Senza Confini



La fede dell'ombrello



Dal Camerun

Fin dai tempi biblici, nelle realtà agricole e rurali la pioggia è sempre stata una grande benedizione, una delle manifestazioni con cui Dio benedice il suo popolo, perché permette alla terra di produrre i suoi frutti.

Nelle società industrializzate la pioggia è diventata un problema, perché costituisce un ostacolo a tante attività che potrebbero svolgersi meglio senza questa "benedizione".

In Africa la pioggia rimane una benedizione, e quando non ce n'è a sufficienza c'è pericolo di siccità e quindi di carestia.

Nella nostra regione in Camerun, a giugno la stagione delle piogge dovrebbe essere iniziata. Ora, in molte località vi è un notevole ritardo e la popolazione comincia ad allarmarsi. In diversi villaggi i capi religiosi tradizionali sacrificano degli animali per chiedere la pioggia.

Anche i cristiani hanno domandato al loro parroco di fare una preghiera straordinaria e così scacciare l'incubo della fame. Tutti si sono accordati per incontrarsi in chiesa all'imbrunire. Il parroco ha iniziato la recita del rosario facendo, ad ogni decina, dei commenti adeguati al tema.

Arrivato al quinto mistero, ha iniziato il commento scuotendo la testa: "Voi siete venuti a pregare per la pioggia, ma non avete fede nella vostra preghiera. È meglio che torniate domani".

Molti fedeli si sono surriscaldati per queste affermazioni e hanno chiesto con vigore come potesse giudicare quello che avevano nel cuore. Il parroco ha lasciato sfogare tutti e poi, con grande calma, ha chiesto: "Quanti di voi hanno portato l'ombrello?". Solo una vecchietta ha alzato la mano...
"Quindi...".

Questo aneddoto illustra in modo chiaro quanto, a volte, le nostre preghiere siano distanti dalla fede che dovrebbe sostenerle.

Nel Vangelo Gesù ci dice che se avessimo fede potremmo trasportare le montagne... Ci crediamo poco!
Per cambiare, anche noi, come i fedeli africani, dovremmo ricordarci di... portare l'ombrello.

Fratel Fabio Mussi
in Mondo e Missione, ottobre 2015