Campanili Verdi



Papa Francesco lascia il segno. Un segno buono



PAPA FRANCESCO LASCIA IL SEGNO

Un segno buono

 

Sulle positive ricadute ambientali della Messa celebrata da Papa Bergoglio nel Parco di Monza abbiamo già scritto in più occasioni (Facciamoci riconoscere, marzo 2018, Papa Francesco piace a chi va in bici, luglio-agosto 2017, Il Vangelo della tramvia, marzo 2017): documentando l’infondatezza del dubbio “Ne è valsa la pena?” sollevato da chi ha lamentato presunti danni permanenti alla vegetazione e problemi indotti sulla mobilità ordinaria.

Torniamo su quest’ultimo tema per dire che è successo esattamente il contrario. Già prima del suo arrivo il volto sorridente di Francesco ha rallegrato gli interni e le fiancate dei mezzi pubblici portando sollievo a chi, come noi, vi trascorre quotidianamente ore… non certo felici fra la costante preoccupazione di perdere la successiva coincidenza (che parte sempre puntualissima) e la snervante attesa del mezzo seguente (naturalmente in regolare ritardo!).

La domenica della Messa è poi stata una vera festa: di chi ha percorso anche diversi chilometri a piedi in allegria, di chi è arrivato in bici e di chi lo ha fatto con gli autobus del Trasporto Pubblico Locale o in treno. All’arrivo tutto si è svolto per il meglio, nonostante l’innegabile difficoltà affrontata dagli organizzatori.

Perché Monza non è facile da raggiungere come il Parco Nord Milano dove Benedetto XVI era arrivato nel 2012: destinazione più comoda proprio perché servita da ben due Metrotramvie che ne percorrono il perimetro.

Obiettivamente occorre riconoscere che al ritorno è andata meno bene. In stazione, una volta partiti con i primi arrivati, i treni non hanno più fatto ritorno a caricare chi era rimasto a terra, che è riuscito a rientrare a casa soltanto dopo ore, e sotto l’acquazzone nel frattempo sopraggiunto!

Il tutto è stato comunque una colossale positiva sperimentazione di fatto delle stime secondo le quali, in ambito urbano, in una corsia larga 3,5 m, in un’ora possono passare fino a 2.000 persone in automobile, 9.000 su bus, 14.000 in bicicletta, 19.000 a piedi e 22.000 in tram (fonte: Commissione Europea, D.G. XI – Ambiente, Bruxelles, 1999).

Ma di ulteriori benefici possono continuare a godere i pendolari.
A seguito delle verifiche sulla sicurezza che qualcuno si è finalmente preso la briga di fare, nel tunnel del sottopasso della stazione sono stati posizionati nuovi tabelloni elettronici con indicazione di Arrivi e Partenze: non più con caratteri poco visibili ed appesi in alto fra due schermi che “sparano” video pubblicitari a ciclo continuo (cosa che stigmatizzavamo in La pubblicità è l'anima della ferrovia), ma più grandi e leggibili e spostati sulle pareti in corrispondenza della salita ai binari, come è normale ovunque.
Così la folla di chi aspetta il proprio treno non si piazza più in mezzo al passaggio, ostruendolo a chi deve andare oltre.
Anche sul lato biglietteria è stato spostato il cubo pubblicitario prima collocato esattamente davanti all’ingresso principale.

Ai lettori tutto ciò non sembrerà forse granché, ma per risolvere questi problemi di sconcertante banalità… c’è voluto Papa Francesco. Viva il Papa!

Giovanni Guzzi, marzo 2018
© Riproduzione riservata
Rilanciato da L'Amico del Clero, maggio 2018

 

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