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Attenti al clima?



Ma le responsabilità sono individuali

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ATTENTI AL CLIMA?

 

MA LE RESPONSABILITÀ SONO INDIVIDUALI
Vent’anni di misure pluviometriche a Milanino

 
Da tempo registro quotidianamente la pioggia che cade nel giardino di casa mia a Cusano  Milanino (immediatamente a nord di Milano).
I dati che raccolgo li confronto con quelli della stazione pluviografica di Canzo.
La stazione di Canzo, seguita, dall’amico Maurizio Caminada, fa parte della Rete Meteoclimatica del “Centro Geofisico Prealpino Lariano”; quella di Milanino è invece una stazione amatoriale, dotata di un semplice recipiente, aperto verso l’alto, che funge da pluviometro; le misure sono eseguite manualmente, una o più volte nelle 24 ore, dal sottoscritto o da persona delegata.
 
Pur nella disparità dei mezzi e delle funzioni, il raffronto fra le due stazioni (figura 1) risulta praticabile con buona approssimazione: lo scarso livello di precisione delle rilevazioni nella stazione di Milanino non inficia se non per qualche unità di millimetro la misura delle precipitazioni totali annue.
1 - Le precipitazioni della stazione di Milanino sono sistematicamente inferiori rispetto a quelle di Canzo (Canzo è situata ad altitudine più elevata, 388 m sul livello del mare, e a ridosso dei rilievi prealpini; Milanino a 152 m s.l.m. ed è in aperta pianura).
Le precipitazioni medie annue, per l’intervallo quindicennale fra il 1998 e il 2013, sono 1243,4 mm/anno a Milanino e 1672,4 mm/anno a Canzo.
2 - Le variazioni annuali risultano concordi nelle due stazioni, salvo il 1999, che registra rispetto all’anno precedente un incremento di precipitazioni a Canzo, una diminuzione a Milanino.
3 - Entrambe le serie di dati, trattandosi di stazioni attivate da pochi anni (20 anni quella di Milanino, 15 anni quella di Canzo), non evidenziano nessuna significativa tendenza generale.
Una utile riflessione risulta d’obbligo: nella presentazione dei dati fino all’anno 2006 (figura 2), annotavo: “le precipitazioni dell’ultimo quadriennio sono state, per entrambe le stazioni, decisamente inferiori rispetto a quelle del decennio precedente: a Cusano Milanino la media annua per l’intervallo più recente (752 mm) è stata poco più della metà delle precipitazioni medie annue dell’intervallo 1993-2002 (1399 mm).
Non è possibile, con questi soli dati, per di più limitati ad un intervallo di tempo assai breve, confermare eventuali cambiamenti climatici in corso...”.
Le precipitazioni negli anni successivi evidenziano la correttezza di quest’ultima considerazione. Anche l’esame della distribuzione stagionale delle piogge nel corso degli anni non fornisce segnali di particolare interesse.
Sarebbe invece utile poter conoscere le intensità di pioggia.
Purtroppo la mancanza di registrazione nella stazione di Milanino impedisce di conoscere la durata dei singoli eventi.
La tabella n.1 segnala le massime precipitazioni totali giornaliere verificatesi negli ultimi 15 anni.
 
Tabella  n. 1
PRECIPITAZIONI TOTALI GIORNALIERE VALORI MASSIMI ANNUALI

71,7 mm, 26 luglio 2014 (dato provvisorio)
47,2  mm, 2 aprile 2013
67,5 mm, 21 maggio 2012
62,1 mm, 27 maggio 2011
77,5 mm, 1 novembre 2010
72,9 mm, 28 aprile 2009
57,3 mm, 13 settembre 2008
95,8 mm, 26 settembre 2007
45,2 mm, 15 settembre 2006
70,7 mm, 2 ottobre 2005
65,5 mm, 29 novembre 2004
49 mm, 28  dicembre 2003
>70,8 mm, 25 novembre 2002
60 mm, 17 marzo 2001
115 mm, 4 agosto 2000
 
I valori variano fra 47 e 115 mm/giorno.
Il 2014 è stato vissuto come anno eccezionale dal punto di vista delle precipitazioni.
La tabella n.2 riporta le precipitazioni totali da inizio anno fino al 31 luglio per ciascuno degli ultimi 15 anni.
 
Tabella n. 2
PRECIPITAZIONI TOTALI DA INIZIO ANNO FINO AL 31 LUGLIO DI CIASCUN ANNO

al 31 luglio 2014: 1145,8 mm
al 31 luglio 2013: 763,1 mm
al 31 luglio 2012: 559,5 mm
al 31 luglio 2011: 528,3 mm
al 31 luglio 2010: 732,0 mm
al 31 luglio 2009: 679,0 mm
al 31 luglio 2008: 601,0 mm
al 31 luglio 2007: 337,4 mm
al 31 luglio 2006: 394,7 mm
al 31 luglio 2005: 318,8 mm
al 31 luglio 2004: 578,1 mm
al 31 luglio 2003: 229,5 mm
al 31 luglio 2002: 877,9 mm
al 31 luglio 2001: 845,2 mm
al 31 luglio 2000: 813 mm
 
L’anno 2014, alla data in cui scrivo, non è ancora concluso; tuttavia le piogge totalizzate nei suoi primi 7 mesi segnalano il valore massimo assoluto (1146,8 mm).
Ciò sembrerebbe giustificare, per chi abita nel Nord Milano, la richiesta di risarcimento per calamità naturale dei danni provocati dall’esondazione del fiume Seveso nelle prime ore dei giorni 8 e 26 luglio.
In verità le piogge misurate, rispettivamente 59 mm e 72 mm, non sono state per nulla eccezionali.
Osservando l’andamento delle piogge da inizio anno, dovremmo eventualmente parlare di un inverno particolarmente piovoso (570 mm nei primi tre mesi), ma con massimi giornalieri sistematicamente sotto i 50 mm.
Purtroppo la vera calamità sono coloro che, cittadini, tecnici, amministratori, insolentemente continuano a richiedere e consentire l’impermeabilizzazione di spazi pubblici e privati, impedendo l’infiltrazione naturale dell’acqua nel sottosuolo e provocando in tal modo esondazioni e allagamenti.
Per quanto riguarda i cambiamenti climatici, fra cinquant’anni potremo forse trarre qualche indicazione generale, non certo dopo una serie così esigua di misure.
È tuttavia necessario riflettere sui nostri comportamenti attuali, come singoli, governi, gruppi di interesse. Stiamo cercando di uscire da una crisi mondiale con i modelli stantii di una economia miope e suicida, basati sul corto circuito produzione - consumi.
L’universale consumo di territorio e risorse, lo spreco di ingenti riserve di combustibili fossili per la produzione di energia, i conseguenti squilibri sugli ecosistemi della Terra stanno già mostrando segni evidenti di variazioni epocali (innalzamento del livello degli oceani, scioglimento dei ghiacciai, ecc.).
Quando altri dati più “casalinghi”, come le misure delle piogge o delle temperature a Milanino e Canzo permetteranno di confermare andamenti già verificati su scala planetaria, non avremo motivo di compiacercene, perché i fenomeni in corso avranno già preso una strada drammaticamente sfavorevole all’habitat della specie umana: le cause dei cambiamenti climatici, ormai innescate, potranno perdurare per millenni e a nulla gioveranno per contrastarli le “paratie” lungolago di Como e il “MOSE” di Venezia.
 
Umberto Guzzi, geologo, luglio 2014
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