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Binari Contorti



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BINARI CONTORTI

 
Come accadde alla venditrice di latte della favola, anche i miei programmi stanno per infrangersi.
Domenica 28 luglio, tardo pomeriggio. Salite le scale della Stazione Centrale di Milano verifico sul tabellone degli Arrivi e Partenze se il binario del mio treno è, al solito, il 21. Scopro che non è assegnato, in compenso vedo l'avviso che partirà con 15’ di ritardo. Sul momento non mi preoccupo: per il cambio previsto a Piacenza ho 40’, rinuncerò alla passeggiata che contavo di farmi in città.
Noto però che il treno in arrivo da Bologna (che poi diventerà il mio) porta un ritardo di 35’. Un altro treno risulta cancellato… Ahiahiahi! Comincio a percepire una sottile inquietudine. Il peggio è che non posso trascorrere l’attesa nella lettura: il tempo passa ma il binario continua a non essere indicato, il ritardo cresce, ed i sedili della galleria centrale sono in una posizione scomodissima per chi deve tenere sotto costante controllo il tabellone degli orari, per fortuna non soffro di cervicalgia!
Infine il treno arriva al binario 21.
Prima di salire tento diligentemente di obliterare il biglietto. Ci riesco, finalmente, solo dopo vani tentativi in diverse macchinette guaste che lampeggiano “sarcastiche”: “fuori servizio” “fuori servizio” “fuori servizio” “fuori servizio”… e mi costringono ad allontanarmi progressivamente dal mio treno, così, zaino in spalla, vi torno di corsa nel timore che parta lasciandomi a terra: sarebbe il colmo dopo tutto il tempo che l’ho aspettato! Sono in carrozza.
Mi compiaccio per la strategia della mia partenza intelligente: come prevedevo i viaggiatori a quest’ora non sono tanti, posso scegliermi il posto più comodo ed evitare i sedili più sfondati o sporchi.
Ma perché ora non si parte? Fra i passeggeri l’inquietudine cresce, vicendevolmente incrementata dalle battute che ci si scambia cercando informazioni e qualche sicurezza (che non si trovano) e dalle conversazioni telefoniche che i possessori di cellulare cominciano ad intrattenere con chi li attende.
Il ritardo supera i 30’, l’altoparlante avvisa (alla buon’ora!) che il “Regionale Veloce 2283 delle 17.20 per Bologna Centrale subirà un - imprecisato - ulteriore ritardo”. Nessun altro avviso, neppure sulle cause del ritardo che scoprirò sul web nei giorni successivi.
Mentre gli Alta Velocità partono mi rendo conto che, ormai, non potrò più arrivare a Piacenza in tempo per prendere la prevista coincidenza delle 18.50 per Fano. Il ritardo continua senza alcun avviso, siamo a 80’. Verifico col capotreno che l’ultimo Regionale di oggi da Bologna per Ancona è alle 20.35, il successivo sarà alle 4.40! Anche nel caso in cui questo mio treno, infine, partisse resterei bloccato a Bologna, e non posso permettermelo.
Sono costretto a scendere dal treno ed a tornare a casa. Dovrò ripartire domani. Chiedo al capotreno di annullare il timbro del mio biglietto già obliterato ma, sorpresa! Non può farlo. Per questa operazione che appare del tutto normale (specialmente vista la situazione) devo tornare in biglietteria. Chi ha già letto Biglietterie in estinzione sa cosa mi aspetta.
Impossibile dunque anche il tentativo di acquistare un supplemento per treno di categoria superiore in partenza almeno per Bologna, della cui eventuale esistenza l’altoparlante comunque non dà alcun avviso.
Mestamente ripercorro al contrario i passi che avevo mosso fiducioso due ore fa…
Giovanni Guzzi, agosto 2013
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