L'Eclettico



Morte e vida Severina



di Joao Cabral de Melo Neto, musiche di Chico Buarque de Hollanda

L'ECLETTICO - web "aperiodico"

“MORTE E VIDA SEVERINA”

 
Nel ventennale della morte di don Paolo Tonucci (missionario in Brasile), l’APiTO Marche ha presentato il poema in versi MORTE E VIDA SEVERINA di Joao Cabral De Melo Neto musicato da Chico Buarque de Hollanda (di cui esiste anche una versione in disegno animato (scaricabile qui) in un allestimento scenico nel quale ci è parso di ritrovare direttamente trasposta in forma puramente teatrale la versione "teleteatrale" del poema prodotta dalla televisione brasiliana Rete Globo nel 1981 (scaricabile qui).
Una sfida impegnativa per gli attori di questa edizione fanese, per la quasi totalità non professionisti, che l'hanno affrontata con grande serietà ed impegno cercando di riproporre, ciascuno con la massima fedeltà possibile, i gesti, le espressioni del volto e della voce, l'intonazione delle parti cantate interiorizzati dai modelli dei rispettivi personaggi televisivi di riferimento.
Modelli che la regia ha cercato di riprodurre anche nella scenografia (come il canneto sullo sfondo), nei costumi, nelle attrezzature di scena... ad eccezione di quello che sarebbe stato proprio impossibile portare al centro di Fano fin nella ex chiesa di San Francesco: il fiume... evocato da una serie di secchi e mastelli di varie dimensioni riempiti d'acqua ai piedi del palco calcato dagli attori.
 
Il poema, scritto nel 1967, è stato tradotto per la prima volta in italiano da don Paolo nel 1969 ed il volume con i suoi testi in brasiliano e italiano può essere richiesto all'APiTO ad offerta.
 
 
Morte e Vida Severina (Auto Natal Pernambucano).
Editora Sabiá 1969 - Rio de Janeiro, Av. Nossa Senhora de Copacabana.

Padre Paolo Tonucci così presentava questo dramma popolare:
“ll dramma di Severino, l'emigrante che, per cercare una nuova sistemazione e per sfuggire alla morte che regna nell'interno, lascia la sua terra e va verso il mare, è l'immagine del dramma in cui si dibatte il Brasile.
Pur trovandosi in una situazione di fame e di miseria, i Brasiliani non si stancano di lottare per dare un senso alla propria esistenza e per riscattare la propria dignità.
Purtroppo, come per Severino, anche per tutti i Brasiliani, il cammino non è facile. Molte volte si trovano di fronte a enormi difficoltà: soprattutto il capitalismo nord americano ed europeo che non vuole mollare un così ricco paese, così facile da sfruttare.
Attualmente il cammino è rallentato e intralciato dalla dittatura militare, che in accordo con la CIA e il capitalismo internazionale sta spegnendo ogni anelito alla libertà e ad una visione umanistica, conservando quella fame, quella miseria e quell'ignoranza che sono un attentato contro ogni uomo e il presupposto necessario per il mantenimento dello “status quo”.
I Brasiliani, pur in questa terribile situazione, continuano ad avere una speranza, una fede che qualcosa possa cambiare, che giungano giorni migliori.
Questo lavoro vuole essere un omaggio a tutti quei Brasiliani che, con la guerriglia e con l'opera di educazione, lottano per porre le basi di una nuova società e ci insegnano a “sperare contro ogni speranza” (Rom. 4, 18).”
Padre Paulo Tonucci - Salvador Bahia 1969
 
 
Sul Brasile di oggi, nel quale le pesanti condizioni di vita della popolazione più povera ed indifesa dipendono da problemi e contraddizioni che, come per ogni paese del mondo, non possono sempre e soltanto essere addebitate a responsabilità esterne, leggi anche qui
 
 
João Cabral de Melo Neto
(Recife, 9 gennaio 1920 – Rio de Janeiro, 9 ottobre 1999)
È stato un poeta e diplomatico brasiliano.
Vedeva la poesia con un forte rigore estetico, priva di confessioni del poeta tra le rime e in modo del tutto innovativo in Brasile.
La sua dunque è poesia non emotiva, ma cerebrale fatta di linguaggio ricercato e pensiero.
Fratello dello storico Evaldo Cabral de Melo, cugino del poeta Manuel Bandeira e del sociologo Gilberto Freyre, fu amico del pittore Joan Miró e del poeta Joan Brossa.
Nel 1967 ha scritto Morte e Vida Severina con cui nel 1968 ha vinto il Festival Intrenazionale di Teatro a Nancy (Francia).
Il 15 agosto del 1969 fu eletto all'unanimità alla Accademia Brasiliana di Lettere.
Nel 1990 vince il Premio Camões.
Negli ultimi anni di vita (esattamente dal 1996) è stato un forte candidato per il Premio Nobel per la Letteratura.
 
 
Chico Buarque de Hollanda
(Rio de Janeiro, 19 giugno 1944)
È un cantante, compositore e scrittore brasiliano. Chico Buarque proviene da un ambiente familiare intellettuale; suo padre, Sergio Buarque de Hollanda, è stato uno storico e sociologo noto e apprezzato.
Bambino studioso, con un precoce talento per la musica e la scrittura, Chico è uno dei più noti autori ed interpreti della bossanova, insieme a Vinicius de Moraes, Joao Gilberto e Tom Jobim, e della MPB, la Musica Popular Brasileira.
Nel 1967 ha musicato il poema Morte e Vida Severina.
Il suo crescente impegno politico contro la dittatura militare lo porta all'arresto nel 1968, cui segue un esilio auto-imposto in Italia nel 1969.
Chico torna in Brasile nel 1970 e sfrutta la sua fama e la sua abilità di compositore per protestare contro la dittatura.
 
 
L’Associazione don Paolo Tonucci - APiTO fondata nel 1996 sostiene l’omonima Associaçao Paulo Tonucci costituita nel 1998 a Camaçari in Bahia (BR) con lo scopo di continuare l’opera di Don Paolo a favore delle persone più disagiate della città.
L’acronimo APiTO in brasiliano significa “fischietto” e vuole sottolineare la finalità dell’associazione di richiamare l’attenzione delle istituzioni sulle situazioni di disagio ed ingiustizia sociale che interessano i bambini e le donne del Brasile.
Nel novembre 2011 si è costituito Il Comitato Marchigiano - APiTO Marche con l’obiettivo di incidere maggiormente sulla realtà marchigiana e consolidare nel territorio la memoria e l’insegnamento di dn Paolo, nella convinzione che l’educazione è la premessa per migliorare le condizioni di vita delle persone, soprattutto bambini, aiutandole ad essere autonome e consapevoli.

L'Apito Marche  promuove nel territorio:
- progetti a carattere interculturale per favorire il dialogo e l’integrazione tra i popoli
- iniziative per la tutela e miglioramento della qualità della vita in particolare delle donne
- scambi culturali e progettuali tra scuole
- opere di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulle tematiche dell’infanzia e dell’adolescenza
- raccolta fondi per sostenere progetti sociali in paesi in via di sviluppo.