Musica rinascimentale alla corte di Urbino
L'ECLETTICO - web "aperiodico"
MUSICA AL TEMPO DEL BAROCCI
Composizioni rinascimentali alla corte di Urbino
Fedele alla propria missione di valorizzare il patrimonio organistico presente nelle chiese di Pesaro, il festival Vespri d’organo a Cristo Re (
www.vespridorgano.it) ha proposto mercoledì 21 agosto un concerto di musica Rinascimentale alla corte di Urbino: "Musica al tempo del Barocci".
Un appuntamento che, per diverse ragioni, ha presentato notevoli motivi di interesse musicale e storico-artistico.
Intanto il luogo. Sede del concerto è stata, infatti, la chiesa del Nome di Dio (via Petrucci 21) ricca di arte e di storia nella quale è perfettamente funzionante un preziosissimo organo Paci del 1631 (uno dei due che risultano ad oggi ancora esistenti). Fra le sue caratteristiche tecniche si possono menzionare la tastiera, unica e piccola a 45 tasti larghi, e la pedaliera di estensione inferiore all'ottava e sempre unita al manuale. Dal punto di vista del suono si tratta di un organo che guarda al passato proponendo le sonorità aspre dell'accordatura antica nella quale si ricercavano tonalità che dessero "affetti" diversi. Anche gli 8 registri, manette ad incastro orizzontale, rispetto ai 50 negli organi nuovi sono pochi, ma tendono alla perfezione.
Commissionata nel 1577 dalla Confraternita pesarese del Nome di Dio, sorta quattro anni prima, la chiesa è l’unico edificio in cui si opera una sintesi tra architettura barocca e scenografia. La costruzione si sviluppa secondo un piano longitudinale ed è dotata di una sagrestia che conserva ancora i sedili per le riunioni dei Confratelli e le tele originarie di Giuseppe Oddi. Nel patrimonio artistico della chiesa sono ancora oggi conservati tutti gli oggetti dell’antica Confraternita, in particolare tutto quanto le serviva per esercitare la propria funzione relativa ai funerali dei cittadini meno abbienti e dei giustiziati, compresi i carri funebri. La chiesa vanta un patrimonio artistico fra i più significativi della città di Pesaro: il soffitto mostra grandi tele, inserite in strutture a cassettoni, raffiguranti la Morte (lo scheletro), l’Inferno, il Trionfo del Nome di Dio e l’Immacolata Concezione (la salvezza). Sono opera dello scenografo Giovanni Cortese e del pittore pesarese, anche lui confratello, Gian Giacomo Pandolfi, eseguite tra il 1617 e il 1619. Anche le pareti risentono della mano del Pandolfi, che ne eseguì i decori con la collaborazione di Niccolò Sabbatini.
In questo contesto, lo spunto offerto al programma del concerto è la pala d’altare che rappresenta la Circoncisione di Gesù dipinta dal pittore urbinate Federico Barocci. A dire il vero, il dipinto oggi presente nella chiesa è opera di Carlo Paolucci (1738-1803) ed è una bellissima copia dell’originale di Federico Barocci, trafugato durante le spoliazioni napoleoniche ed oggi esposto al Museo del Louvre di Parigi.
Il programma musicale è stato dunque tutto contemporaneo ai dipinti del Barocci di cui quest’anno ricorre il quarto centenario della morte. In particolare si segnalano le intavolature tratte dal Medici Codex 1518, un libro corale di mottetti a 5 e 6 voci dedicato a Lorenzo de’ Medici, per quattro anni duca di Urbino, al quale si augura lunga vita attraverso l'espediente letterario dell'acrostico definito dalla lettera iniziale di ciascun brano.
Ad eseguirlo l’Ensemble Bella Gerit, che in varie formazioni lo sta proponendo nell’ambito di un ciclo di concerti programmati in tutta Europa: il Baritono Enea Sorini (parte integrante come cantante e strumentista dell’ensemble) ed all’organo Giuliana Maccaroni (docente presso il Conservatorio Martini di Bologna e direttore artistico del festival Vespri d’organo a Cristo Re). Interessante anche l'aspetto di riproposizione dell'intavolatura secondo la pratica, in uso in epoca rinascimentale, di alternare i versetti fra l'organo, che eseguiva i dispari con le voci polifoniche, ed il cantante solista al quale era affidata la voce gregoriana in quelli pari.
La proposta prende avvio dalla considerazione che l’enorme patrimonio musicale giunto a noi dai secoli XV e XVI è veicolato dai grandi centri di irradiazione e di mecenatismo che furono le corti italiane del rinascimento. Nomi di illustri casate legati a quelli delle città in cui risiedettero: I Medici a Firenze, i Gonzaga a Mantova…
Il progetto Bella Gerit (attributo Federiciano per eccellenza, dall'iscrizione sullo spartito intarsiato nel celebre "studiolo" ligneo del palazzo Ducale: "Bella Gerit Musasque Colit" ovvero "condottiero in battaglia e cultore delle arti") consiste pertanto nel tentativo di aggiungere a questa lista una città: Urbino e i nomi dei suoi Duchi, Montefeltro prima e Della Rovere in seguito. L’ensemble Bella Gerit dunque, dalla sua prima incisione discografica (“Bella Gerit Musasque Colit”-1995) si occupa dei repertori rinascimentali urbinati, della loro riscoperta e interpretazione filologica nonché dello studio sugli strumenti musicali antichi condotto attentamente sulle molteplici iconografie locali. Nel 2005 la costituzione di una associazione culturale e la fondazione di una etichetta discografica, entrambe a nome Bella Gerit, hanno il dichiarato intento di dare vita ad una collana di opere discografiche realizzate dai manoscritti musicali appartenuti alla biblioteca dei Duchi di Urbino. Per restituire in tal modo alla storia della musica europea Urbino e la sua bottega musicale, trascurati protagonisti del processo musicale umanistico.
Di tutto ciò ha avuto saggio il pubblico intervenuto ad ascoltare il seguente programma:
GIROLAMO FRESCOBALDI (1583-1643) “Toccata avanti la Messa della Madonna” (dai “Fiori Musicali” 1635)
ELIMOT (1510-1553?) “Nuptiae factae sunt” mottetto (Medici Codex 1518)
JACOTIN (?-1529) “Rogamus te Virgo Maria” mottetto (Medici Codex 1518)
BERNARDO STORACE (fl.1660) “Ballo della battaglia” (da la "Selva di Varie Compositioni d'Intavolatura per Cimbalo ed Organo" 1664)
JOHANNES DE LA FAGE (fl. 1520) “Elisabeth Zachariae” mottetto (Medici Codex 1518)
PEETER CORNET (1580-1633) “Salve Regina”
BRUNET (1510-1553?) “Ite in orbem universum” mottetto (Medici Codex 1518)
GIROLAMO FRESCOBALDI (1583-1643) “Toccata per l'Elevazione” (dai “Fiori Musicali” 1635)
FRANCISCO CORREA DE ARAUXO (1584-1654) “Todo el mundo en general” Canto llano de la Immaculada Concepcion de la Virgen Maria
Tres Glosas sobre el Canto llano de la Immaculada Concepcion de la Virgen Maria
DIEGO ORTIZ (1525?->1570?) “Dignare me” mottetto (Musices Liber Primus 1565)
Giovanni Guzzi, agosto 2013
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