Buon Senso in Carrozza
L'ECLETTICO - web "aperiodico"
BUON SENSO IN CARROZZA
Il miracolo inatteso
Il treno che avrei dovuto prendere è fermo sul binario a tempo indeterminato: da informazioni ufficiose carpite qua e là
sembra che la linea sia bloccata. Ma lo è soltanto per i Regionali: ovvio, per questa categoria di treni non sono previsti risarcimenti in caso di ritardi o annullamenti, chissà poi perché.
Il mio biglietto non mi consente di prendere treni di categoria superiore che mi permettano di arrivare in tempo a Bologna per prendere l’ultima coincidenza utile per arrivare a destinazione. L’ho già timbrato per cui domani non potrò più riutilizzarlo, a meno di non andare subito in biglietteria per far annullare il timbro con la prospettiva di passarvi
un’altra ora e mezza prima di riuscire a raggiungere un operatore allo sportello. Tempo che rende impraticabile anche l’ipotesi di acquistare un supplemento per salire su un altro treno più veloce.
Immerso in questi pensieri passo accanto a un binario sul quale vedo che è in partenza un Freccia Rossa per Napoli. Penso che fermerà a Bologna.
La capotreno ha appena dato il via libera alla partenza ma è ancora in banchina. Riesco a raggiungerla ed a domandarle se, visto che i regionali non partono, ho perso tutte le coincidenze e non faccio in tempo a pagare il supplemento, mi fa salire lo stesso in carrozza anche se con biglietto non adeguato (e senza multarmi).
Colpo di scena! Esiste ancora qualcuno con buon senso e la gentile funzionaria di Trenitalia mi indica di affrettarmi a salire. Mi sono appuntato il numero del treno ma evito qui di indicarlo… non vorrei che, magari, qualche illuminato dirigente delle ferrovie abbia qualcosa da ridire sull’iniziativa presa dalla capotreno e possa farle qualche osservazione. A mio avviso meriterebbe, invece, un pubblico encomio.
In una giornata che sembrava volgere al peggio dunque torna il sereno: sono di nuovo in treno e, stavolta, sto partendo! Le carrozze sono semivuote. Mi domando perché, in considerazione della situazione di emergenza venutasi a creare (non voluta evidentemente da nessuno) e degli innumerevoli posti disponibili non si sia pensato a farvi trasbordare dai regionali i passeggeri diretti a Bologna.
Ascolto altri viaggiatori che, guardandosi anch’essi attorno, si domandano perché Trenitalia non abbassi il costo del biglietto in prossimità della partenza, come avviene per gli aerei, invece che fare il contrario e far viaggiare vuoti i suoi treni. Attraverso le carrozze per raggiungere quella che mi è stata indicata.
Mi precede una ragazza col suo trolley. A dire il vero è una valigia un po’ grande, però mi sembra un’assurdità che in corrispondenza di ogni sedile debba abbassarla per farla passare sotto i braccioli che sporgono verso il corridoio! Visto che è molto stretto anche lo spazio dei vani porta valigie sopra i sedili mi viene da pensare che i progettisti abbiano considerato che gli utenti di Freccia Rossa sono in genere gente che non ha con sé bagagli voluminosi! La constatazione mi conferma nell’idea che si tratti di una linea “elitaria” a spese di tutti.
Mentre i monitor rinviano le immagini riprese da una telecamere sulla motrice e indicano puntualmente la velocità raggiunta, il viaggio procede senza intoppi ed in un’oretta sono alla nuova stazione sotterranea di Bologna di cui avevo visto l’inaugurazione in TV e dove scopro che arriva l’Alta Velocità.
Giovanni Guzzi, agosto 2013
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