L'Eclettico



Le leggi fondamentali della stupidità umana



L'ECLETTICO - web "aperiodico"

LA STUPIDITÀ UMANA IN CINQUE LEGGI

 
Carlo Maria Cipolla, in Allegro ma non troppo (1976, Il Mulino), tradotto in inglese col titolo più esplicito di The basic law of human stupidity, enuncia una sua teoria sulla stupidità che fonda su basi economiche e matematiche e nella quale definisce le cinque leggi fondamentali della stupidità.
Ne cito due rinviando i lettori al volume citato perché possano scoprire da sé le tre leggi restanti.
Prima legge: sempre e inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi in circolazione.
Quarta legge: le persone non stupide sottovalutano sempre il potenziale nocivo delle persone stupide.
Un amico matematico al quale le ho segnalate mi ha risposto:
Ok, scrivi un articolo in cui proponi una tassa sulla stupidità... risolveremmo i problemi di debito pubblico oppure diventeremmo tutti più intelligenti”.
I matematici sono sempre persone molto pratiche.
Un secondo amico ha commentato:
Sì, è carino quel che mi dici, ma in effetti io sono tra coloro che sono d'accordo con Albert Einstein quando affermava: "due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana. Non sono sicuro della prima".
Ad ogni modo le due leggi enunciate da Cipolla per me non valgono. Io penso infatti che gli stupidi in circolazione siano sicuramente molti di più di quelli che io stesso posso ragionevolmente ipotizzare che possano esistere (non possono essere infiniti in quanto il numero di esseri umani, per quanto grande possa essere, è finito), che la loro stupidità sia infinita e che la stupidità sia infinitamente pericolosa, quindi non posso sottovalutarne il potenziale nocivo (essendo infinitamente pericolosa, la sua nocività è per definizione sempre più grande di quella che io posso immaginare).
Per quanto riguarda la tassa sulla stupidità c'è già: sono le lotterie, i gratta e vinci, il superenalotto...”.
In questo il mio secondo amico la pensa come il conte Cavour che risulta dichiarasse: “Il gioco d'azzardo è una tassa volontaria, la tassa degli stupidi”.
Un terzo amico aggiunge un ammonimento in tema di Oscar Wilde: “Non discutete mai con uno stupido, perché prima cercherà di trascinarvi al suo livello e poi vi batterà con l'esperienza...”.
 
Giovanni Guzzi, settembre 2014
© Riproduzione riservata