Non vuoi rischiare la multa? Paga due volte per lo stesso tragitto
Non si è mai informati abbastanza
L'ECLETTICO - web "aperiodico"
NON VUOI RISCHIARE LA MULTA? PAGA DUE VOLTE PER LO STESSO TRAGITTO
Non si è mai informati abbastanza
Consapevole degli innumerevoli problemi che l’uso dell’auto privata determina sulle nostre città, e non volendone essere corresponsabile, percorro il quotidiano tragitto casa-ufficio in bicicletta.
Quando piove preferisco avvalermi dei mezzi pubblici.
Si capisce che, se non per senso civico almeno per evitare il rischio di multe (statisticamente elevato viaggiando tutti i giorni e su diverse linee di autobus), conviene essere in possesso di adeguati “titoli di viaggio” (biglietti o abbonamenti di vario genere).
Per i miei due tragitti giornalieri (di andata e ritorno) la soluzione più conveniente è acquistare il settimanale 2x6 SITAM (Sistema Integrato Trasporti Area Milanese) che, sulle linee di Brianza Trasporti (gestore del servizio Monza - Sesto San Giovanni con l’avvento della provincia di Monza Brianza), può essere usato soltanto se accompagnato da un’apposita tessera di riconoscimento con foto, che occorre avere sempre con sé da esibire ad eventuali controlli.
Proprio un operatore del Numero Verde (800778857) di Brianza Trasporti chiamato per un reclamo mi suggerisce che, poiché le prescrizioni d’uso del settimanale sopra citato lo vincolano esclusivamente all’intestatario della tessera di riconoscimento, ne è consentito l’utilizzo anche sui treni Suburbani per il tragitto indicato sulla medesima.
Che bello! Penso. Ecco finalmente un’iniziativa intelligente per promuovere il Trasporto Pubblico Locale come reale, efficace, alternativa all’automobile. Grazie a questa possibilità potrò avvalermi di Trenord per tornare da Monza a Sesto San Giovanni quando perdo la coincidenza dell’autobus z222. Potrò finalmente evitare lunghe attese del mezzo successivo (per la dura legge del pendolare l’autobus che perdi è sempre puntualissimo mentre quello che aspetti è sempre in ritardo) o corse
attraverso la stazione di Monza (non proprio una passeggiata) e la via Milano sperando in maggior fortuna alla fermata della z221 all’autosilo.
L’innata prudente diffidenza del pendolare mi impone tuttavia di verificare preliminarmente l’indicazione anche presso Trenord prima di avventurarmi sui suoi convogli. Dunque mi rivolgo alla biglietteria di stazione: quale fonte di informazione più certa (e comoda visto che ci passo davanti ogni giorno)?
Ma l’addetto allo sportello si dichiara, con mia sorpresa, incompetente in materia rinviandomi… all’edicolante! E perché, allora, non al barista? Mi domando. Siccome ho già esperienze di informazioni inesatte date da addetti non correttamente informati (ne scriverò in altra occasione) penso che la cosa migliore da fare sia, già che sono in stazione, aspettare sulla banchina che da un treno scenda il controllore che vi si trova a bordo e chiedere direttamente lui!
Detto fatto ottengo finalmente esplicita conferma anche da chi è preposto alla verifica del mio biglietto e così, tutto contento per la nuova scoperta, di tanto in tanto mi avvalgo anche del treno lodando la ragionevolezza di chi consente l’interscambio dei mezzi su una stessa direttrice.
Nonostante il mio utilizzo dei mezzi pubblici sia saltuario (come detto limitato ai giorni di pioggia in alternativa alla bicicletta), e del treno sia ancora meno frequente sono state più d’una le verifiche del mio biglietto da parte del Personale di Bordo (è questa la denominazione corretta dei controllori secondo la terminologia di Trenord) che sempre ne ha riconosciuto la validità.
Domanda a chi legge: quali altre verifiche dovrebbe mai fare un utente che riceve un’informazione, di buon senso, da un numero verde di un’azienda di trasporti pubblici, successivamente avvallata da Personale di Bordo del mezzo utilizzato?
Eppure tutto questo non è bastato. Il 27 marzo 2012 un controllore di Trenord mi dice che il mio biglietto non è regolare… e mi multa!
Si noti che egli stesso, affermando che il mio biglietto “è valido a Milano sul Passante”, (erroneamente, trattandosi, nel caso in discussione, di biglietto interurbano senza validità sulla rete urbana), ne conferma indirettamente la legittimità di utilizzo sulla rete interurbana in ambito SITAM alle condizioni sopra esposte.
Richiamo il Numero Verde di Brianza Trasporti il giorno successivo (28 marzo 2012, ore 10.30) e l’operatore mi conferma ancora con sicurezza la validità del mio biglietto anche per l’uso sul treno. Alla mia richiesta di cosa fare se incontro un controllore che non ne riconosce la legittimità mi propone di suggerirgli “di informarsi telefonando al Numero verde di Brianza Trasporti”.
Ciononostante, nell’impossibilità di verificare prima di salire in treno se il controllore di turno ritiene adeguato il mio biglietto oppure no (se dalla banchina della stazione non lo vedo subito in fermata) e per il rischio, cercandolo in carrozza, di trovarlo mentre devo scendere (per la brevità del mio tragitto) ed incorrere in una nuova multa in caso di differente interpretazione dipendente dalla discrezionalità o dall’umore (che credo abbia influito nella mia vicenda) di chi di volta in volta posso incontrare, mi porto una rivista in più da leggere per il tempo in più che devo passare sul bus e…non uso più la ferrovia.
Per acquistare la sicurezza di non prendere una multa dovrei aggiungere al costo del settimanale SITAM anche il costo di quello di Trenord per percorrere, occasionalmente, la stessa tratta.
Come si vede Trenord non ha guadagnato un viaggiatore in più.
Si aggiunga la complicazione che i settimanali 2x6 SITAM si possono acquistare quando si vuole e si possono tenere da parte ed utilizzarli quando serve; invece l’abbonamento settimanale di Trenord può essere acquistato soltanto la settimana precedente all’uso.
Da ulteriori successive verifiche scopro inoltre che la combinazione treno più autolinee interurbane non è consentita con l’abbonamento SITAM mensile o annuale.
E che, al contrario (e chissà mai perché?), col biglietto o col settimanale SITAM urbano si possono utilizzare anche i treni che attraversano Milano limitatamente all’area urbana.
Ha scritto bene in proposito il mio amico svizzero Mario a proposito di aziende che si comportano “come tante repubbliche autonome” e di una situazione come quella attuale che gli ricorda “quelle persone che si chiudono in una casa con le finestre sprangate e poi gettano la chiave nel water”.
Intanto chi dovrebbe decidere qualcosa di sensato penalizza gli utenti del trasporto pubblico salvo invitare i cittadini al senso civico di responsabilità ogni volta che le centraline di controllo ci avvisano che si stanno superando i limiti di inquinamento e che la nostra salute è in pericolo.
Spesso si parla di inerzia della politica, a mio avviso invece la scelta è precisa e i risultati sono conseguenti: la volontà politica non è capace di pensare ad altro che alla mobilità privata ed a questa subordina ogni altra scelta.
Giovanni Guzzi, luglio 2013
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