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CONVIENE ANCHE ALLE AUTO...

il semaforo sempre verde per il tram

 
Si definisce “asservito” al tram un semaforo che lampeggia automaticamente il via libera al tram in avvicinamento: il tram rallenta lievemente e transita senza arrestarsi.
Il Comitato per il Tram (che è parte della Sezione di Cusano Milanino del Gruppo Naturalistico della Brianza) fin dal marzo 1993 (nel corso di un incontro in Regione Lombardia con assessori e consiglieri regionali e con i sindaci di alcuni comuni) sostiene la necessità dell’asservimento dei semafori lungo le linee tranviarie, in particolare per quelle extra-urbane.
Per valutare i vantaggi conseguibili dall’adozione dell’asservimento semaforico il Comitato ha effettuato rilievi cronometrici (su strada e in vettura) in relazione alle due tranvie recentemente realizzate nel Nord Milano: la n. 31 (Milano p.le Lagosta - Cinisello) e la n. 4 (Milano p.za Castello - Parco Nord).
Il tempo totale di sosta dei tram ai semafori risulta in media pari al 40% del tempo netto di percorrenza di ognuna delle due linee e sale al 58% sulla tratta nord del 31!
Con i semafori asserviti il tram potrebbe coprire in circa 30’ il tragitto che oggi percorre in 45’.
Sulla n. 31 per Cinisello il dispositivo per l’asservimento è già installato, ma non viene fatto funzionare.
Costruire una moderna tranvia come la n. 31 e la futura Milano - Seregno costa circa 12 milioni di Euro per km (escluso il materiale rotabile). Per l’asservimento (realizzato solo in parte) di tutti i semafori delle linee Milano-Limbiate e Milano-Desio (circa 30 km) nel 1994 erano stati stanziati 700 milioni di lire (pari, oggi, a non più di un milione di Euro). Queste cifre dimostrano che il costo dell’asservimento semaforico è irrisorio (1/360!!!) rispetto al costo complessivo di una nuova tranvia, ma per i passeggeri si concretizza in giganteschi risparmi di tempo.
Nel dicembre 2003 anche l’inaugurazione della rinnovata linea 4 ha deluso il Comitato: per l’assenza di asservimento semaforico operante che impedisce ai convogli di raggiungere una adeguata velocità commerciale. Gli orari ufficiali ATM dimostrano che tale velocità dipende assai poco dalla modernità del materiale rotabile e dell’armamento (fatta salva la necessaria manutenzione, visibilmente disattesa da ATM sulle due linee del Nord) mentre è legata in misura determinante alla possibilità per il tram di avere la precedenza negli incroci.
Dagli anni ‘30 del Novecento alle soglie del Duemila il tram impiegava 8’-9’ per andare da piazza Maciachini al capolinea di Parco Nord. Dopo la completa “riqualificazione” della linea il percorso con le nuove vetture “Sirio” richiede dai 14 ai 16 minuti. La moltiplicazione dei semafori ed il loro mancato asservimento hanno fatto la differenza!

Chi si oppone all’asservimento semaforico a favore di tram e mezzi di trasporto pubblico in generale adduce l’obiezione che esso ostacoli la fluidità del traffico privato, aumentando le code di auto.
È facile confutare questa opinione tanto diffusa quanto errata.
Pensiamo a cosa avviene sempre in ognuno dei tanti incroci regolati da semaforo fra due strade di cui una percorsa dai tram.
In assenza del dispositivo di asservimento, una frazione del ciclo semaforico dà il verde al tram anche quando non c’è e obbliga tutti gli altri veicoli a fermarsi inutilmente!
Invece, il semaforo asservito al passaggio del tram gli concederebbe l’effettivo privilegio di non incontrare mai il rosso ma eviterebbe anche ai veicoli privati di dover attendere il verde nel corso di tutti i cicli semaforici in cui il tram non fosse presente. L’asservimento semaforico rappresenta dunque un contestuale beneficio per tutti gli utenti della strada: obiettare a ciò sarebbe autolesionismo.
Confermano quest’affermazione una serie di rilevazioni sulla linea 31 effettuate, nel febbraio 2011, ai semafori dell’incrocio fra le vie Gorki e padre Turoldo in Cinisello Balsamo.
Estrapolando i risultati su un’intera giornata otteniamo rispettivamente:
33h 36’ tempo perso dalle auto in attesa col rosso senza transito del tram;
2h 30’ tempo di attesa per i tram.
Stimando un carico medio di tre persone ogni 2 automobili e di 20 passeggeri su ciascun tram, l’asservimento al tram dei semafori su un solo incrocio permetterebbe di evitare inutili attese di 50 ore/passeggero al giorno per chi usa l’auto e di altrettante per chi viaggia in tram.
Con semplici calcoli possiamo monetizzare i risparmi (tempo delle persone in transito, carburante, materiale rotabile) conseguenti all’installazione su un impianto semaforico del dispositivo di asservimento ai tram ottenendo il risultato (approssimato per difetto) di un guadagno giornaliero di 1.250 Euro per semaforo; di cui 1.000 a compensazione del tempo di attesa degli utenti dei mezzi pubblici e privati e 250 per le altre voci.
È interessante valutare anche i vantaggi ambientali garantiti dall’asservimento: 100 kg/giorno in meno di anidride carbonica immessa in atmosfera e 115 kg/giorno di ossigeno risparmiato.
Ancora più in sintesi: per compensare l’incremento di impatto ambientale determinato dal non asservimento al tram dei 30 semafori sulla linea 31 Milano–Cinisello sono appena sufficienti tutti gli alberi ed i boschi del Parco Nord Milano.
Se i semafori fossero asserviti, per ciascuno di essi ATM e cittadini, oltre a risparmiare complessivamente 1.250 Euro al giorno, vedrebbero innescarsi un circolo virtuoso: il tram, più veloce, diventa un’alternativa competitiva all’uso dell’auto; l’incremento del numero di passeggeri trasportati migliora i bilanci dell’ATM e riduce il traffico automobilistico a tutto vantaggio delle auto, che trovano strade meno intasate; meno auto in circolazione = meno inquinamento (per questo occorrerebbe aprire un ulteriore “conto salute”), meno incidenti, meno dispendio di denaro pubblico per strade, parcheggi, manutenzione, polizia.
Il circolo virtuoso, una volta avviato, si auto-alimenta. Occorre solo un ingrediente di partenza: il buon senso e la volontà di fare qualcosa di utile.
 
Umberto Guzzi, agosto 2013
Comitato per il Tram
del Gruppo Naturalistico della Brianza
© Riproduzione riservata
 
Rilanciato da Natura e Civiltà n. 1 2013, pagg. 10-12
 
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