Senza Confini



Ottimo! Tutto perfetto!!



I Dialoghi di Pace per il Centenario di Fatima a Milano (e la maledizione del microfono!)

Ottimo! Tutto perfetto!! Chi partecipa ai Dialoghi di Pace, lettura integrale del messaggio del Papa per la Giornata Mondiale della Pace intercalata a musica, al termine della serata non manca mai di congratularsi con artisti ed organizzatori per “l’armonia” nella quale è stato immerso per il tempo (affatto lungo) della durata di questa elevazione spirituale: godibile, ciascuno a modo proprio, sia da chi si professa Cristiano Cattolico, sia da chi fa riferimento ad altre religioni o a nessuna di esse.

Regola confermata anche per la più recente, speciale, edizione dell’iniziativa.
Speciale per il giorno volutamente prescelto: il 13 maggio 2017, esattamente a cento anni dalla prima delle apparizioni mariane a Fatima. Nello stesso giorno in cui Papa Francesco si è recato nella cittadina portoghese come “Pellegrino di Pace” (parole testuali sue) per canonizzare i due più piccoli fra i pastorelli ai quali Maria si presentò, dall’alto di un albero esortandoli a praticare e diffondere la preghiera del Rosario: proprio nell’anno in cui le nazioni d’Europa erano dilaniate dall’avvio del Primo conflitto Mondiale.

APPROFONDIMENTO
L'albero delle apparizioni di Fatima era un leccio (Quercus ilex), sempreverde della famiglia delle querce con una connotazione negativa nella considerazione popolare non cristiana. Mentre fin dall'antichità la quercia, per le sue caratteristiche di longevità e robustezza, era sempre stata considerata un albero sacro (per i Greci, ad esempio, a Giove); il leccio era invece associato alla sventura, per via delle sue fronde ombrose che ne rendevano i boschi impenetrabili alla luce.
Per i cristiani non fu così. "Si narra che, dopo la condanna a morte di Cristo, tutti gli alberi si rifiutarono di offrire il proprio legno per fabbricare la croce. Sotto i colpi dei boscaioli e dei falegnami ogni legno d'albero andava in frantumi. Soltanto il leccio non si ribellò perché comprese che Cristo con la croce avrebbe redento il mondo e salvato anche la creazione dalla caducità della morte. non a caso il beato Egidio, terzo compagno di san Francesco d'Assisi, vedeva apparirgli il Salvatore presso un albero di leccio, simbolo appunto del crocifisso." (Gloria Riva, Avvenire 11 maggio 2017).

Ma speciale anche per il luogo accuratamente individuato in accordo con l’importante ricorrenza appena citata: la cappella dedicata alla Madonna di Fatima annessa alla Basilica dei Santi Martiri Nereo e Achilleo a Milano (viale Argonne, zona Città Studi).
Realizzata a poco più di 30 anni dalle apparizioni - primo luogo sacro di Milano a portare questo titolo - in una città ancora segnata dalle rovine lasciate dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, questo edificio sacro è di grande suggestione per gli affreschi che ne ricoprono interamente le pareti, il soffitto ed il portale d’ingresso.
Affreschi che illustrano i Misteri del Rosario con molteplici riferimenti alla contemporaneità ben conosciuta dal pittore Vanni Rossi: nazionale, milanese (santi, papi, vescovi…) e parrocchiale (chierichetti, le Suore di Maria Bambina che vi prestavano servizio, il figlio - tuttora vivente…), e con espliciti richiami alle tragedie della Guerra appena conclusa.
Come, fra i Misteri dolorosi, il fungo atomico e, sotto una finestra, il prigioniero di un lager dietro una grata nella tipica divisa a righe. O, ancora, fra i Misteri Gloriosi, familiari ed amici dell’artista: come il suo medico o il figlio morto prematuramente e dipinto fra i santi del Paradiso.
Luogo dunque particolarmente adatto per invocare la Pace. A maggior ragione considerando che, da progetto, la cappella avrebbe dovuto avere una funzione penitenziale-espiatoria, ovvero essere dedicata alle confessioni ma, al termine della Seconda Guerra Mondiale, la si volle invece dedicare alla Madonna di Fatima, alla quale tanti parrocchiani avevano affidato i propri cari coinvolti nei drammatici eventi bellici del tempo.
Queste notizie della nostra storia recente sono state ricordate dal Parroco - don Gianluigi Panzeri - nella sua apprezzata appendice storico-artistica di presentazione della cappella e dei suoi affreschi a conclusione dei Dialoghi di Pace.

Prima delle sue, naturalmente, sono risuonate le parole del Papa. Rese artisticamente attraenti, come da finalità specifica dell’iniziativa, grazie all’alternanza fra letture e musica che dava modo ai presenti di interiorizzare quanto era stato poco prima declamato dall’affiatato trio di lettori di cui il pubblico ha ammirato la bravura nel vicendevole cedersi la parola o nell’incalzarsi nei passaggi più concitati del “dialogo” con cui hanno prestato la propria voce a Papa Francesco; per il quale si è anche esplicitamente pregato, come lui sempre chiede che si faccia.

