L'Eclettico



Aprire gli occhi ai ciechi che credono di vedere



L'ECLETTICO - web "aperiodico"

UN GIRO AL BUIO

Per aprire gli occhi ai ciechi che credono di vederci

 
Sede aperta a Ciclobby di una domenica. Giornata lunga, senza soste... ma, come sempre, non ci si è annoiati.
E nel pomeriggio c'è stata anche una sorpresa. Due dei nostri amici ipovedenti, Pietro ed Ilaria, hanno preparato un giro al buio per noi, noi che abbiamo occhi per guardare ma spesso siamo ciechi e non vediamo come i nostri comportamenti e le nostre disattenzioni possono creare disturbo ed a volte danno ad altri.
Due gruppetti di 2-3 persone, bendate, si sono succeduti nel giro di due ore. Il tragitto (breve, con pochi ostacoli e tre attraversamenti pedonali) partiva dalla nostra sede in via Borsieri e percorreva via Pastrengo fino all’angolo con via Pollaiuolo dove si attraversava per ritornare dal marciapiede opposto.
Un giro a U che si può percorrere in non più di 5 minuti. Ed, invece, nessuno dei due gruppi è riuscito a impiegare meno di 20 minuti: dipendenti della fiducia in sé stessi dei partecipanti. Pietro ed Ilaria hanno condotto i “ciechi volontari” lungo il marciapiede spiegando loro quali e quanti ostacoli si possono incontrare lungo il cammino.
Ostacoli silenziosi, salvo le bici scampanellanti che ti assalgono alle spalle e ti sfiorano facendoti barcollare per un attimo: bidoni della spazzatura, cassonetti dell’immondizia, bici e moto legate ai pali, transenne, pilomat, auto parcheggiare sul passaggio pedonale, fioriere, dehor. Ostacoli sporchevoli... come le ruote bagnate delle bici e delle moto; ostacoli come coltelli che tagliano pantaloni e giacche... quali il manubrio o lo specchietto di una moto sul marciapiede o le piante rinsecchite nei vasi; ostacoli scivolosi e fetidi... come gli escrementi degli animali non raccolti. Ostacoli che il bastone, per quanto possa essere ben direzionato, non sempre riesce a prevenire.
Pietro ed Ilaria erano i “normali” che insegnavano a distinguere un portone da un negozio o ad attraversare la strada analizzando la velocità delle auto in funzione del rumore. Muoversi al buio è un atto di fiducia nell’umanità, così come è una corsa ad ostacoli il marciapiede... anche per tutti i disabili (in carrozzina o meno), le persone anziane, le mamme con bambini e passeggini.
Un’esperienza emotiva molto forte”, “Mai più parcheggerò la bici sul marciapiede in un luogo non adatto”, “Mamma mia che terrore attraversare la strada con il rumore della auto”, “Ma questo è un campo minato”, “Tre attraversamenti e tutti occupati dalle auto”, “Sti maledetti padroni dei cani”... questi sono stati alcuni dei commenti a caldo sinceri e spontanei, “Che terrore le bici che ti arrivano da dietro”.
Ricordiamoci, quando parcheggiamo la bici, l’auto o la moto dei tanti che potrebbero passare e trovare ostacoli causati da noi. Ricordiamoci di rallentare sempre, in vicinanza di un passaggio pedonale. Ricordiamoci, soprattutto, che non viviamo soli nel felice giardino di casa nostra ma in un mondo eterogeneo dove tutti devono aver il diritto di muoversi in libertà ed in sicurezza senza dover chiedere il permesso per un diritto negato.
Ricordiamoci di quanto sta scritto nel Codice della Strada all’Art. 191 comma 3: "I conducenti devono fermarsi quando una persona invalida con ridotte capacità motorie o su carrozzella o munita di bastone bianco o comunque altrimenti riconoscibile, attraversa la carreggiata o si accinge ad attraversarla e devono comunque prevenire situazioni di pericolo quando sia ragionevole prevederli in relazione alla situazione di fatto".
 
Marco Capecchi, Ciclobby Milano, luglio 2014
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