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Quando un albero è monumentale?



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QUANDO UN ALBERO È MONUMENTALE?
Le indicazioni della Regione Lombardia

 
È una questione sempre controversa, quella relativa all’individuazione degli alberi monumentali ed alla loro tutela.
A portare qualche elemento di chiarezza, nel senso di consentire una valutazione omogenea e il meno dipendente possibile dalla soggettività umana, viene un Decreto Dirigenziale della Direzione Generale “Sistemi verdi e paesaggio” della Regione Lombardia.
Si tratta del D.d.s. del 5 agosto 2011 n. 7502 pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia (BURL) n. 38 della serie ordinaria del 21 settembre 2011 che, a firma del Dirigente della Struttura Valorizzazione delle Aree Protette e Biodiversità, approva il “Documento tecnico di definizione dei criteri per il riconoscimento degli alberi monumentali e indirizzi per la loro gestione e tutela”.
Il Documento tecnico consta di una sezione esplicativa e di tre allegati: Modelli delle Schede di Segnalazione e Rilevamento (rispettivamente gli allegati 1 e 2) e Struttura del database di supporto.
Nelle intenzioni dei suoi estensori il documento “rappresenta lo strumento di rferimento per un approccio omogeneo alla valutazione degli elementi da considerare in tema di alberi monumentali”: Al paragrafo Definizioni si precisa che “ai fini dell’individuazione degli alberi monumentali” si considerano piante perenni e legnose - distinte in alberi, arbusti e rampicanti – appartenenti a specie autoctone o anche alloctone purché non invasive.
Sebbene gli Enti competenti in materia siano espressamente individuati nei Gestori di aree protette, Gestori di Siti Natura 2000 e Province, c’è spazio anche per l’iniziativa dei cittadini ed ai Comuni si raccomanda di inserire gli alberi monumentali nel quadro conoscitivo del Documento di Piano del PGT (Piano di Governo del Territorio), nella relativa normativa di tutela nel Piano delle Regole e nel regolamento comunale del verde urbano.
Per quanto riguarda i semplici cittadini, si diceva, essi possono compilare la Scheda di Segnalazione e consegnarla all’Ente che ha competenza sul territorio in cui radica la pianta oggetto di segnalazione. Le informazioni contenute in questa prima scheda, che per essere inserite non necessitano di particolari competenze specialistiche ma richiedono soltanto accuratezza, devono permettere a chi svolgerà la verifica tecnica di operare una prima selezione d’ufficio in base alla quale identificare gli esemplari da andare a visionare sul posto.
Attività illustrata in dettaglio dal Documento tecnico che fornisce precise istruzioni sulle modalità di compilazione dei diversi settori e quadri dai quali essa è costituita: localizzazione geografica dell’esemplare, del gruppo o del filare (indicando per questi ultimi mono o polispecificità); aspetti di monumentalità, descrizione fisionomica e quadro vegetativo; quadri strutturale, fitosanitario, degli interventi effettuati sull’esemplare (potature, consolidamenti, ancoraggi, trattamenti…) e delle minacce presenti e possibili alla sua integrità. E poi ancora le informazioni sul tipo di copertura del suolo ai piedi dell’albero e sul suo grado di costipamento. Ed infine i quadri dei vincoli e delle proposte di tutela.
Grazie al software di supporto, ma solo alla fine del censimento (perché i parametri utilizzati dai filtri possono cambiare in funzione delle caratteristiche delle alberature censite) si può avviare il procedimento di attribuzione dei punteggi e la successiva ripartizione in classi di merito, entrambi automatizzati.
Rinviando gli interessati alla lettura integrale del Documento, concludiamo questa sua sintesi con una panoramica sui criteri che esso propone per definire la monumentalità di una pianta. Vi si elencano sei diverse caratteristiche di monumentalità. Quella legata all’architettura vegetale, caratterizzata da una notevole complessità per i rapporti esistenti con altri manufatti architettonici (in pietra, mattone, terra, acqua…), ai quali in genere si associa. Quella storico-culturale, spesso derivante da eventi particolari della storia locale. Quella connessa a forma e portamento singolari e meritevoli di riconoscimento indotte da condizioni ambientali ottimali o particolari (es per venti dominanti) o dall’azione dell’uomo. Seguono ancora i criteri di rarità botanica e, il più ovvio, dimensionale: per il quale una tabella indica valori di soglia caratteristici per diverse classi di specie ed il cui parametro di riferimento è la circonferenza del tronco. L’ultimo criterio, riassuntivo di tutti i precedenti, è quello paesaggistico, che valuta il contesto territoriale di elevato valore estetico in cui l’albero vegeta o il fatto che, viceversa, sia proprio la presenza dell’albero a caratterizzare un certo luogo.
Giovanni Guzzi, 2012
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