Cosa dire, infine, del coro? Tutto il meglio possibile. Che significa ammirazione per l’eccellenza di una compagine di non professionisti ma di grande qualità musicale ed alto livello tecnico raggiunto nell’esecuzione di splendidi brani polifonici del Cinquecento di Pierluigi da Palestrina, Giovanni Paolo Cima, Tomas Luis De Victoria e Thomas Tallis.
Gli Amici Cantores, questo il nome dell’ensemble protagonista della serata, hanno infatti esibito una chiarezza espositiva nel canto, una musicalità ed una professionalità che, combinate con l’iconografia della cappella, hanno offerto ai presenti un’esperienza unica e che nulla ha avuto da invidiare ad altre concomitanti manifestazioni cittadine celebrative del Centenario richiamato in apertura. Non sorprende, quindi, che il “cantare assieme al coro” nel bis del Canone “Da Pacem Domine” di Melchior Franck (1580-1639) sia stato indicato dal pubblico fra quanto di meglio abbia potuto godere nel corso della serata.

Buon successo ha riscosso anche la novità, per i Dialoghi di Pace, della loro trasmissione su internet in diretta streaming approfittando della tecnologia a questo destinata dalla parrocchia ospitante.
Numerosi naviganti della rete hanno scritto da diverse parti d’Italia rallegrandosi e complimentandosi per l’opportunità offerta anche a loro proponendo sul web la “bellissima serata”.
Purtroppo, l’inesperienza degli organizzatori nella gestione di questa tecnologia, affinché non si sovrapponesse visivamente alla sezione dei soprani del coro, li ha portati a defilare la lettrice di sinistra fino al punto da “spingerla” per metà… fuori inquadratura!
Ma ancor “peggio” ha fatto la volontà di salvaguardare la purezza di suono del coro dai possibili “ritorni” rilanciati dall’impianto di amplificazione. Ottima e lodevolissima intenzione che ha consigliato di spegnere i microfoni ogni volta che terminava la lettura e cominciava il canto.
Così facendo, però, se i presenti hanno potuto godere al meglio i virtuosismi contrappuntistici scritti dai massimi compositori europei del XVI secolo, si è di fatto tolto l’audio a chi seguiva la serata da lontano, inducendo più d’uno a telefonare chiedendo chiarimenti ed uno a scrivere agli organizzatori: “Ho seguito tutto e vi ringrazio molto: i dialoghi BELLISSIMI! Purtroppo, non appena cantava il coro, l’audio scompariva sempre (sigh!) per tornare al successivo momento di letture! Pazienza!”.
Una pazienza compensata, dopo la rassegnazione subentrata alla verifica che il proprio impianto di riproduzione audio era correttamente funzionante, dai sorrisi inevitabilmente suscitati dall’inconveniente così sintetizzato dal Direttore Stefano Torelli: ‹‹Chissà come si sono divertiti gli spettatori a vedere l’effetto Ridolini di noi che “dirigevamo il traffico” davanti a un coro muto!››.

A loro risarcimento segnaliamo la disponibilità di brevi video - con sonoro! - (incluso il bis che ha fatto cantare il pubblico) alla pagina Audio e Video del sito dei Dialoghi di Pace (vedi QUI >>>). Altri si conta di pubblicarne non appena possibile.
Una “maledizione del microfono” che, a parti invertite, aveva già colpito l’accoppiata Amici Cantores ed il trio “da trasferta” di lettori nell’edizione 2016 dei Dialoghi di Pace presso il Monastero delle Benedettine di via Bellotti a Milano: quando le pile dei microfoni volanti dei lettori erano finite improvvisamente e contemporaneamente! E prima che la suora economa arrivasse in soccorso con quelle di ricambio, un paio di capitoli del Messaggio di Papa Francesco si erano persi sotto le volte neogotiche della chiesa delle monache!

Tutti inciampi sempre utili all’organizzazione per fare esperienza... per la prossima volta! Nello sforzo di migliorare sempre di più la professionalità di un’iniziativa che, per scelta, si è sempre voluta, e si continua a volere, interamente fondata sul volontariato e sostenuta dalla Provvidenza, per chi ci crede, e da tante persone di “Buona volontà”, per chi ha comunque fiducia nell’Umanità.

Giovanni Guzzi, maggio 2017

 

APPENDICE

Cosa dice chi partecipa: i giudizi del pubblico su questa e sulle altre edizioni dei Dialoghi di Pace… leggi di più >>>

Le fotografie che corredano questo articolo sono di Mario Mainino.
Il fotoservizio completo della serata (con una dettagliata panoramica degli affreschi della Cappella di Fatima) è pubblicato su www.concertodautunno.it… guarda QUI >>>

Per approfondire la storia e la descrizione della Cappella di Fatima nella Basilica dei Santi Martiri Nereo e Achilleo di Milano - Città Studi… leggi di più >>>