L'Eclettico



Elogio degli intrepidi volontari di Ciclobby



Bagnati per la Pace a "Vuoi la Pace? Pedala!" 2016

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ELOGIO DEGLI INTREPIDI VOLONTARI DI CICLOBBY

Bagnati per la Pace a "Vuoi la Pace? Pedala!" 2016


Di chi va in bici ci si può sempre fidare, con qualsiasi tempo!
Se “Vuoi la Pace? Pedala!” la ciclo-biennale milanese per la Pace una certezza l’ha lasciata è proprio l'affermazione riportata in apertura.
Organizzare manifestazioni in bicicletta è uno “sport” comune a molte realtà associative ed istituzioni di Milano e dintorni, ma non tutti hanno l’esperienza necessaria per condurre in sicurezza per strada diverse centinaia di persone… la maggior parte delle quali non abituate a farlo.
Per questa ragione un po’ tutti i loro promotori trovano normale chiedere la collaborazione di Fiab-Ciclobby: che non nega mai il proprio supporto.

Più di ogni altra ne ha bisogno proprio “Vuoi la Pace? Pedala!” che per la sua edizione 2016 prevedeva di far convergere su piazza del Duomo ben 7 itinerari radiali che avrebbero attraversato quasi 80 comuni.
Ogni corteo, identificato da un colore diverso, per essere accompagnato lungo il proprio percorso in Milano avrebbe potuto contare sull’accompagnamento assicurato da volontari di Ciclobby che avrebbe trovato in sua attesa all'ingresso in città.
Garanzia non da poco visto che la presenza della Polizia Locale fino all’immediata vigilia dell’evento non era certa.

Ma la preoccupazione principale dell’edizione del 29 maggio 2016 è stata il tempo, inteso in senso meteorologico. Non essendo stata prevista dall’organizzazione un’alternativa in caso di pioggia, per giorni tutti noi interessati abbiamo letteralmente consumato con gli occhi gli schermi dei nostri computer sperando sempre di scorgervi che le previsioni di brutto tempo, avvicinandosi alla data fatidica, risultassero troppo prudenziali e lasciassero spazio al sereno. Purtroppo, al contrario, si confermavano sempre più minacciose indicando precipitazioni anche intense.

Per ragioni finalizzate ad evitare rischi di “ricadute” (più gravi di un’influenza), avevo dato la mia disponibilità ad essere uno degli accompagnatori vincolandola a condizioni di strada asciutta. Non potevo fare altrimenti e tuttavia sapevo bene che, in assenza di specifiche indicazioni dell’organizzazione, chi si fosse offerto per questo ruolo avrebbe dovuto assicurare la propria presenza ai punti di ritrovo in ogni condizione.
Ragion per cui, la mattina di domenica 29 maggio, trovandomi in casa a guardare dalla finestra i rovesci d’acqua piovere dal cielo plumbeo, mi sentivo a disagio sapendo che, diversamente da me, altri erano, invece, al loro posto.

Non potendo essere al loro fianco sotto l'acqua ho pensato doveroso almeno "rendere onore" agli intrepidi dedicando questa pagina elettronica a “celebrarne” le gesta.
Già, perché, a dispetto di informazioni “non pervenute” (o quantomeno tardive) su gruppi che si sarebbero recati in piazza Duomo autonomamente con i mezzi pubblici perché i rispettivi percorsi esterni erano stati annullati, e nonostante le sfavorevoli condizioni meteorologiche, le “guide” di Ciclobby agli orari concordati erano ai propri posti: per raccogliere eventuali, benché improbabili, milanesi che fossero lì comunque convenuti. Improbabili, ma in alcuni punti di ritrovo qualcuno è pure arrivato! Così alla fine è accaduto che in molti casi gli accompagnatori siano diventati essi stessi il corteo!

Dal fronte meridionale del percorso blu (di sud est) alle 10.30 le notizie sono devastanti: nessuno si presenterà in piazzale Lodi. Alle 11.00 giungono due pattuglie di vigili, molto disponibili e simpatici, che si offrono per scortare i quattro (non per modo di dire) ciclisti presenti fino in piazza Duomo. Un breve consulto ed alle 11.15 il manipolo di arditi parte preceduto e seguito dalle auto della Polizia Municipale. Dopo mezz'ora di sfilata per le strade cittadine, sotto gli occhi increduli dei passanti (chi saranno queste personalità?), si giunge alla meta sotto la pioggia incessante.

