All'ombra dei sepolcri
Uso e abuso della telefonia mobile 10
L'ECLETTICO - web "aperiodico"
ALL'OMBRA DEI SEPOLCRI
Uso e abuso della telefonia mobile 10/15
IO PARLO DA SOLO
Ora ci abbiamo tutti fatto l’abitudine, ma è in me ancora vivo il ricordo del giorno di alcuni anni fa in cui ho visto una persona camminare per la strada gesticolando e parlando animatamente da sola…
Inizialmente non ho potuto frenare un pensiero di compatimento nei suoi riguardi perché, poveretta, dava l’idea di avere dei seri problemi mentali…
Poi ho visto il filo dell’auricolare scenderle seminascosto fra i capelli ed ho capito che stava parlando al telefono!
Un equivoco nel quale oggi è più difficilmente cadere: oltre alla generale maggiore diffusione di queste apparecchiature sono in uso anche quelle senza filo che vengono tenute in permanenza all’orecchio come fossero voluminosi ornamenti che ricordano quelli degli indios dell’Amazzonia.
VOCABOLARIO DELLA LINGUA ITALIANA
Il vocabolo telefono è una cosiddetta parola composta che ha le sue ascendenze nell’antica ligua greca e, più precisamente, da “tele” che significa “distante” giustapposto a “phonè” che significa “voce” il risultato è “voce a distanza”, da cui prende il nome lo strumento che consente questa operazione.
La cosa buffa è che, però, a volte ci si chiama da una distanza di poche decine di metri: “Dove sei? Sono qui!”.
Basterebbe alzare la testa e ci si vedrebbe, invece si sta col viso schiacciato sullo schermo e ci si telefona, o “messaggia”!
PARADOSSI
Al Forum della Comunicazione 2014 di Milano sono state presentate le nuove frontiere della comunicazione aziendale.
Ora l’interattività col cliente è estremizzata al punto assurdo di volerlo portare ad interagire con i prodotti attraverso i dispositivi mobili… perfino quando è in negozio!!!
Ed un workshop si è svolto sotto forma di passeggiata di un gruppo di persone... ognuna in relazione con la guida (che aveva accanto) attraverso il proprio dispositivo mobile!
Però l'hanno chiamato sciame (
guarda caso)... per farlo sembrare una cosa intelligente.
GRANDE FRATELLO
Non mi piace che quelli che controllano tutto di noi, e si vendono i dati che ci riguardano, sappiano in ogni momento dove mi trovo e cosa faccio, e chi chiamo e quali siti visito…
L’unico vantaggio della faccenda è che ogni tanto qualche criminale un po’ tonto viene catturato studiandone gli spostamenti dalle celle agganciate dal suo telefono.
E nonostante la notizia venga data dei telegiornali, per fortuna c’è sempre comunque qualcuno che ci ricasca.
MESSAGGI BREVI
Se è pur vero che le comunicazioni brevi sono quelle che hanno più efficacia, un po’ come gli slogan pubblicitari, come si fa ad imparare qualcosa che davvero arricchisce culturalmente a furia di comunicazioni di poche righe?
Anche i veramente grandi del nostro tempo non sono certo sempre dietro al telefono mobile.
Ai cinguettii diffusi nella noosfera preferisco sempre quelli che mi allietano dalle fronde degli alberi.
E mi domando: ma come fa a fare davvero qualcosa di serio chi è perennemente intento a digitare slogan di 140 caratteri?
GLI AFRICANI
Milano, Piazza Fontana, un assembramento di africani inscena una manifestazione. Sono curioso di natura perciò mi avvicino e mi informo…
Sono emigrati dal Burkina Faso (ex Alto Volta) in protesta contro recenti provvedimenti antidemocratici del loro attuale capo di stato.
L’argomento mi sembra interessante e propongo loro di inviarmi del materiale per un articolo che potrei dedicare alle loro rivendicazioni.
Il loro leader, sorpreso dal fatto che io non possegga un cellulare (molti di loro esibiscono anche i moderni tablet di cui sono provvisti), si annota il mio indirizzo di posta elettronica.
Ma nonostante la cosa fosse nel suo interesse, ad oggi non mi ha ancora inviato nulla. L’avesse scritto su un biglietto di carta avrebbe fatto più in fretta che a digitarlo sul telefonino, e magari gli sarebbe rimasto il pro-memoria. Il mio indirizzo, probabilmente, l’avrà perso: inghiottito fra gli innumerevoli della sua rubrica.
ALL’OMBRA DEI SEPOLCRI
Dopo aver preso accordi da Milano arrivo a Firenze e raggiungo lo studio di un importante progettista per un importante appuntamento.
Questi, non essendo più disponibile all'orario convenuto mi dice di chiamarlo sul cellulare all’ora di pranzo.
Per non sprecare il mio tempo, cerco di utilizzarlo al meglio visitando la città e, all’ora indicata, mi trovo in Santa Croce, Tempio dell'Itale glorie, al cospetto di Foscolo, Michelangelo, Galileo, Leon Battista Alberti, Machiavelli, Gioacchino Rossini…
Poiché ho l’appuntamento telefonico a malincuore lascio la chiesa e queste grandi anime che vi sono sepolte, cerco una cabina telefonica, lo chiamo… e mi sento rispondere che è a pranzo e non può trattenersi al telefono!
Giovanni Guzzi, marzo 2013
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