L'Eclettico



Ottimismo della Ragione



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OTTIMISMO della RAGIONE

 
“A volte il ritorno all’antico è il vero progresso”, diceva Giuseppe Verdi. Un’affermazione che qui faccio mia, non certo per disconoscere i benefici portati all’umanità dall’applicazione dell’ingegno umano, ma per stigmatizzare il fatto che, troppo spesso, i citati benefici sono riservati ad un’élite anziché, come sarebbe giusto, essere resi disponibili per l’intera popolazione.
Il ragionamento trova facile conferma in ambito ferroviario. Non c’è solo la Milano - Roma, scrivevo. E per trovarne il contraltare non occorre ricercare una linea secondaria di una regione particolarmente marginale ed economicamente sofferente. È sufficiente raccontare l’esperienza del mio viaggio in treno per andare da Milano a Fano: città di 60.000 abitanti affacciata sull’Adriatico, nel nord delle Marche.
Avendo acquistato, settimane fa, un biglietto per treno regionale, mi godo la libertà di non dover programmare una partenza con mesi d’anticipo e perdendo tempo davanti al computer ad inseguire le offerte delle Frecce sul sito di Trenitalia. Offerte non rimborsabili se cambio idea o qualche contrattempo mi dovesse impedire di prendere il treno prenotato.
Invece il mio biglietto, che vale due mesi, mi consente di partire il giorno che voglio ed all’ora che preferisco nell’arco della giornata, a un prezzo accessibile e senza il timore di imprevisti in conseguenza dei quali potrei rimetterci dei soldi.
Del resto Fano non è servita dall’Alta Velocità quindi da Bologna un Regionale l’avrei dovuto comunque prendere e non è detto che avrei trovato una coincidenza ravvicinata per il cambio di treno. Obbligo di cambio che mi tocca comunque.
In apertura si diceva del ritorno all’antico… quando ero un ragazzo, per evitare alla nonna di stancarsi, si spendeva un poco di più e la si faceva viaggiare sull’Intercity Milano-Pesaro, che mi sembrava un’astronave da quanto era bello e moderno. Per il resto della famiglia era sufficientemente comodo il diretto Milano - Ancona.
Oggi, invece, i Regionali da Milano non vanno oltre Bologna. Un amico osserva che hanno affettato la linea in due come si fa con i salami per vedere se all’interno sono guasti!
Decido dunque di partire domenica 28 luglio, nonostante sia giorno di pieno esodo considero che a fine giornata non dovrei trovare particolarmente affollati i treni in uscita da Milano. Comincerò il viaggio sul Regionale Veloce 2283 delle 17.20 per Bologna, arriverò alle 18.12 a Piacenza dove cambierò treno salendo sul Regionale Veloce 2075 delle 18.52 che mi porterà a destinazione per le 22.40.
Non mi preoccupa il paio d’ore in più che impiegherò rispetto all’utilizzo delle Frecce (con raddoppio di costo del biglietto): ho pronte le contromisure. Facendo tesoro dell’insegnamento del mio maestro di Conservatorio, che mi suggeriva di trarre dalle difficoltà tecniche occasioni per interpretazioni più espressive, porto con me piacevoli letture che mi faranno trascorrere al meglio il tempo in treno e conto di approfittare della sosta obbligata dal cambio di treno per una visita d’arte in una città lungo la linea. Stavolta consisterà in una passeggiata nel centro di Piacenza, a ridosso della Stazione: visiterò il Duomo e saluterò i due monumenti equestri nella Piazza dei cavalli!
 
Giovanni Guzzi, agosto 2013
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