L'Eclettico



Epilogo & Appendice



L'ECLETTICO - web "aperiodico"

EPILOGO & APPENDICE

 
Risalito in superficie dopo la parentesi tecnologica, ritorno alla dura realtà. Sono da poco passate le 19.30 ed il Regionale Veloce per Ancona che mi porterà a Fano passerà alle 20.35.
È il medesimo treno che avrei preso a Piacenza se non si fossero verificate le traversie descritte in Binari contorti. Pensavo che arrivando prima avrei trovato qualche altro treno utile, invece trovo conferma dell’inutilità di spendere di più per viaggiare più veloce per poi doversi fermare ad aspettare il treno superato lungo il tragitto.
Si rafforza in me la volontà di continuare a fare di tutto per rifiutare l’Alta Velocità ed i connessi condizionamenti che mi impone.
Nell’attesa faccio a Bologna la passeggiata che avevo previsto di fare a Piacenza. Nel Giardino della Montagnola, sotto i monumentali platani “napoleonici” (il loro impianto risale al tempo del Bonaparte), un’orchestrina suona il jazz nella sera estiva…
Dopo l’intermezzo musicale torno per tempo in stazione, vista la “giornatina” non si sa mai che novità mi possono attendere, meglio stare all’erta.
Infatti, fra quel che leggo sul tabellone luminoso degli Arrivi e Partenze e quanto annunciato dall’altoparlante, nel solo arco di 20’ c’è poco da stare allegri.
Oppure conviene prenderla sul ridere vista l’assurdità di certe comunicazioni. Come già a Milano, anche qui un treno viene cancellato. Il Freccia Bianca da Milano Centrale per Ancona ha 50’ di ritardo per “preparazione del treno”! Cosa mai vorrà dire? Forse non si ricordava che doveva uscire?
Altri ritardi (cito solo le “categorie”) dipendono da “guasto a treno precedente”, “altri treni sulla linea”, “guasto” ordinario al treno medesimo!
L’acme dell’assurdo è raggiunto dai ritardi rispettivamente di 35’ e 40’ di treni da Venezia e Firenze per “variazione di turno del personale del treno”. Non riesco a capacitarmi di come possa verificarsi una situazione del genere.
Fortunatamente, e finalmente, il mio Regionale Veloce da Piacenza per Ancona arriva… con 12’ di ritardo, per guasto. Scoprirò in carrozza che si tratta di due porte che non si aprono, una su un lato una sull’altro. Arrivo infine a destinazione con gli stessi 12’ di ritardo sull’orario previsto al momento di uscire di casa… chi l’avrebbe mai detto, con quel che è successo nel frattempo!
 
25 agosto.
È passato un mese, sono in stazione a Fano e sto per tornare a casa. Aspetto un Regionale Veloce. Partendo o arrivando in stazioni non servite dalle Frecce non si può fare altrimenti e, nonostante quel che è accaduto all’andata, sarà un Regionale Veloce anche il treno della seconda parte del mio viaggio, successiva all’inevitabile cambio.
Alle ragioni di preferenza già elencate si aggiunge, non secondaria, la volontà di evitare il patema che il ritardo del Regionale (più o meno veloce che sia) mi faccia perdere la coincidenza con il Freccia Rossa della tratta successiva e, di conseguenza, i soldi (non rimborsabili) spesi per prenotarlo.
Rischio che sempre si annida sulle rotaie e più volte mi ha fatto trascorrere un paio d'ore in consultazione ansiosa dell’orologio nella speranza che il ritardo accumulato non fosse tale da farmi arrivare a Freccia Rossa ormai partito.
Rischio incrementato dal fatto che ora le Frecce fermano sui binari sotterranei della stazione di Bologna.
Ecco il treno, mi accingo a salire… “Attento! Questo non è il tuo.” mi avvisa chi mi accompagna.
Forse perché è domenica, l’altoparlante oggi a Fano non annuncia i treni e questo regionale, apparso quasi come un fantasma, è un Regionale (e basta!) che all’esterno delle vetture non riporta la tabella delle stazioni di fermata e destinazione come si faceva un tempo.
Al giorno d'oggi è tutto elettronico però in questa stazione il quadro automatizzato degli orari è nel sottopassaggio! Anche avendo verificato il binario in precedenza (cosa che ho fatto) fra ritardi e tutto quello che in stazione si è visto che può succedere come si fa ad essere sicuri?
Ed in effetti, pochissimi minuti dopo che mi è stato evitato di fare un imprevisto giro turistico della Romagna, arriva finalmente il treno giusto.
È strapieno perché raccoglie tutti quelli che non sono riusciti a trovare posto sull’Alta Velocità ed anche chi non è riuscito a salire sul precedente Regionale Veloce. È come ai concerti rock: solo posti in piedi! Non ho neppure lo spazio per appoggiare a terra lo zaino e comincio a preoccuparmi per il viaggio che mi attende. Ma sono fortunato: mi sono fermato proprio accanto al posto di un dipendente delle Ferrovie che si alza per scendere a Pesaro… posso perfino sedermi a contemplare il mare che sto lasciando.
Parto…
 
APPENDICE
Nei giorni successivi scoprirò sul web con sollievo (avevo temuto di peggio) le ragioni della mancata partenza del primo treno che avrei dovuto prendere: “Un 20enne di origini cinesi che stava viaggiando sul treno Piacenza-Lodi è stato sorpreso senza biglietto né documenti personali. Quando il controllore ha contattato la questura per segnalare la situazione, il ventenne si è avvicinato al finestrino, l’ha tirato giù completamente e poi si è lanciato dal treno. Il controllore ha fatto appena in tempo a rallentare, anche se non di molto, la corsa del convoglio tirando il freno di emergenza. L’impatto al suolo è stato comunque violento. Il treno era già quasi giunto in stazione a Lodi. L’uomo è stato quindi immediatamente soccorso e portato d’urgenza all’ospedale Maggiore di Lodi, assistito da ambulanza e automedica, per ferite e contusioni al volto e al torace. Sono in corso gli accertamenti per definire la prognosi.” (Il Giorno: Lodi, 28 luglio 2013)
 
Giovanni Guzzi, agosto 2013
© Riproduzione riservata