Pronto Soccorso alluvioni: Codice Verde
Piove sul bagnato - il Seveso 3
L'ECLETTICO - web "aperiodico"
PRONTO SOCCORSO ALLUVIONI: CODICE VERDE
Piove sul bagnato - Il Seveso 3
L’attuale gestione idraulica del Seveso,
come si è visto non comporta problemi per portate che non eccedano i 70 mc/s (metri cubi al secondo) allo scolmatore di Palazzolo e i 40 mc/s all'imbocco della tombinatura a Niguarda.
Gli allagamenti del novembre 2010 sono stati conseguenza di
piogge di circa 100-120 mm in 48 ore con massimi di 10 mm/ora.
Precipitazioni con le caratteristiche di queste ultime ed uniformemente estese sull’intero bacino (ipotizzando condizioni di infiltrabilità nulla) darebbero luogo ad un deflusso, alla sezione di Milano, di circa 134 mc/s. Oltre il triplo di quello garantito.
Così non è stato, ovviamente, e le esondazioni del Seveso non sono così frequenti come dovrebbero risultare dai dati pluviometrici, perché il bacino mantiene ancora, anche se su una superficie assai ridotta, una residua capacità di infiltrazione delle acque meteoriche.
Infatti, chi conosca la situazione delle aree delle provincie di Milano e Como facenti parte del bacino del Seveso, sa bene che accanto a strade e piazzali, cortili, tetti, marciapiedi, per fortuna esse conservano ancora limitate porzioni con boschi, terreni agricoli, giardini privati e pubblici.
L'EFFETTO VERDE
Su superfici pianeggianti, quali sono quelle che costituiscono quasi per intero il bacino del Seveso, su boschi e praterie naturali e su giardini ben tenuti l’infiltrazione delle acque di pioggia è praticamente totale anche nel corso degli eventi più intensi; è ancora significativa, anche se non totale, su terreni agricoli lavorati di recente, o su giardini e prati soggetti a calpestio e costipamento.
Sono queste aree l’ancora di salvezza che ancora riesce a contrastare il fenomeno ricorrente degli allagamenti disastrosi delle nostre città, costruite con la sola regola del profitto immediato.
Riteniamo che una inversione di tendenza si avrà quando
si comincerà a monetizzare, con esazione di tariffe dagli uni e compensazioni anche economiche agli altri (leggi "
Un premio alla buona condotta"),
il grado di funzionalità, ai fini dell’infiltrazione naturale delle acque meteoriche, di tutte le superficie di proprietà e pubbliche.
Attualmente alcune Pubbliche Amministrazioni stanno provvedendo a realizzare bacini di laminazione o vasche volano per raccogliere le acque di piena e rilasciarle al fiume dilazionate nel tempo, onde evitare le esondazioni ed i disastri provocati dal passaggio indisturbato dell’onda di piena.
La rinaturalizzazione completa del territorio è impraticabile, ma alcune semplici valutazioni forniscono, a mio parere,
utili suggerimenti pratici.
Giovanni Guzzi, marzo 2013
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