Campanili Verdi



I tigli non vanno a corrente



I TIGLI NON VANNO A CORRENTE

Un bell'albero è meglio di un condizionatore

 

Fra i detrattori della Laudato si’ c’è chi ironizza sulla raccomandazione a limitare l’uso dei condizionatori che contiene.

“È cresciuta la sensibilità ecologica delle popolazioni, anche se non basta per modificare le abitudini nocive di consumo, che non sembrano recedere, bensì estendersi e svilupparsi. È quello che succede, per fare solo un semplice esempio, con il crescente aumento dell’uso e dell’intensità dei condizionatori d’aria: i mercati, cercando un profitto immediato, stimolano ancora di più la domanda”.
(Laudato Si', VI - 55).

Ma la recente, caldissima, estate ci fa pensare che, troppo spesso ed a tutti i livelli, si giudicano con sufficienza le istanze ambientaliste opponendo esigenze prioritarie che giustificano comportamenti non proprio ecosostenibili e dispensano da ogni scrupolo di “lesa ecologia”.
Peccato che, come ricorda anche Papa Francesco, prima o poi la natura presenta il conto ed a pagarlo sono sempre i più deboli e con meno risorse, anche economiche.

Così, per chi se lo può permettere, nei locali parrocchiali spuntano i condizionatori “perché è impossibile vivere senza”, ed in chiesa ventilatori e “pinguini” arrivano fin sull’altare: cosa comprensibile, specialmente perché i poveri sacerdoti celebrano con addosso i paramenti sacri mentre i fedeli capita arrivino a Messa in ciabatte e calzoni corti.

Eppure un tempo un bel filare di tigli ombreggiava la parete della chiesa sulla quale ora il sole dardeggia surriscaldando l’aria al suo interno. Ma in autunno quei tigli perdevano le foglie ed era sempre solo il parroco a raccoglierle. Così chiese “ai papà” della parrocchia di “fare in modo” che “si ammalassero” e “fu necessario” abbatterli.

Ora il cortile parrocchiale è sempre in ordine e sulla pavimentazione in cemento ci sono i giochi per i bambini che, durante l’oratorio estivo, vengono riparati con tendoni. Però sotto i tendoni non fa fresco come sotto un tiglio e così, nelle giornate particolarmente calde, i genitori hanno dovuto tenere i bambini a casa. Ed è capitato che sia mancata a lungo la corrente e che l’impianto di condizionamento, sovrasfruttato, si sia guastato proprio nella settimana più calda dell’estate.
Inoltre si è dovuta sottrarre all’agricoltura la poca acqua disponibile nei fiumi per destinarla al raffreddamento delle centrali sovraccaricate dall’incremento della richiesta di energia.

Invece i tigli funzionano anche senza corrente. Ci è stato riferito che Mussolini sostenne un imponente piano di riforestazione dell’Appennino: voleva modificare il clima dell’Italia abbassandone la temperatura invernale, nel cui rigore confidava per selezionare la popolazione a favore dei più forti e resistenti.

Con più nobili motivazioni, poiché novembre è il mese più idoneo a piantare alberi che possano avere migliori possibilità di attecchimento, ripiantiamo i tigli attorno alla chiesa e nel cortile della parrocchia: avremo primavere più verdi e profumate ed estati più fresche.

Giovanni Guzzi, agosto 2017
© Riproduzione riservata
Rilanciato da L'Amico del Clero, novembre 2017

 

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