Senza Confini



Il Museo Diocesano di Caltanissetta per il giardino di Santa Croce alla Badia



Provate a immaginare… incontrarsi, chiacchierare, ascoltare buona musica, gustare buon cibo tra amici… e rendere possibile l’avverarsi di un sogno: dare lavoro a chi lavoro non ha, per restaurare un giardino dimenticato e trasformarlo in uno spazio per i giochi di chi quello spazio non ha.
È ciò che ha fatto il Museo Diocesano del Seminario Vescovile “G. Speciale” di Caltanissetta col proposito di dare nuova vita al giardino della chiesa di Santa Croce alla Badia e restituire al patrimonio della città un luogo recuperato liberando sane energie (iniziativa segnalata con altre analoghe alla sezione DA COPIARE - OTTIMI ESEMPI del progetto Campanili Verdi).

Il sogno ha dunque cominciato a diventare realtà il primo luglio scorso: quando il Museo Diocesano ha invitato la città a partecipare a un happy hour di beneficenza nei locali del Palazzo Vescovile, per realizzare un’iniziativa ispirata all’esortazione di papa Francesco a globalizzare la solidarietà, “Partecipiamo troppo spesso alla globalizzazione dell’indifferenza; cerchiamo invece di vivere una solidarietà globale”.
Esortazione accolta dal vescovo Mario Russotto, che sollecita la Diocesi a operare in tale direzione e che, nel caso specifico, si è concretizzata nel sostegno ad un progetto nella parrocchia di Santa Croce alla Badia che ha coinvolto il Comitato di quartiere ed il suo presidente Giacomo Tuccio.

L’intervento prevede di dare nuovo decoro ad una parte del giardino della chiesa, in stato di precarietà (foto sopra), trasformandolo in luogo di gioco, di incontro e di relazione per i bambini di uno dei quartieri più poveri della città. Obiettivo da raggiungersi facendo riscoprire il gusto dell’appartenenza e della partecipazione.

E così la sistemazione del giardino, la creazione di un’area pavimentata e la collocazione di alcuni giochi per bambini sono state affidate a dieci disoccupati del quartiere: retribuiti con voucher INPS e coordinati dal parroco, padre Pietro Riggi, sotto la guida operativa di un architetto volontario: Anna Tiziana Amato Cotogno.
Pur essendo solo un piccolo passo, questa iniziativa è stata una prova di solidarietà operosa che ha dato un lavoro temporaneo a persone in situazione di precarietà.

Numerosi sponsor hanno accolto con generosità la richiesta di sostegno e tanti cittadini di Caltanissetta e della vicina San Cataldo con entusiasmo si sono offerti per collaborare.
Anche gli intervenuti all’happy hour hanno scelto di essere parte di questo ingranaggio virtuoso con un piccolo contributo di 10,00 euro, gran parte del quale destinato al progetto (detratta soltanto una piccola quota per le spese organizzative).

Intanto il lavoro prosegue alacremente (in foto un particolare dell’attuale stato di avanzamento delle opere) e si conta di consegnare il giardino agli abitanti del quartiere entro il mese di settembre.
Naturalmente non mancheremo di pubblicare in questa pagina foto del risultato raggiunto.

Luigi Garbato, settembre 2015

 

PS
Animato e allietato dalla corale San Pietro diretta da Clara Scarlata, l’happy hour ha segnato la conclusione delle molteplici attività promosse dal Museo nella stagione 2014-15 e si è risolto in una festa per la loro buona riuscita.
In particolare per il grande successo della mostra di Natale con l’esposizione del Presepe di carta di Vito D’Anna e di quella di Pasqua sulla Ceroplastica ed i corredini sacri del Settecento, che hanno fatto registrare più di 10.000 visitatori.
Un buon auspicio perché anche il progetto di recupero del giardino abbia il medesimo, eccellente, esito.