Lodevole iniziativa, quella dei sindaci di Biassono, Desio, Lissone, Macherio, Muggiò, Seregno, Sovico e Vedano al Lambro che, la mattina di giovedì 12 settembre 2013, hanno condiviso con i pendolari le difficoltà di chi viaggia sui convogli di Trenord fino alla stazione RFI di Monza dove li ha accolti il sindaco del capoluogo della Brianza, Roberto Scanagatti.

Ben fatto! Quando gli amministratori sperimentano di persona le traversie che i semplici cittadini devono quotidianamente affrontare è sempre ottima cosa.

Tuttavia, perché alla lettera che nell’occasione i Sindaci hanno congiuntamente indirizzato a Trenord, Trenitalia e Regione Lombardia seguano i fatti concreti di un vero miglioramento del servizio, ora occorre che le amministrazioni continuino a tenere “sotto pressione” i loro interlocutori fino ad ottenere la risoluzione dei problemi che hanno dichiarato di aver riscontrato: sovraffollamento sulle carrozze, ritardi cronici, insufficiente ed inadeguata intermodalità con altri mezzi di trasporto pubblico e privato.

Emblematico paradigma delle carenze strutturali citate è anche il fatto, stigmatizzato da Scanagatti, che “a Monza, terza città lombarda, di domenica non ci sia una biglietteria aperta”.

Ma, vorremmo sommessamente aggiungere, non è meno grave il fatto che nei giorni feriali, e in orari di punta, in biglietteria sia presente un solo operatore. È stato così anche il venerdì precedente il Gran Premio di Formula 1 di Monza; nell’occasione la fila dei viaggiatori in attesa di acquistare il biglietto usciva sul piazzale antistante la stazione!

E già che siamo in argomento, siccome, pur con tutta la buona volontà che vogliamo loro riconoscere, può darsi che i sindaci citati non siano pendolari abituali e perciò non abbiano avuto modo di apprezzare anche alcune altre “incoerenze”, di contorno ma anche sostanziali, a loro beneficio abbiamo pensato di percorrere idealmente la stazione di Monza da un capo all’altro descrivendone una panoramica che si rivela riassuntiva di quanto separatamente si è descritto sull’Eclettico sotto il titolo “Disperazione in Stazione”.