L'Eclettico



Un'app per la telepatia?



Uso e abuso della telefonia mobile 14

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UN'APP PER LA TELEPATIA

 

Uso e abuso della telefonia mobile 14/15

 
PRESSIONI DEL MERCATO E DELL’ORGANIZZAZIONE SOCIALE
Purtroppo ci sono alcuni che oggettivamente sono proprio costretti ad usare il cellulare. Chi abita in affitto o ha necessità cambiare frequentemente la città di residenza non può farne a meno.
Non tanto perché non sia possibile tecnicamente avere il fisso, ma perché sono le aziende stesse ad orientare la clientela secondo i propri vantaggi e quindi rendono lungo e dispendioso il percorso tecnico e burocratico necessario per attivare una nuova linea.
Questo, forse, è oggi un problema di minor conto, risulta infatti che il nuovo fronte sul quale le compagnie telefoniche si stanno dando battaglia per sottrarsi vicendevolmente clienti è quello legato all’attivazione di linee fisse inclusive del servizio internet.
In definitiva, comunque, si tratta sempre di una manovra finalizzata ad obbligarci a comportamenti massificati e controllabili a profitto di pochi.  
 
PRENOTAZIONI OSPEDALIERE
Quanto sia vera quest’ultima affermazione è dimostrato dal caso di una delle opzioni di prenotazione di visite e prestazioni sanitarie.
Per ridurre l’accesso fisico agli sportelli in ospedale e le conseguenti code, oltre alla prenotazione telefonica su numero verde (che però non è possibile per ogni necessità, ma lo si scopre solo dopo alcuni minuti di messaggi preregistrati e successivi inviti a digitare numeri e cancelletti!) viene pubblicizzata anche quella elettronica attraverso internet.
Peccato che, per accedere a questo servizio, si debba per forza fornire agli operatori allo sportello il numero del proprio telefono mobile (e deve essere proprio il mio non va bene, non è accettato, neppure quello di un familiare) sul quale si riceverà il codice necessario per registrarsi ed accedere al servizio.
Senz’altro la richiesta è dettata dall’esigenza di proteggere il paziente regolamentata dalla legge sulla riservatezza ma, ad esempio, chi garantisce all’operatore dello sportello che il numero di telefono indicato sia proprio il mio?
Perciò non posso credere che non sia tecnicamente possibile salvaguardare il principio della riservatezza anche consentendo l’uso di altri sistemi come la posta elettronica.
Del resto se su internet si gestiscono operazioni bancarie e finanziarie sembra davvero impossibile che non si possa fare altrettanto per la prenotazione di una visita senza obbligare l’utente al possesso di uno strumento del quale, altrimenti, non sentirebbe la necessità.
All’obiezione che è con la scelta di non averlo che l’utente si autoesclude, rispondo che così non è perché la funzionalità non è tutta gestita attraverso il telefono mobile (ed allora non opporrei alcuna rimostranza) ma questo è il presupposto per operare attraverso uno strumento differente.
 
COSTI
* Molti, per risparmiare, chiudono la linea fissa di casa per usare solo il cellulare. Così facendo, però, costringono a spendere di più gli altri che devono chiamarli.
* Gli stessi poi, non di rado, ti telefonano e poi, non appena rispondi… “Scusa, scusa puoi richiamami tu che ho finito il credito?”
* La rincorsa alla convenienza economica (del tutto legittima, ci mancherebbe, soprattutto da parte di chi non naviga nell’oro) porta ad inseguire schede e offerte delle compagnie che si contendono la clientela arrivando magari ad usare due o più telefoni e schede a seconda di chi si deve chiamare, energie che preferisco dedicare ad altro.
Questa è schiavitù, non è la libertà che la pubblicità vuole farci credere di ottenere acquistando il prodotto reclamizzato.
* Può capitare di chiamare persone che sono all’estero e che, alla risposta, ci chiedono in fretta e furia di interrompere la telefonata perché, anche solo rispondendo, pagano tariffe alte. Quindi, siccome i cellulari non hanno ancora la funzione della telepatia, come si fa a sapere dove si trova la persona che stiamo chiamando e se al momento non disturbiamo o non le facciamo spendere troppo? Altra buona ragione per evitare di cercarli.
IN BUS: “Sai io il cellulare lo uso solo per chiamare due numeri: quello di mia sorella e di mia mamma e spendo pochi euro al mese, con tutti gli altri mi sento con WhatsApp che è gratis”.
 
Giovanni Guzzi, marzo 2013
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