Da est (percorso giallo) poco prima delle 11 si apprende dal responsabile di percorso che il giro in bici è annullato e chi vuole va a Milano in auto o coi mezzi pubblici. Pioviggina, ma ciononostante verso le 11.15 arrivano due ciclisti dalla Martesana (uno indossa una bellissima maglietta con i colori della pace) e un giovane milanese: tutti e tre dichiarano che andranno in Duomo autonomamente e questo permette di congedare le due auto dei vigili. Successivamente arriveranno altri due ciclisti, che saranno indirizzati verso Duomo dagli “indigeni”. Delle due guide, una decide di tornare subito verso casa, l’altra parte per il centro ma, sorpresa da un acquazzone forte a 200 metri da casa, a sua volta confessa di aver ceduto. La rappresentanza dei Gialli è comunque assicurata dai 5 sopra citati, finora il record!

Che resta momentaneamente imbattuto, perché anche alle tre guide “appostate” in attesa ed accoglienza in via Suzzani all’uscita dal Parco Nord, alle 11.05 arriva il messaggio che la pedalata dei Verdi (sulla carta il gruppo che avrebbe dovuto essere più numeroso) è sospesa per maltempo ed alcuni sarebbero andati direttamente in Duomo con i mezzi pubblici. Dopo aver aspettato fino alle 11.15 senza che si presenti nessuno i tre si avviano pedalando verso il Duomo... solitariamente ed al motto “Pochi ciclisti, ma molta pioggia!”.
In compenso il trio garantisce la copertura fotografica dell’evento grazie a Mariella Berti, le cui foto corredano questa cronaca.

Da nord ovest arrivano i Viola. Chi è scaramantico non potrà fare a meno di constatare che con questo colore non può non “scapparci” anche una foratura. Ad ogni modo è apprezzato l’avere a disposizione una scorta formata da due auto dei vigili ed un'ambulanza!!! Eroica la decina di pedalatori da Saronno che, nonostante l'acquazzone, resistono fino in fondo. Per giunta grati all'acqua che li fa sentire più vicini ai tanti che scappano dalle guerre ed arrivano coi barconi. E consapevoli che “A noi è andata sicuramente meglio”.

Il percorso rosso, composto da moltissimi comuni lontani ad ovest di Milano, si è frazionato in vari gruppetti di 2-3 persone partiti da ciascun comune ma che poi hanno ripiegato per l'intensità della pioggia. All’appuntamento a Rho la guida si trova col servizio d'ordine di Rhobybike e nessun altro partecipante in bici. Dopo una ridente colazione in piazza è l’unica dei Rossi ad arrivare in Duomo in bici (ma facendo passante +bici...). Gli altri, sostanzialmente i sindaci più una dozzina di super attivi, arrivano in auto+metro.

In gruppo di 5, gli Azzurri da sud ovest, a loro volta arrivati in Duomo pedalando sotto una leggera pioggia con la super scorta dei vigili. Una costante della giornata e, tutto sommato, per chi è abituato a fare acrobazie fra le auto nel traffico per salvare la pelle, una soddisfazione: avere per una volta a disposizione la scorta di un’auto della Polizia Locale… all’incirca ogni due biciclette! Un’esperienza che, quasi quasi, mette invidia a chi vi ha rinunciato temendo la pioggia.

Infine solidarietà totale per le guide degli Arancio (percorso da sud) fra le quali c’è chi attraversa la città sotto l’acqua per presentarsi puntuale all’appuntamento con il gruppo atteso… che nel frattempo si è però avviato in Duomo con i mezzi pubblici. A questo punto, liberati i vigili di Rozzano, la Protezione Civile, gli assessori e tutta la compagnia di automobili, le due guide scoprono di essere gli "ultimi Mohicani" del corteo arancio e, forti di questa consapevolezza, si fanno il percorso in solitaria.

PIAZZA DUOMO
Nonostante le difficoltà descritte per l'inclemenza delle condizioni meteo, all’arrivo in piazza Duomo la presenza di manifestanti e rappresentanti delle istituzioni è discreta seppure, ovviamente, una pallidissima ombra delle passate edizioni. Tutto sommato, per chi c'è, è comunque una bella vista, ravvivata anche sotto la pioggia dai colori delle lunghe strisce colorate che formano la bandiera della Pace mentre il programma della manifestazione si svolge senza intoppi. A parte i palloncini che non si sollevano perché appesantiti dalla pioggia… Ma, come si suol dire, non tutto il male viene per nuocere!

Giovanni Guzzi, giugno 2016
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