Silenziosamente
Renato Sellani ci ha lasciati
L'ECLETTICO - web "aperiodico"
SILENZIOSAMENTE
Renato Sellani ci ha lasciati
Il mondo del Jazz sentirà la sua mancanza
Renato Sellani (classe 1926) è stato uno dei pianisti più presenti nella storia del jazz italiano.
È arrivato a Milano nel 1958, invitato dal suo amico Franco Cerri, ed a Milano, che allora era il crocevia per tutti i più importanti jazzisti americani, Sellani conobbe Billie Holiday.
In quegli anni avvenne anche l'incontro con Chet Backer, che lo scelse come pianista per l'incisione dell'album Chet Baker in Milan cui seguì una tournée.
Renato ha scritto moltissima musica per il teatro. Mi limito a citare le musiche di scena per "Aspettando Godot" di Samuel Beckett al Piccolo Teatro di Milano e "Puntila e il suo servo Matti" di Bertolt Brecht per lo Stabile di Torino; Tino Buazzelli lo volle per molti dei suoi spettacoli.
Ha suonato con i più grandi, ma lui non sarebbe felice di un lungo elenco di lodi, titoli e riconoscimenti.
Spesso raccontava dei tempi in cui, nascosti nel bagaglio, i musicisti importavano illegalmente dall'America i vinili dei grandi jazzisti.
Negli ultimi anni suonava per lo più con Massimo Moriconi al contrabbasso (o al basso elettrico) e Stefano Bagnoli alla batteria, spesso alla Salumeria della Musica, perché a Renato piaceva suonare ed anche sentirsi tra amici che lo facessero divertire, in modo da riuscire con loro a far divertire il pubblico.
Non c'era il suo solito trio... quando l'ho ascoltato nella sua ultima uscita pubblica, il 23 ottobre scorso, proprio alla Salumeria della Musica. Si sentiva che era una serata diversa: un po' di cabaret e musica jazz quanto basta.
Ci ha raccontato ancora un pezzetto di vita, ha accompagnato al pianoforte la declamazione di una poesia, ha chiamato sul palco Fabio Concato "costringendolo" a cantare un pezzo e, ancora una volta, ci ha regalato un momento di umanità e di musica a livelli altissimi.
Tutti noi sapevamo che lo avremmo perso di lì a poco, ma la speranza che quel momento fosse un po' più lontano era in fondo al cuore di ciascuno.
Angela Bartolo, novembre 2014
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