, non può nemmeno impegnare l’attraversamento.
Si capisce che se in questa situazione ha già difficoltà una persona che non abbia problemi di deambulazione… per chi ne ha, superare un normale incrocio può diventare un problema quasi insormontabile.
Possibile che nessuno ci abbia pensato?
 
Giovanni Guzzi, marzo 2013
© Riproduzione riservata