L'Eclettico



TRENORD a velocità "doppia"



Rapidissima nell'esigere, lentissima a rispondere

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TRENORD A VELOCITÀ "DOPPIA"

Rapidissima nell'esigere, lentissima (e restia) a rispondere

 

Vittima di informazioni contraddittorie, seppure in palese buona fede, vengo multato da un controllore di Trenord molto zelante ma non altrettanto corretto (e non proprio bene informato sui biglietti validi per treno ed altre linee del trasporto pubblico).
Peccato che l’azienda ferroviaria lombarda, così rigida e solerte nel richiedere (giustamente) ai viaggiatori il dovuto rispetto delle proprie regole, non sia altrettanto puntuale nel fornire informazioni ai suoi “clienti” (ed al suo personale) e nel dar loro risposta in tempi ragionevoli.
Forse può permettersi un tale, arbitrario, comportamento perché per queste inadempienze, purtroppo, non c’è (o almeno a me non risulta che ci sia) qualche autorità che possa a sua volta sanzionarla.
Avviata a seguito della vicenda citata in apertura, la mia corrispondenza con Trenord è, infatti, intercorsa attraverso i canali di comunicazione da essa previsti ed attenendomi a tempi e modalità che il suo personale addetto alle relazioni col pubblico mi ha indicato.
Ciononostante, o forse proprio per questo, diversi aspetti di questa vicenda sono stati per me insoddisfacenti. Siccome il mio lavoro non è l’avvocato ma il giornalista, faccio quel che sono capace di fare rendendo qui pubblico l'accaduto.
Magari qualche responsabile delle relazioni col pubblico e dell’immagine di Trenord (che non fa una bella figura), visto che formalmente le mie istanze non potevano essere accolte, vorrà trovare qualche forma di compensazione per farsi perdonare le proprie inadempienze, scorrettezze e ritardi.
Se questo auspicio avrà qualche seguito positivo sarò contento di darne notizia su queste stesse pagine elettroniche...
 
Per il momento, invece, ecco le difficoltà alle quali va incontro chi, a ragione o a torto (ma domandare è lecito e rispondere, oltre che dovuto, è cortesia), ritiene ingiusta la sanzione ricevuta.
Il primo problema che si pone, con riferimento al punto d) “Avvertenze per il trasgressore” stampato sul retro del verbale, è conciliare l’intimazione a pagare la multa entro 60 giorni dalla notifica con il diritto a far valere le proprie ragioni tenuto conto che eventuali Scritti difensivi devono essere presentati entro 30 giorni.
Cerco di capirne di più ottenendo i seguenti risultati.
a) Il 14 aprile 2012 (fra le ore 18 e le 19) personale dell’Ufficio Accoglienza Clienti di Trenord – Milano Cadorna mi dice che “la sanzione deve comunque essere pagata entro 60 giorni dalla notifica indipendentemente dal fatto che sia pervenuta o meno la risposta di Trenord agli Scritti difensivi”, ma non mi sa garantire se la risposta arriverà entro i 60 giorni né cosa succede se pago e poi mi viene data ragione.
b) Il 23 aprile 2012 (ore 15.30) più di un operatore del Numero Verde di Trenord non mi sa quantificare le spese di istruttoria e notifica dell’ingiunzione in caso di conferma della sanzione: “glielo diranno poi” mi si risponde.
Né mi viene chiarito se il fatto stesso di presentare Scritti difensivi è di per sé alternativo al pagamento entro i 60 giorni e se, in caso di esito sfavorevole del loro esame, comporta automaticamente la conseguenza di un’ordinanza di ingiunzione con ulteriori addebiti.
Per entrambe le questioni mi si suggerisce di fare “richiesta via e-mail che sarà evasa in 30 giorni” (il senno di poi dimostra l’infondatezza di questo impegno).
Dovendo decidere se inviare Scritti difensivi entro 30 giorni dal ricevimento della raccomandata o pagare la sanzione è chiaro che non ho tempo di aspettare la risposta.
Considerate queste incertezze, contestualmente alla presentazione dei miei Scritti difensivi mi impegno a pagare la sanzione entro i 60 giorni indicati anche qualora non dovessi ricevere in tempo utile da parte di Trenord una comunicazione di archiviazione del verbale.
Pertanto chiedo che non mi vengano addebitate eventuali ulteriori spese di istruttoria per la predisposizione dell’ordinanza di ingiunzione e notifica della medesima (per quanto sopra in ogni caso non necessarie).
Con queste premesse ed argomentazioni che qui non riporto (si vedano Non vuoi rischiare la multa? e Un Controllore zelante) chiedo l’archiviazione del verbale. Se non sarà possibile nel merito almeno per la buona fede che ritengo di avere adeguatamente dimostrato.
Nei trenta giorni prefigurati non ricevo nessuna risposta.
Il mio indirizzo però è ben conosciuto visto che, a compensazione del silenzio, viene utilizzato per inviarmi comunicazioni promozionali di TRENORD!
Soltanto a seguito di miei reiterati (tre) solleciti, dopo una corrispondenza di un anno e mezzo (mentre la contestazione mi è arrivata in due settimane: il 10 aprile 2012 per fatti del 27 marzo precedente) vengo infine informato (vedi lettera in basso) che non mi è stato dato immediato riscontro perché ho pagato la multa nei termini indicati (cosa che i loro addetti alla clientela mi hanno detto di cominciare fare, per non rischiare sanzioni ulteriori, in attesa della risposta).
Dunque oltre al danno la beffa. Il tutto con tante scuse per il ritardo. Che io dovrei accettare… mentre i funzionari di Trenord alla mia buona fede ed alle mie argomentazioni non ha dato alcun rilievo (credo che nemmeno le abbiano prese in considerazione).
Da notare anche il fatto che per tutto il protrarsi della vicenda, nonostante io l'abbia più volte richiesto, non sono mai stato messo in comunicazione diretta con l'ufficio competente per la mia pratica al fine di potermi spiegare più facilmente.
Mi è invece stato sempre opposto (come del resto per altre grandi aziende parastatali, si veda in proposito anche Quello che Posteitaliane non dice) lo schermo-filtro del Servizio di assistenza alla clientela preparato solo su informazioni generiche ma non su quanto avevo bisogno di sapere io e che mi rispondeva con generici messaggi di inoltro del mio quesito all'ufficio competente (che da parte sua taceva, ma non acconsentiva).
Un numero di telefono di riferimento l'ho ottenuto solo con l'ultima comunicazione (quella pubblicata in basso) che dichiara la vicenda già chiusa da tempo... a mia insaputa!
 
Giovanni Guzzi, ottobre 2013
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